31/03/2023 - L’
illuminazione naturale è uno degli aspetti più importanti da considerare sin dalle prime fasi della progettazione di una casa di nuova costruzione o da ristrutturare. La luce naturale incide sulla vivibilità degli spazi e favorisce benessere e comfort.
Tanti sono i fattori che possono
migliorare le condizioni di illuminazione naturale, la scelta dell’orientamento del fabbricato, i materiali impiegati, le dimensioni, la forma e il posizionamento degli infissi.
Vedremo in questo Focus
come aumentare la luce naturale attraverso i lucernari e
le finestre da tetto e quali sono le specifiche tecniche e normative per poterli installare.
Un
lucernario è un infisso apribile, un’apertura praticata sulla copertura, realizzabile sia nel caso di falde inclinate che di coperture piane.
Fattori illuminotecnici da considerare nella realizzazione di finestre da tetto
Il flusso luminoso incidente su di un punto di una superficie all’interno di un ambiente dipende da due componenti:
- diretta che entra attraverso la finestra;
- indiretta o riflessa internamente, che raggiunge il punto dopo ripetute riflessioni sulle superfici interne.
A sua volta
la componente diretta può essere considerata come la somma di due aliquote:
- la componente cielo, proveniente direttamente dalla volta celeste;
- la componente riflessa esternamente, che raggiunge il punto dopo una o più riflessioni sulle superfici esterne.
La luce che passa attraverso i lucernari è essenzialmente una
luce diretta, proveniente dall'alto ed intensa che non risente dell'orientamento, arriva direttamente dal cielo senza essere riflessa. Per questo motivo, la quantità di luce che entra da una finestra da tetto è di gran lunga maggiore rispetto a quella che penetra da una finestra in facciata.
Per fare le giuste scelte progettuali, al fine di aumentare la luce naturale in casa correttamente, bisogna quindi valutare la tipologia e l’intensità di luce proveniente dal cielo.
In quali condizioni è consigliabile installare un lucernario?
Il fattore da considerare è sicuramente la componente cielo, ovvero la luce diretta, detta anche luce zenitale che proviene dalla volta celeste.
La luce proveniente dal cielo è caratterizzata dalla luminanza, la cui distribuzione dipende da molti fattori: posizione del sole, nuvolosità, inquinamento atmosferico (torbidità).
Per individuare le diverse condizioni che si possono verificare, sono stati proposti diversi modelli di cielo, ovvero espressioni che descrivono la distribuzione di luminanza:
- cielo coperto (luminanza massima allo zenit e decrescente fino all’orizzonte)
- cielo coperto intermedio
- cielo medio
- cielo sereno intermedio
- cielo sereno (luminanza omogenea in tutti i punti)
Quando la luce diretta non è troppo intensa, ovvero quando non è necessario proteggersi dalla luce, ma al contrario la luce diventa elemento dell’architettura, i lucernari sono un’ottima soluzione per migliorare le condizioni di illuminazione diurna.
Spieghiamo meglio questo concetto attraverso un case study, il
progetto The Heart, un edificio polifunzionale realizzato da C.F. Møller Architects a Vestergade, in Danimarca.
In questa zona della Danimarca, la luce diretta non è mai troppo aggressiva; la componente cielo varia da serena a media, quindi una volta celeste frequentemente azzurra e costante, ma allo stesso tempo, quando è coperta, in grado di illuminare la superficie con toni morbidi e contorni sfumati; infatti, l’involucro edilizio è stato pensato altamente permeabile alla luce.
Il protagonista di questo progetto è l’enorme e articolata copertura, ricoperta di finestre e lucernari, concepiti come filtri semitrasparente verso il cielo. La luce che entra da queste superfici dà ritmo agli spazi interni e alle funzioni in esse svolte.
Regole da seguire e permessi richiesti per realizzare un lucernario
Valutati gli aspetti illuminotecnici, vediamo le regole e i permessi richiesti per realizzare un lucernario in copertura e aumentare finalmente la luce in casa.
Un lucernario
è classificabile come luce e non come veduta.
Secondo l’art. 900 del Codice civile un’apertura si definisce:
- luce, quando dà passaggio alla luce e all'aria, ma non permette di affacciarsi sul fondo del vicino;
- veduta o prospetto, quando permette di affacciarsi e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente. Per l’apertura di vedute è previsto il rispetto di distanze ben precise.
Come soluzione per aumentare la luce in casa, i lucernari possono essere realizzati nel caso del recupero dei sottotetti oppure per integrare le finestre esistenti, con lo scopo di raggiungere i corretti rapporti aeroilluminanti per ogni stanza.
Per poter realizzare un lucernario bisogna in primo luogo verificare che non ci siano limiti imposti dal regolamento edilizio del Comune in cui si opera, e che non sia necessario ottenere autorizzazioni preventive come nel caso degli immobili di valore storico architettonico o ricadenti in area a vincolo paesaggistico.
Nel caso dei condomini, servirà verificare che non ci siano condizioni ostative nel regolamento condominiale.
Verificata la fattibilità normativa, per la realizzazione di un lucernario o finestra da tetto, servirà intraprendere il giusto iter procedurale e quindi presentare il corretto titolo abilitativo. La realizzazione di aperture in copertura, nello specifico, è generalmente classificabile come manutenzione straordinaria; pertanto, dovrebbe essere sufficiente la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) ordinaria. La richiesta, in alcuni casi, potrebbe essere accolta anche in Certificazione Inizio Lavori Asseverata (CILA).
Tuttavia, è sempre opportuno confrontarsi con i funzionari dell’ufficio tecnico del proprio Comune, per non incorrere in errori, soprattutto se la realizzazione di un lucernario è fatta nell’ambito di un intervento maggiore come il recupero a fini abitativi dei sottotetti esistenti.
Aspetti tecnici da considerare nella realizzazione di un lucernario in edifici esistenti
La realizzazione di aperture, che siano luci o vedute, secondo le NTC può definirsi “
intervento locale” se non altera significativamente il comportamento globale della costruzione, cioè se non modifica significativamente rigidezza, resistenza alle azioni orizzontali e capacità di deformazione della struttura.
Abbiamo parlato largamente di
interventi locali nell’intervista realizzata in collaborazione con Ingegneria Sismica Italiana (associazione ISI).
Il primo step è quello di valutare la tipologia di copertura su cui si interverrà: solaio in legno con semplice tavolato, solaio con tavelloni e travetti varese, solaio con travetti e pignatte o altre tipologie. Ognuno di essi avrà un comportamento statico e un modo di ripartire le forze differente.
Il tecnico strutturista dovrà quindi prevedere il ripristino della rigidezza persa a seguito della realizzazione del foro, verificare se è necessario realizzare una cerchiatura o se è sufficiente l’applicazione di un architrave e se occorre anche il deposito del progetto strutturale al Genio Civile.
Una volta predisposto il foro finestra, per evitare infiltrazioni di acqua e formazione di condensa sarà necessario optare per una posa certificata, che preveda:
- isolamento termico e acustico del perimetro della finestra;
- impermeabilizzazione della finestra e tenuta all’acqua;
- tenuta all’aria per evitare la formazione di condensa, inserendo la barriera vapore.