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La fusione degli studi professionali non sarà più tassata

La fusione degli studi professionali non sarà più tassata

Cnappc soddisfatto della misura contenuta nella delega fiscale che rende fiscalmente neutre le aggregazioni

Fusione degli studi professionali - Ph. Francesco Miceli, Presidente CNAPPC
di Rossella Calabrese
22/03/2023 - La fusione degli studi professionali che si verifica nelle operazioni di aggregazione dei professionisti, cioè il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti (STP), attualmente caratterizzata dal principio di realizzo, sarà fiscalmente neutra, equiparando i professionisti rispetto a quanto già previsto per le attività d’impresa.
 
Lo prevede il disegno di legge di delega fiscale, approvato dal Consiglio dei Ministri la scorsa settimana e salutata con soddisfazione dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).
 
“E’ un risultato molto importante, atteso da tempo, che corona gli sforzi del CNAPPC per introdurre questa significativa norma nell’ordinamento fiscale del Paese. Si tratta sicuramente di un contributo idoneo a favorire la crescita delle ‘strutture professionali’ anche al fine di rispondere con maggiore efficienza alle mutate esigenze del mercato e capace di modificare quel sistema, tipico del nostro Paese, caratterizzato da studi professionali di ridotte dimensione che spesso ha penalizzato i professionisti italiani”.
 
Così il Presidente del Consiglio Nazionale, Francesco Miceli, commenta la semplificazione e la razionalizzazione dei criteri di determinazione del reddito conseguito nell’esercizio delle attività professionali contenute nella delega fiscale e, in particolare le novità relative al trattamento fiscale della fusione degli studi professionali.
 


La fusione degli studi professionali non sarà più tassata

Tra i criteri indicati - ovvero in quello di cui all’art. 5, lett. f), 1.1 - viene, infatti, espressamente prevista la neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione e riorganizzazione degli studi professionali, comprese quelle riguardanti il passaggio da associazioni professionali a società tra professionisti, cioè la fusione degli studi professionali.
 
“In pratica - ha spiegato Massimo Giuntoli, Responsabile del Dipartimento Lavoro - le operazioni di fusione degli studi professionali che fino ad oggi hanno esercitato l’attività in forma individuale non faranno emergere componenti positive di reddito oggetto di tassazione. In futuro, ossia quando saranno emanati i decreti delegati (entro 24 mesi dall’approvazione della legge), saranno completamente neutre, cioè non determineranno oneri fiscali aggiuntivi da pagare”.
 
“Abbiamo lavorato duramente e a lungo per raggiungere questo risultato - conclude Giuntoli - che è stato reso possibile dalla sensibilità e attenzione dei nostri interlocutori governativi e parlamentari. L'auspicio è che nel corso del lungo iter che porterà alla definitiva approvazione della riforma fiscale questo risultato - fondamentale per far crescere anche in termini di competizione internazionale il comparto delle professioni - venga mantenuto”.
 
Il CNAPPC sarà impegnato nei prossimi mesi a seguire l’iter di approvazione prima della legge e poi dei decreti delegati. Ciò con l’intento di ottenere una riduzione della tassazione per i professionisti che si aggregano qualora intendano reinvestire in tutto o in parte l’utile realizzato nell’esercizio dell’attività professionale.
 
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