
Caldaie a gas, il Regolamento Ecodesign le vieterà dal 2029
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Caldaie a gas, il Regolamento Ecodesign le vieterà dal 2029
Secondo produttori e costruttori la norma metterà fuori mercato tutte le caldaie, in contrasto con la Direttiva Case Green
Vedi Aggiornamento
del 23/06/2025

Vedi Aggiornamento del 23/06/2025
21/04/2023 - A partire da settembre 2029 tutte le caldaie a gas potrebbero non poter più essere vendute. Lo prevede la bozza di revisione del Regolamento Ecodesign 813/2013/UE che disciplina la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento.
La bozza sarà oggetto di un Consultation forum della Commissione europea il prossimo 27 aprile, successivamente sarà redatto il testo definitivo che verrà pubblicato nel 2024.
Il Regolamento Ecodesign stabilisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile e la commercializzazione di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e misti di potenza termica nominale fino a 400 kW, inclusi i dispositivi di controllo della temperatura e i dispositivi solari.
La revisione all’esame in queste settimane fissa dei nuovi parametri, molto ambiziosi che, secondo i produttori italiani, nessun apparecchio oggi in commercio è in grado di soddisfare. Risulterebbero quindi bandite anche le caldaie alimentate con gas rinnovabili.
Lo dichiarano, in un comunicato congiunto, Proxigas (Associazione delle imprese della filiera del gas naturale), Assogasliquidi (Associazione di Federchimica delle imprese del comparto dei gas liquefatti), Assotermica (Associazione dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici), Federcostruzioni (Federazione delle costruzioni), Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e Applia Italia (Associazione dei produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali).
Ma le imprese sottolineano una contraddizione: la nuova disposizione che il Regolamento Ecodesign potrebbe introdurre “non risulta coerente con il parere sulla Direttiva Case Green espresso dal Parlamento europeo lo scorso 14 marzo.
La Direttiva Case Green - lo ricordiamo - prevede che gli Stati membri vietino, a partire dalla data di recepimento della direttiva, l’uso di sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti.
Secondo una recente indagine condotta da Assoclima e Assotermica, gli apparecchi ibridi sono cresciuti nel 2022 del 190% a valore e del 110% a volume.
“Nel merito, pur condividendo gli obiettivi di riduzione delle emissioni e l’importanza di un impegno comune a livello europeo per realizzare i target ambientali, esprimiamo forti perplessità rispetto all’approccio adottato nel declinarli a livello legislativo” - evidenziano Proxigas, Assogasliquidi, Assotermica, Federcostruzioni, Ance e Applia Italia.
“L’approccio è basato su divieti che non tengono conto delle prospettive di sviluppo delle tecnologie e dei vettori energetici e, soprattutto, non considerano le specificità dei singoli Stati Membri” - aggiungono.
“Per il nostro Paese, dove il gas è centrale nel settore domestico - sottolineano le associazioni - si prospettano ricadute sulla competitività dell’industria, sulla sostenibilità economica e sociale per le famiglie, sulla stabilità e sulla resilienza del sistema energetico. Criticità che rischiano di compromettere anche l’attuazione concreta del percorso di decarbonizzazione e che richiedono una attenzione specifica delle nostre Istituzioni per modificare sostanzialmente l'approccio della nuova regolamentazione”.
La bozza sarà oggetto di un Consultation forum della Commissione europea il prossimo 27 aprile, successivamente sarà redatto il testo definitivo che verrà pubblicato nel 2024.
Il Regolamento Ecodesign stabilisce le specifiche per la progettazione ecocompatibile e la commercializzazione di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e misti di potenza termica nominale fino a 400 kW, inclusi i dispositivi di controllo della temperatura e i dispositivi solari.
La revisione all’esame in queste settimane fissa dei nuovi parametri, molto ambiziosi che, secondo i produttori italiani, nessun apparecchio oggi in commercio è in grado di soddisfare. Risulterebbero quindi bandite anche le caldaie alimentate con gas rinnovabili.
Regolamento Ecodesign, no di produttori e costruttori
“La prescrizione che la Commissione europea si appresta ad approvare ponendo un indice di efficienza al 115% per le caldaie a gas rappresenta di fatto un divieto di immissione sul mercato di tutte le caldaie”.Lo dichiarano, in un comunicato congiunto, Proxigas (Associazione delle imprese della filiera del gas naturale), Assogasliquidi (Associazione di Federchimica delle imprese del comparto dei gas liquefatti), Assotermica (Associazione dei produttori apparecchi e componenti per impianti termici), Federcostruzioni (Federazione delle costruzioni), Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e Applia Italia (Associazione dei produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali).
Ma le imprese sottolineano una contraddizione: la nuova disposizione che il Regolamento Ecodesign potrebbe introdurre “non risulta coerente con il parere sulla Direttiva Case Green espresso dal Parlamento europeo lo scorso 14 marzo.
La Direttiva Case Green - lo ricordiamo - prevede che gli Stati membri vietino, a partire dalla data di recepimento della direttiva, l’uso di sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti.
La Direttiva Case Green consente le caldaie ibride
Quindi, la Direttiva Case Green vieterà le caldaie a gas, anche quelle a condensazione. Saranno invece consentite pompe di calore e sistemi ibridi (costituiti da una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas a condensazione e non annoverati tra gli impianti a combustibili fossili).Secondo una recente indagine condotta da Assoclima e Assotermica, gli apparecchi ibridi sono cresciuti nel 2022 del 190% a valore e del 110% a volume.
“Nel merito, pur condividendo gli obiettivi di riduzione delle emissioni e l’importanza di un impegno comune a livello europeo per realizzare i target ambientali, esprimiamo forti perplessità rispetto all’approccio adottato nel declinarli a livello legislativo” - evidenziano Proxigas, Assogasliquidi, Assotermica, Federcostruzioni, Ance e Applia Italia.
“L’approccio è basato su divieti che non tengono conto delle prospettive di sviluppo delle tecnologie e dei vettori energetici e, soprattutto, non considerano le specificità dei singoli Stati Membri” - aggiungono.
“Per il nostro Paese, dove il gas è centrale nel settore domestico - sottolineano le associazioni - si prospettano ricadute sulla competitività dell’industria, sulla sostenibilità economica e sociale per le famiglie, sulla stabilità e sulla resilienza del sistema energetico. Criticità che rischiano di compromettere anche l’attuazione concreta del percorso di decarbonizzazione e che richiedono una attenzione specifica delle nostre Istituzioni per modificare sostanzialmente l'approccio della nuova regolamentazione”.
Norme correlate
Regolamento 02/08/2013 n.813
Regolamento (UE) n. 813/2013 della Commissione, del 2 agosto 2013 , recante modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile degli apparecchi per il riscaldamento d’ambiente e degli apparecchi di riscaldamento misti
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