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Appalti, Anac esprime forti dubbi sul nuovo Codice

Appalti, Anac esprime forti dubbi sul nuovo Codice

Presidente Busia: ‘soglie troppo alte per affidamenti diretti e procedure negoziate rendono meno controllabili gli appalti di minori dimensioni’. Botta e risposta con la Lega

Vedi Aggiornamento del 30/10/2024
Affidamenti diretti di lavori, i dubbi Anac sul nuovo Codice Appalti - Ph. instagram.com/p/CqC48eWocu3
Affidamenti diretti di lavori, i dubbi Anac sul nuovo Codice Appalti - Ph. instagram.com/p/CqC48eWocu3
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 30/10/2024
31/03/2023 - Si concentrano in particolare sugli affidamenti diretti i dubbi espressi dall’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, sul nuovo Codice Appalti approvato martedì dal Consiglio dei Ministri.
 
“Attenzione a spostare l’attenzione solo sul ‘fare in fretta’, che non può mai perdere di vista il ‘fare bene’. Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza, che nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l’attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse europee” - ha dichiarato Giuseppe Busia, Presidente di Anac.
 
Soglie troppo elevate per gli affidamenti diretti e le procedure negoziate rendono meno contendibili e meno controllabili gli appalti di minori dimensioni, che sono quelli numericamente più significativi. Tutto questo col rischio di ridurre concorrenza e trasparenza nei contratti pubblici” - ha aggiunto Busia.
 
Ricordiamo che il nuovo Codice Appalti liberalizza gli appalti sotto la soglia comunitaria, che per i lavori corrisponde a 5,3 milioni di euro. Solo al di sopra di questa soglia sarà obbligatorio bandire le gare d'appalto, mentre al di sotto le Stazioni Appaltanti potranno scegliere tra procedure negoziate e affidamenti diretti.
 
L’affidamento diretto sarà consentito per i lavori di importo inferiore a 150mila euro e per i servizi, compresi quelli di ingegneria, architettura e progettazione, di importo inferiore a 140mila euro. Oltre questi importi, e fino alle soglie europee, sarà consentita la procedura negoziata senza bando.
 
Già a gennaio 2023 l'Anac ha espresso i propri dubbi sul nuovo Codice Appalti.

In un’intervista rilasciata ieri a Repubblica, Busia ha aggiunto: “È giusta l’enfasi sui tempi, troppo lunghi, ma procedere per affidamento diretto non è la strada: rischia di escludere le imprese migliori, danneggiando la Pubblica amministrazione, le aziende e i cittadini. Tutte le gare sotto i 5 milioni di euro, il 98%, potranno essere assegnate senza avviso pubblico”.
 
E alla domanda “Teme che i Comuni affidino i lavori all’amico dell’amico?” ha risposto: “Sì, vedo il rischio. Specie per gli affidamenti diretti sotto i 140 mila euro, dall’acquisto delle sedie ai lavori per imbiancare la scuola. Potrebbero essere chiamate le persone più vicine al dirigente, al sindaco o all’assessore. E ridurre la trasparenza aumenta i rischi corruttivi, specie ora che le risorse sono tante”.
 

Lega e Busia, il botta e risposta

I rilievi di Busia sugli affidamenti diretti hanno fatto infuriare la Lega. “Gravi, inqualificabili e disinformate le dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo”, ha detto Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali del partito. “Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile”.

“Amministratori corrotti? No, nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto nei piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilità” - ha replicato Busia a ‘L’Aria che tira’ su La7. “Controllabilità e trasparenza si possono conciliare con la rapidità del fare, attraverso il digitale. Non si perde tempo. La gara in sé non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate. E se si scelgono imprese incapaci, sono queste a provocare ritardi” - ha concluso.

La precisazione sui sindaci-eroi ha rasserenato il Ministero delle infrastrutture che, nelle ore successive, ha espresso “grande soddisfazione e sollievo per l’evidente correzione di rotta del presidente Anac che ora ha definito i sindaci eroi da ammirare”. 
 
 

Anac: ‘bene la digitalizzazione degli appalti’

Ma ci sono altri aspetti del nuovo Codice Appalti, che l’Anticorruzione accoglie con favore, come l’impulso alla digitalizzazione degli appalti. “Con la gestione interamente digitale degli appalti, prevista dal Codice e impegno di Anac da tempo, sarà garantita l’estensione del digitale a tutto il ciclo di vita del contratto, a partire dalla programmazione, alla richiesta del codice identificativo di gara, fino all’esecuzione e conclusione del contratto, e all’ultima fattura”.
 
“Questo porta a piena maturazione quanto Anac ha già fatto con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici: tutte le informazioni e le attività riguardanti l’appalto dovranno passare attraverso piattaforme telematiche interoperabili e confluiscono sul portale dell’Autorità, con l’acquisizione diretta dei dati”.
 
Tra gli aspetti positivi del Codice degli appalti, Busia sottolinea anche il rafforzamento della “vigilanza collaborativa, uno dei più efficaci strumenti di prevenzione che consente ad Anac di intervenire con tempestività e garanzia della legalità nelle procedure di aggiudicazione, senza nessuna perdita di tempo”.
 
“Un altro elemento positivo è il ruolo accresciuto di Anac di ausilio e sostegno alle stazioni appaltanti con la creazione di bandi tipo, documenti tipo, atti già pronti, che le amministrazioni possano usare. Attraverso i contratti-tipo, per esempio, e le nostre piattaforme informatiche, verrà monitorato il rispetto dei contratti collettivi di lavoro, evitando l’adozione dei cosiddetti ‘contratti pirata’, a garanzia dei lavoratori”.
 
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