18/01/2023 - Gli
impianti sono una componente fondamentale dell'edificio, che garantiscono la sua funzionalità. Infatti, nessun edificio potrebbe essere utilizzabile in assenza di impianti.
Tutti gli impianti, come quello della distribuzione dell’acqua potabile, dell’energia elettrica, del gas, delle fognature o della telefonia attraversano l'edificio, ciascuno in un’apposita tubatura, dalla quale parte la distribuzione interna al fabbricato e poi ai singoli appartamenti.
Quindi tutta la
rete impiantistica non è visibile se non nel punto di erogazione.
Come tutte le cose, anche
gli edifici invecchiano. I sintomi dell'invecchiamento si manifestano con
alterazioni e degradazioni progressive dei materiali costruttivi. Negli edifici più datati un tubo del bagno che si rompe al di sotto delle piastrelle e le infiltrazioni di acqua che si riversano direttamente nell’appartamento del piano di sotto, sono un evento tutt’altro che raro.
Per preservare la funzionalità del fabbricato è necessario approntare
interventi di riparazione, rinnovamento, messa a norma, fino alla
sostituzione degli elementi irrecuperabili, interventi che possono rivelarsi invasivi il più delle volte.
Inoltre, durante gli interventi di manutenzione degli
impianti tecnologici, molto spesso si scopre che questi sono stati
realizzati con materiali nocivi per la salute, come l'
amianto, oggi vietato, ma il cui utilizzo, prima del 28 aprile 1994, era consentito (termine ultimo per l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e di prodotti contenenti amianto in Italia previsto dalla legge 27 marzo 1992, n. 257).
In tutti questi casi il
disagio è inevitabile. Quando una tubatura si rompe è necessario sostituirne la porzione danneggiata che comporta la demolizione delle pareti e dei pavimenti, la produzione e lo smaltimento di macerie e relativo inquinamento ambientale, elevati costi e problematiche per gli occupanti dell’immobile.
Agire con interventi tradizionali di riparazione localizzata potrebbe diventare davvero insostenibile.
C’è un’alternativa?
Una tubazione di scarico prima e dopo il relining ©Tubus System
Relining, il case study di Torino
Esemplare è stato il caso del super condominio di proprietà dell’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa) di Torino, che nel 2019 è stato oggetto del più vasto
intervento di bonifica su tubazioni di scarico in cemento amianto in Italia,
tramite la tecnologia del relining.
L’edificio era occupato da 622 famiglie e più di 200 appartamenti erano interessati dal passaggio delle tubazioni da bonificare.
Vista aerea del complesso residenziale ATC a Torino ©Tubus System
Come è possibile intuire, intervenire con metodi distruttivi tradizionali avrebbe comportato:
- enormi disagi per i condòmini, che avrebbero dovuto lasciare momentaneamente le loro abitazioni;
- tempistiche lunghe, per la necessità di attendere i controlli e i pareri dell’ASL per l’inizio lavori;
- un ingente impegno economico per ATC, basti pensare che per un intervento di bonifica serve confinare tutti i locali oggetto di intervento, eseguire la demolizione localizzata delle pareti per tutta l’altezza del fabbricato, a cui segue la rimozione e trasporto in discarica delle tubazioni in amianto, inserire le nuove tubazioni e relativi allacci ai sanitari esistenti, chiudere le porzioni demolite e ripristinare le finiture dei bagni e cucine.
La soluzione del relining eseguita dalla
Tubus System, azienda assunta in subappalto dall’impresa affidataria Isovit Srl, ha permesso di realizzare tutte le bonifiche in pochi mesi, da febbraio a ottobre 2019.
Cos’è il relining?
Il
relining, detto anche
no-dig (senza scavo) o
trenchless (senza trincee) è un metodo di risanamento non distruttivo utilizzato per risanare le tubazioni di scarico verticali ed orizzontali interne agli edifici.
In origine la tecnologia no-dig nasce per permettere la posa in opera di tubazioni e cavi interrati o il recupero funzionale (parziale, totale o la sostituzione) di condotte interrate esistenti
senza ricorrere agli scavi a cielo aperto, evitando la manomissione del manto superficie (di strade, ferrovie, aeroporti, boschi, fiumi e canali, aree ad alto valore ambientale, aree ad elevato interesse archeologico, aree fortemente antropizzate, contesti urbani, ecc.)
eliminando così pesanti e negativi impatti sull'ambiente sia naturale che costruito dall'uomo, sul paesaggio, sulle strutture superficiali e sulle infrastrutture di trasporto.
Con il termine
relining riabilitativo, ci si riferisce nello specifico al
risanamento completo delle condotte esistenti.
Operai specializzati che eseguono un intervento di risanamento di condotta in amianto con la tecnica del relining ©Tubus System
Il relining può essere realizzato utilizzando:
A) all’interno della tubazione viene uno
spray, realizzato con opportune miscele a base di cemento o di resine termoindurenti, che viene
spruzzato, con appositi applicatori, sulle pareti della condotta da rinnovare, ristabilendo i valori di impermeabilità e scabrezza superficiale, e rendendo la condotta nuovamente resistente alla corrosione e all’usura.
B) una
guaina impermeabile;
C) una
nuova condotta, generalmente un tubo in materiale plastico.
Nel caso C, a seconda della tipologia del tubo utilizzato la nuova condotta potrà essere:
-
close fit lining: il nuovo tubo, ha un diametro maggiore rispetto a quello da risanare, ma viene sottoposto ad una deformazione preventiva che lo fa aderire perfettamente alla superficie interna di quello ospite;
-
loose fit lining: il nuovo tubo ha un diametro inferiore rispetto a quello da risanare, pertanto, non aderisce alla superficie interna del tubo ospite;
-
spiral lining: la nuova condotta viene formata durante l'inserimento in quella preesistente. Il materiale viene avvolto su sé stesso a spirale.
Grazie a questi metodi, i tubi di scarico vengono completamente rigenerati con
disagi ridotti al minimo per i proprietari degli appartamenti, ma anche per gli esecutori dell’intervento.
Tra gli altri
vantaggi di queste soluzioni, rispetto ad un intervento di bonifica tradizionale, troviamo:
- l’assenza di rifiuti da smaltire;
- zero pericoli in quanto l’amianto non viene rimosso;
- rapidità di esecuzione;
- attenzione all’ambiente in quanto non vengono prodotti rifiuti pericolosi che dovrebbero essere conferiti in apposite discariche;
Schema di intervento con il relining ©Tubus System
La tecnologia trenchless del relining a spruzzo
Nel case study di Torino, l'ATC decise di indire la gara d’appalto in quanto la vetustà delle tubazioni in cemento amianto aveva reso insostenibili i frequenti interventi tradizionali di riparazione localizzata.
Ma l’aumento dei costi non era l’unico problema, aumentava soprattutto il rischio di esposizione alle fibre di amianto per gli occupanti. Infatti,
l’amianto compatto è “meno pericoloso”, non tende a liberare le fibre spontaneamente, ma in questo caso l’età e lo stato di degradazione delle tubazioni, il rischio di frammentazione del materiale e di esposizione alle sue fibre era altissimo.
Si è proceduto con un risanamento manutentivo ed è stata utilizzata la
tecnologia trenchless del relining a spruzzo. Nei tubi esistenti è stato iniettato un composto plastico rinforzato con fibra di vetro, resistente alla corrosione e all’usura, atossico e completamente riciclabile.
L’importanza e la rilevanza dell’intervento sono state oggetto di una menzione speciale da parte della giuria di Essere Avanti, il premio dedicato a Claudio De Albertis e promosso da Assimpredil Ance.