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Catasto, la riforma non è una priorità per il Governo Meloni

Catasto, la riforma non è una priorità per il Governo Meloni

Viceministro dell’Economia Leo: ‘i valori catastali italiani non hanno bisogno di essere aggiornati nell’immediato’

Vedi Aggiornamento del 31/10/2023
Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo © twitter.com/ItaliaOggi
Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo © twitter.com/ItaliaOggi
di Rossella Calabrese
25/01/2023 - La riforma del catasto non è una priorità per il Governo di Giorgia Meloni. Lo è invece la riforma del sistema fiscale, che è allo studio dell’esecutivo ma che non interverrà sugli immobili e sul relativo sistema di valutazione e tassazione.
 
Nei giorni scorsi, in occasione del 6° Forum dei commercialisti ed esperti contabili a Milano, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato che il testo della legge delega sarà portato in Consiglio dei ministri tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
 
Ma si concentrerà sulla nuova Irpef con tre aliquote, sulla riorganizzazione dei bonus fiscali, sulla semplificazione del sistema di sanzioni e sulla razionalizzazione dei tributi.
 

Catasto, la riforma non è una priorità

Non ci sarà, invece, la riforma del catasto. Il viceministro ha spiegato che i valori catastali italiani non hanno bisogno di essere aggiornati nell’immediato, poiché l’ultimo aggiornamento risale alla fine degli anni Ottanta.
 
Negli altri Paesi - ha aggiunto - la rivalutazione è ben più datata: l’aggiornamento catastale non viene fatto in Austria dal 1973, in Belgio dal 1975, in Francia dal 1970, mentre il nostro risale all’88-89, quindi non possiamo dire di essere la Cenerentola dell’aggiornamento dei valori catastali”.
 
Niente modifiche al catasto per il momento, quindi, benchè la riforma del catasto sia indicata nel PNRR, ma non tra quelle obbligatorie per ottenere i fondi.
 
 

Riforma catasto, dove eravamo rimasti

Quello di riformare il catasto è un obiettivo che l’Unione europea chiede da anni all’Italia. Dopo diversi tentativi andati a vuoto negli anni scorsi, il Governo Draghi aveva affrontato la questione inserendo questo tema in una riforma fiscale e affidando i dettagli a successivi decreti.

A ottobre 2021 Draghi spiegava di non voler tassare la prima casa nè far pagare più o meno, ma di voler rivedere le rendite e i moltiplicatori. Quella di Draghi sarebbe stata una ‘operazione trasparenza’ finalizzata all’emersione degli immobili fantasma.
 
La riforma del Governo Draghi aveva due macro-obiettivi: innovare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, per individuare gli immobili non censiti, quelli abusivi e i terreni edificabili accatastati come agricoli; aggiornare il catasto dei fabbricati attribuendo agli immobili valore patrimoniale e rendita coerenti con il valore di mercato.
 
Il disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale del Governo Draghi è stato approvato alla Camera a giugno 2022 terminando la sua corsa a causa della fine della legislatura. Poi il testimone è passato a Giorgia Meloni.
 
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