I dati arrivano dal nuovo Report dell’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura, sui bandi di gara relativi ad opere del PNRR e del PNC emessi nel primo trimestre 2023, che certifica una sensibile riduzione delle gare e del valore, dopo il boom di fine 2022.
Nel periodo gennaio-marzo 2023 sono stati pubblicati 797 bandi per un valore di servizi di 381 milioni di euro che attiveranno 7,1 miliardi di euro di lavori. In particolare, i bandi di sola progettazione sono stati 226, il 28,4% del numero totale dei bandi PNRR emessi, con un valore di servizi di 62 milioni, il 16,3% del valore totale.
Rispetto al quarto trimestre del 2022, il primo trimestre del 2023 mostra un calo del 28,0% nel numero e del 69,9% nel valore dei servizi a base d’asta che impatta anche sul valore dell’importo dei lavori cui i servizi si riferiscono, che cala del 70,8%. In ottobre-dicembre 2022, infatti, c’erano state 1.107 gare per oltre 1,2 miliardi di euro di servizi tecnici e 24 miliardi di euro di lavori.
La vistosa riduzione però si giustifica con l’ingente numero di bandi emessi a fine 2022 da Invitalia, al netto dei quali il confronto sarebbe stato più contenuto: -14,2% in numero, -31,2% in valore dei servizi e -64,7% per quello dei lavori.
Il trend trimestrale rilevato per le gare PNRR, se raffrontato con il trimestre precedente relativo a tutte le gare (PNRR e non) è coerente ma il calo delle gare è molto più marcato visto che l’intera domanda di servizi tecnici cala soltanto del 18,8% in numero (invece del 28% dei bandi PNRR) e del 30% in valore (invece del quasi 70% dei bandi PNRR).
In definitiva - spiega OICE -, il ‘peso’ delle gare PNRR rapportato a tutte le gare si riduce fortemente nel valore passando dal 73,6% al 31,6%.
PNRR, Oice: ‘fondamentale il know-how privato per la gestione degli interventi’
Per il Presidente di Oice, Giorgio Lupoi, emerge “una evidente frenata del numero della domanda pubblica relativa ad interventi del PNRR. Ci conforta che ancora siano in aumento gli affidamenti di progettazione, segno che è in atto una corsa, soprattutto per interventi di piccola dimensione, a dotarsi di progetti da mettere in gara”.“Rileviamo però che fra primo trimestre del 2023 e quarto trimestre 2022 i supporti ai RUP sono in clamoroso calo con un -73,2% nel numero di gare pubblicate e -72,9% negli importi. Questo significa che ancora non si ha la percezione delle difficoltà che incontreranno le stazioni appaltanti nei prossimi mesi quando la maggiore parte dei progetti verranno messi in gara”.
“Da tempo chiediamo maggiore attenzione alla fase di gestione degli interventi, post gara di appalto di lavori, perché se oggi c’è un problema nel decidere quali opere tenere nel Piano e quali abbandonare, una volta fatta questa scelta saremo obbligati a rispettare tempi e costi e l’organizzazione della macchina amministrativa dovrà essere al massimo livello di efficienza, dalla direzione lavori al collaudo. Non basteranno gli incentivi ai tecnici delle amministrazioni, serviranno competenze e organizzazione sul campo che il mercato può offrire e che la P.A. dovrebbe per tempo cercare”.