Network
Pubblica i tuoi prodotti
Chi progetta un abuso edilizio ha diritto al compenso?
di Redazione Edilportale

Chi progetta un abuso edilizio ha diritto al compenso?

La Cassazione spiega cosa accade quando il progetto non è conforme alle norme edilizie e urbanistiche e il committente è a conoscenza degli abusi edilizi

Vedi Aggiornamento del 18/03/2024
Chi progetta un abuso edilizio ha diritto al compenso? - Georgii Mironov123RF.com
Chi progetta un abuso edilizio ha diritto al compenso? - Georgii Mironov123RF.com
di Redazione Edilportale
Vedi Aggiornamento del 18/03/2024
edilportale+
07/04/2023 - Chi progetta un abuso edilizio redige un progetto per la realizzazione di un’opera non conforme alla normativa edilizia e urbanistica.
 
Il progettista, in questi casi, ha diritto a ricevere un compenso per la prestazione svolta? È rilevante che il committente sia a conoscenza dell’abuso edilizio, cioè consapevole che l’opera realizzata sulla base del progetto non sarà regolare?
 
E cosa accade, invece, se a fine lavori l’opera presenta dei vizi e dei difetti?
 
A queste domande ha risposto la Corte di Cassazione con alcune pronunce.
 

Progettare un abuso edilizio, il caso

La Corte è intervenuta in un contenzioso sorto tra due architetti, incaricati di redigere il progetto per la ristrutturazione di un immobile, e i proprietari di tale immobile.
 
I proprietari, committenti dell’intervento, hanno lamentato che a fine lavori le opere:
- non erano complete;
- non risultavano eseguite con la dovuta perizia;
- erano abusive.
 
I proprietari hanno quindi chiesto la risoluzione del contratto di prestazione d'opera intellettuale, con la conseguente restituzione dei compensi già versati, la risoluzione del contratto di appalto e il risarcimento dei danni.
 
I progettisti si sono opposti, spiegando che il committente era a conoscenza dell’abuso edilizio che sarebbe stato realizzato sulla base del progetto.
 

Chi progetta un abuso edilizio ha diritto al compenso? La risposta

In un primo momento, i giudici della Corte d’Appello hanno dato ragione ai progettisti spiegando che la redazione di un progetto non conforme alla normativa edilizia e urbanistica non costituisce un inadempimento contrattuale. Di conseguenza, la Corte d’Appello ha riconosciuto un compenso ai progettisti.
 
La Corte di Cassazione, con la sentenza 8058/2023, ha cambiato prospettiva e ha affermato che “secondo i princìpi costantemente elaborati, l’architetto, l’ingegnere o il geometra, nell’espletamento dell’attività professionale consistente nell’obbligazione di redigere un progetto di costruzione o di ristrutturazione di un immobile, è debitore di un risultato, essendo il professionista tenuto alla prestazione di un progetto concretamente utilizzabile, anche dal punto di vista tecnico e giuridico, con la conseguenza che l'irrealizzabilità dell'opera, per erroneità o inadeguatezza del progetto affidatogli, dà luogo ad un inadempimento dell'incarico e abilita il committente a rifiutare di corrispondere il compenso”.
 
Questo significa che, se il progettista vìola la normativa edilizia e urbanistica, perde il diritto a ricevere un compenso.
 
I giudici della Cassazione hanno aggiunto che nella prestazione del tecnico incaricato della redazione del progetto edilizio, rientra l’obbligo di assicurare la conformità del progetto alla normativa.
 
La Cassazione ha concluso spiegando che la responsabilità del progettista non viene meno nel caso in cui progettista e committente abbiano stipulato un accordo per la realizzazione dell’abuso edilizio.
 
La responsabilità del progettista è confermata anche se il committente è a conoscenza dell’abuso edilizio ed è d’accordo sulla sua realizzazione.
 

Vizi dell’opera e compenso del progettista

Ricordiamo un altro contenzioso sul compenso del progettista che aveva redatto un progetto conforme alla legge, ma rivelatosi poi errato. L'opera realizzata sulla base di quel progetto presentava vizi e difetti e il committente riteneva che il progettista non avesse diritto al compenso. 

Il caso si è risolto in modo diverso. La Cassazione ha infatti spiegato che il progettista, pur commettendo degli errori, non era colpevole di alcun inadempimento e gli ha riconosciuto un compenso decurtato delle somme necessarie per sanare gli errori.
 
Le più lette