Add Impression
Network
Pubblica i tuoi prodotti
Bonus edilizi, Architetti: ‘modularli in base alla qualità dei lavori’

Bonus edilizi, Architetti: ‘modularli in base alla qualità dei lavori’

Il Presidente Miceli propone aliquote parametrate sulle prestazioni energetiche e sismiche e regole certe per la cessione dei crediti

Vedi Aggiornamento del 14/07/2023
Brandon Bourdages © 123RF.com
Brandon Bourdages © 123RF.com
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 14/07/2023
26/01/2023 - Il superbonus, gli altri bonus edilizi e la cessione dei relativi crediti sono stati al centro dell’audizione di martedì scorso in Commissione Finanze del Senato, del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), Francesco Miceli.

Relativamente al superbonus per i lavori di riqualificazione energetica, Miceli ha ripercorso la normativa, ha ricordato il decalage dal 110 al 90% e ha sottolineato che tra il 2023 e il 2025 non sarà agevole applicare le detrazioni e fruire dei relativi crediti di imposta senza commettere errori.
 
Infatti - ha spiegato -, nel 2023 si verificheranno numerose sovrapposizioni tra gli interventi, già in corso, che attribuiscono il diritto alla detrazione del 110%, con quelli che danno diritto al 90%, con le altre detrazioni rinforzate del 75, dell’85, oppure del 50% o ancora le diverse misure applicabili agli altri interventi energetici.
 
Nel 2024 il superbonus subirà un’ulteriore riduzione al 70% ma contemporaneamente troveranno applicazione ancora per un anno le detrazioni “ordinarie” rafforzate. Secondo il CNAPPC, le numerose sovrapposizioni daranno luogo ad errori. Dal 2025 o 2026, quando torneranno applicabili le detrazioni ordinarie, sussiste la concreta esigenza di semplificare l’intero quadro normativo.
 
È verosimile ritenere - ha aggiunto Miceli - che il décalage dal 110% al 90% aprirà una fase piuttosto lunga di contrazione degli investimenti in manutenzione e ristrutturazione, interrompendo il trend degli ultimi anni. Ma, superata questa fase di incertezza, il CNAPPC ritiene che gli interventi incentivati, se sostenuti da politiche adeguate di settore, riprenderanno in modo consistente.
 
“Siamo dell’avviso - ha affermato il Presidente del CNAPPC - che occorra migliorare e modificare le normative in vigore per mantenere la cessione del credito, vero motore del superbonus.
 


Superbonus, aliquota parametrata sulle prestazioni energetiche

Rimane ferma la nostra posizione di far diventare il superbonus una strategia strutturale diversificando l’ipotesi del décalage in funzione della qualificazione degli obiettivi”.
 
Incentivi più idonei e performanti in termini di efficientamento energetico e sismico sarebbero coerenti con l’incremento dei costi dei materiali, la prossima approvazione della direttiva europea relativa agli immobili green, l’emergenza climatica e con l’elevato rischio idrogeologico e sismico.
 
Il CNAPPC suggerisce un meccanismo premiale con maggiori detrazioni, in alcuni casi anche del 100%, ma a condizione che i lavori eseguiti determinino un rilevante miglioramento energetico. Viceversa, dovranno essere incentivati con detrazioni inferiori gli interventi eseguiti su edifici già collocabili, prima dei lavori, all’interno di una classe energetica performante.  
 

Sismabonus al 110%/100% con premialità

Per quanto riguarda il sismabonus, secondo Miceli, le detrazioni e i relativi crediti di imposta dovranno essere inferiori per i lavori su immobili ubicati in zone a minore rischio sismico, anche laddove l’intervento determini la riduzione di due classi di rischio.
 
Invece, si dovrebbero attribuire maggiori benefici fiscali - il 110% o il 100% - agli stessi interventi eseguiti su immobili ubicati in zone con particolari criticità in termini di fenomeni sismici.
 
In questi casi, il legislatore dovrà tenere conto che tali interventi sono indifferibili anche per evitare i successivi costi di ricostruzione nell’ipotesi in cui i danni conseguenti agli eventi calamitosi siano rilevanti. 
 
Un’altra proposta è quella di introdurre meccanismi di premialità anche per gli interventi connessi ai processi di “rigenerazione urbana secondo gli ambiti di intervento definiti dalle amministrazioni locali”.
 


Crediti fiscali, renderli effettivamente cedibili

Nel ridisegnare la disciplina - secondo il CNAPPC - sarà essenziale conservare, perlomeno nei casi di bonus in misura maggiore, il meccanismo della cessione del credito o dello sconto in fattura perché l’immediata monetizzazione del bonus attribuisce un maggior beneficio in termini di liquidità che, evidentemente, il meccanismo delle detrazioni non è in grado di assicurare.
 
Tuttavia, poiché il principale problema che le imprese stanno incontrando da diversi mesi riguarda l’impossibilità di cedere i crediti che si trovano nei propri cassetti fiscali, è necessaria una modifica normativa che limiti la responsabilità solidale degli acquirenti dei crediti ai soli casi di concorso in frode, escludendola nei casi di “colpa grave”.
 
Gli Architetti propongono anche di andare oltre la possibilità per le banche - introdotta di recente - di effettuare un’ulteriore cessione dopo l’acquisto dei predetti crediti. Tale chance non è ritenuta sufficiente per assicurare al sistema il duplice obiettivo di rendere effettivamente cedibili i crediti e minimizzare i rischi di frode.
 
La concessione di finanziamenti con garanzia dello Stato alle imprese in difficoltà nella cessione dei crediti, potrebbe migliorare la liquidità delle imprese, ma le difficoltà nella cessione dei crediti non saranno superate. L’intero sistema, quindi, deve essere completamente riformato.
 

Testo Unico dei bonus edilizi

E poi una richiesta comune a tutti gli altri soggetti coinvolti nella partita dei bonus: la semplificazione, anche con una graduale, ma drastica, riduzione degli adempimenti. In un’ottica di semplificazione è oramai indifferibile l’esigenza di approvare un Testo Unico delle agevolazioni fiscali nel settore dell’edilizia in grado di rappresentare l’unico punto di riferimento per tutti gli operatori.
 
In questo modo, secondo il CNAPPC, la riduzione degli errori e le cause di eventuali contenziosi fiscali diminuiranno drasticamente. Le imprese e i professionisti tecnici interessati potranno così operare in un sistema completamente “ridisegnato” in grado di attribuire maggiori certezze a tutti gli operatori che saranno così in grado di programmare e pianificare al meglio le attività future. 
 
Le più lette