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Enea: il Superbonus attira investimenti per 65 miliardi di euro
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Enea: il Superbonus attira investimenti per 65 miliardi di euro
A fine gennaio il costo della detrazione sfiora i 72 miliardi di euro. Crescita di 3 miliardi, più contenuta rispetto al mese scorso
Vedi Aggiornamento del 16/10/2023
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09/02/2023 - Secondo Enea, il Superbonus per gli interventi di efficientamento energetico smuove investimenti per 65 miliardi di euro e costa circa 72 miliardi di detrazioni fiscali.
I dati sono contenuti nel rapporto mensile che fotografa la distribuzione degli interventi agevolati con il Superbonus.
Le detrazioni previste a fine lavori ammontano a 71,7 miliardi di euro.
A gennaio c’è stato un aumento pari a 3 miliardi di euro rispetto a dicembre, ridimensionando l’andamento generale che la detrazione ha avuto dalla sua istituzione fino ad oggi. A dicembre, ad esempio, gli investimenti sono cresciuti di 4 miliardi di euro rispetto a novembre.
Ma ci sono state anche delle impennate. A settembre 2022, ad esempio, c’è stato un aumento di 8 miliardi degli investimenti.
L’investimento medio si conferma maggiore nei condomìni, dove gli interventi costano di più, ed è pari a quasi 595mila euro.
L’investimento medio scende invece a quasi 114 mila euro nelle unifamiliari e a 97mila euro nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Guardando al dato complessivo degli ultimi mesi, il numero delle asseverazioni va di pari passo con la crescita degli investimenti.
A gennaio sono state presentate 12.863 asseverazioni. L’aumento è stato più contenuto rispetto a dicembre, quando il numero delle asseverazioni è cresciuto di 20.490 unità rispetto a novembre.
I dati degli investimenti e delle asseverazioni si possono spiegare con le condizioni meno generose del Superbonus. Dal 2023 l’aliquota della detrazione è scesa al 90% per unifamiliari e condomìni e solo in pochi casi si continua ad usufruire del Superbonus 110%. A dicembre 2022, molti proprietari si sono affrettati a completare o avviare gli interventi.
Prendendo come riferimento il mese di settembre, la straordinaria crescita degli investimenti è accompagnata da un boom delle asseverazioni, aumentate di 63.284 unità rispetto ad agosto. Anche in questo caso, il motivo è da ricercare nei cambiamenti della normativa: l'obbligo, per le unifamiliari, di completare il 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022 per continuare a beneficiare del Superbonus.
L'esaurimento delle risorse e le difficoltà nella cessione del credito potrebbero continuare a disincentivare gli interventi di efficientamento energetico. Le imprese, di fronte alla prospettiva di non smaltire il credito fiscale, potrebbero avere difficoltà a praticare lo sconto in fattura e i lavori diventerebbero più costosi per i privati.
La cessione del credito potrebbe però sbloccarsi grazie alle iniziative che molte Regioni stanno mettendo in piedi. Le Regioni vogliono comprare i crediti fiscali bloccati nelle banche e utilizzarli in compensazione. L'idea, partita in Sardegna, sta prendendo piede anche altrove e bisogna attendere per capire se avrà successo e riuscirà a sbloccare il mercato del Superbonus.
I dati sono contenuti nel rapporto mensile che fotografa la distribuzione degli interventi agevolati con il Superbonus.
Enea, Superbonus a quota 65 miliardi di investimenti
Il dato complessivo, raccolto da Enea, mostra un totale di investimenti in efficientamento energetico pari a 65,2 miliardi di euro.Le detrazioni previste a fine lavori ammontano a 71,7 miliardi di euro.
A gennaio c’è stato un aumento pari a 3 miliardi di euro rispetto a dicembre, ridimensionando l’andamento generale che la detrazione ha avuto dalla sua istituzione fino ad oggi. A dicembre, ad esempio, gli investimenti sono cresciuti di 4 miliardi di euro rispetto a novembre.
Ma ci sono state anche delle impennate. A settembre 2022, ad esempio, c’è stato un aumento di 8 miliardi degli investimenti.
L’investimento medio si conferma maggiore nei condomìni, dove gli interventi costano di più, ed è pari a quasi 595mila euro.
L’investimento medio scende invece a quasi 114 mila euro nelle unifamiliari e a 97mila euro nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
I dati Enea sui lavori agevolati col Superbonus
Secondo l’Enea, le asseverazioni collegate al Superbonus sono più di 372mila: 51mila nei condomìni, 215mila nelle unifamiliari e 106mila nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti.Guardando al dato complessivo degli ultimi mesi, il numero delle asseverazioni va di pari passo con la crescita degli investimenti.
A gennaio sono state presentate 12.863 asseverazioni. L’aumento è stato più contenuto rispetto a dicembre, quando il numero delle asseverazioni è cresciuto di 20.490 unità rispetto a novembre.
I dati degli investimenti e delle asseverazioni si possono spiegare con le condizioni meno generose del Superbonus. Dal 2023 l’aliquota della detrazione è scesa al 90% per unifamiliari e condomìni e solo in pochi casi si continua ad usufruire del Superbonus 110%. A dicembre 2022, molti proprietari si sono affrettati a completare o avviare gli interventi.
Prendendo come riferimento il mese di settembre, la straordinaria crescita degli investimenti è accompagnata da un boom delle asseverazioni, aumentate di 63.284 unità rispetto ad agosto. Anche in questo caso, il motivo è da ricercare nei cambiamenti della normativa: l'obbligo, per le unifamiliari, di completare il 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022 per continuare a beneficiare del Superbonus.
Superbonus, il nodo delle risorse e la cessione del credito
Anche se, sulla base dei dati Enea sul Superbonus, gli investimenti e il numero di interventi continuano a crescere, bisogna fare i conti con le risorse, che ammontano complessivamente a 33,3 miliardi di euro.L'esaurimento delle risorse e le difficoltà nella cessione del credito potrebbero continuare a disincentivare gli interventi di efficientamento energetico. Le imprese, di fronte alla prospettiva di non smaltire il credito fiscale, potrebbero avere difficoltà a praticare lo sconto in fattura e i lavori diventerebbero più costosi per i privati.
La cessione del credito potrebbe però sbloccarsi grazie alle iniziative che molte Regioni stanno mettendo in piedi. Le Regioni vogliono comprare i crediti fiscali bloccati nelle banche e utilizzarli in compensazione. L'idea, partita in Sardegna, sta prendendo piede anche altrove e bisogna attendere per capire se avrà successo e riuscirà a sbloccare il mercato del Superbonus.
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