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Il rumore intrusivo, come misurarlo e valutarlo
di Sergio Luzzi - Segretario Generale Associazione Italiana Acustica

Il rumore intrusivo, come misurarlo e valutarlo

Il contributo della Norma UNI/TS 11844:2022, a un anno dalla sua pubblicazione, alla misurazione del livello di intrusività di una immissione di rumore

Vedi Aggiornamento del 03/10/2024
Il rumore intrusivo, come misurarlo e valutarlo - Ph. unitysphere 123rf.com
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di Sergio Luzzi - Segretario Generale Associazione Italiana Acustica
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19/04/2023 - Il rumore intrusivo, che si sovrappone al rumore di fondo, alzando il livello di rumorosità ambientale, può essere responsabile di una esposizione dannosa per la salute negli ambienti di vita e di lavoro.
 
Il rumore intrusivo, anche se di entità inferiore ai valori limite d’azione previsti per i luoghi di lavoro e di entità inferiore ai valori limite, assoluti o differenziali, previsti per le immissioni negli ambienti di vita, può comunque essere percepito come disturbante e generare controversie che in casi estremi possono sfociare in contenziosi legali.
 
L’UNI ha pubblicato nel marzo 2022 la specifica tecnica UNI/TS 11844:2022 che definisce le procedure di misura da seguire ed i parametri da considerare per la valutazione del rumore intrusivo. La specifica tecnica ha introdotto concetti e metodi che possono tradursi in aspetti applicativi molto utili per risolvere controversie riguardanti il rumore e il disturbo da esso arrecato.
 
Nel panorama dei contenziosi riguardanti le immissioni di rumore, i riferimenti sono molteplici e diversi. È necessario che i tecnici, i legali e gli stessi giudici chiamati ad accertare l’entità del rumore intrusivo e a valutarne la tollerabilità, siano a conoscenza di tute le metodologie e in grado di scegliere la più adatta alle diverse fattispecie, ai singoli casi corrispondenti a diversi scenari acustici, tipologie di sorgente e contesti di sensibilità dei soggetti disturbati.
 
A livello legislativo i capisaldi sono la legge quadro sull’inquinamento acustico e i suoi decreti attuativi, che formano una raccolta organica ed esaustiva (o quasi) delle possibili tipologie di sorgenti e di immissioni acustiche. Nel panorama normativo si patisce l’assenza di una chiara e univoca raccolta di riferimenti per la valutazione dell’intrusività del rumore, pur essendo vigenti e sperimentate norme quali la UNI ISO 1996:2016 che contiene le definizioni delle grandezze fondamentali per la descrizione del rumore ambientale e la UNI 10855:1999 che descrive i criteri per la misura e valutazione del contributo acustico di singole sorgenti.
 
Nessuna di esse tratta però in modo esplicito e diretto di intrusività del rumore, né contiene un parametro che la definisce: ecco perché riveste particolare importanza la UNI/TS 11844:2022. Questa specifica tecnica, infatti, inserisce nel panorama normativo italiano, in modo del tutto coerente e integrato con le altre due norme sopra citate, il concetto di rumore intrusivo e dà ai tecnici e agli esperti di acustica forense un metodo e un parametro per misurarlo.
 
La nuova specifica tecnica definisce infatti la detectability, ovvero l’intrusività (riconoscibilità) di un evento sonoro mediante il parametro D’L, applicando agli scenari acustici i principi della Signal Detection Theory, una ben nota procedura diagnostica di supporto a processi decisionali in contesti di incertezza.
 
Secondo l’approccio ispirato da questa teoria, basata sul rapporto segnale/rumore presente in un determinato contesto di misura, un rumore è tanto più intrusivo quanto più altera un preesistente scenario acustico. Il rumore, definito come “suono indesiderato” o come “suono fuori posto”, trova così una misura del suo essere inappropriato rispetto al paesaggio sonoro in cui viene inserito, attivando una determinata sorgente.
 
Questo suono, indesiderato e fuori posto, è spesso il motivo di lamentele che, se non risolte in via bonaria, sfociano in contenziosi legali che necessitano di corrette valutazioni tecniche dell’entità del rumore immesso e della sua intrusività per fornire ai giudici gli strumenti per poterne valutare la tollerabilità da parte delle persone esposte.
 
La novità metodologica costituita dall’utilizzo della Signal Detection Theory, alla base come detto della specifica tecnica UNI/TS 11844:2022, è importante. In sintesi, la specifica UNI descrive le procedure per la stima dello spettro a bande a 1/3 di ottava del rumore intrusivo e la determinazione per ciascuna banda del parametro d’, ottenuto confrontando lo spettro sopra stimato con quello misurato del rumore residuo. Dai valori di d’ cumulati in un valore complessivo e nel corrispondente livello di Detectability D’L, si ha una quantificazione dell’intrusività del suono prodotto da una determinata sorgente.
 
Confrontare i parametri del rapporto segnale/rumore in frequenza, considerando la diversa dimensione e ponderazione relativa delle singole bande a 1/3 di ottava, permette di superare una delle criticità dei criteri differenziale e comparativo frequentemente utilizzati negli accertamenti delle immissioni. Questa criticità, ben rappresentata in figura 1 deriva dal fatto che il rumore di fondo, essendo contemporaneo al rumore intrusivo, è impossibile da misurare e viene così ad essere sostituito dal rumore residuo che non è mai contemporaneo al rumore intrusivo e può assumere valori diversi a seconda del momento in cui si misura.
 
Lavorare in frequenza, confrontando i livelli ambientale e residuo non come livelli equivalenti ma per singole bande (e con opportuni fattori correttivi), come descritto nella specifica tecnica, permette di superare o contenere notevolmente questa criticità, fornendo un dato più preciso in merito alla riconoscibilità dell’evento intrusivo rispetto a quanto di può derivare dal livello differenziale (o comparativo che dir si voglia), sempre  calcolato “a banda larga” confrontando i livelli equivalenti o percentili del rumore ambientale e del rumore residuo.
 
 fig1.jpg - Il rumore intrusivo, come misurarlo e valutarlo
Figura 1 - Rappresentazione di rumore ambientale, rumore intrusivo e rumore di fondo
 
Il metodo proposto dalla UNI/TS 11844:2022 non vuole essere un metodo che va a sostituire o modificare quelli esistenti, bensì una integrazione di questi, a disposizione dei tecnici esperti in acustica chiamati a scegliere fra le giuste procedure da adottare nei diversi casi e contesti acustici che possono essere oggetto di accertamento.
 
La valutazione oggettiva dell’entità del rumore intrusivo, ove opportunamente combinata con gli altri importanti fattori, non solo acustici, che concorrono a determinare la percezione dell’intrusività, può diventare uno strumento in mano al Giudice per valutare la tollerabilità del disturbo che il rumore intrusivo prodotto da una data sorgente, o da un insieme di sorgenti induce nelle persone esposte.
 
La Specifica Tecnica permette infatti di individuare i livelli di rumore generati da tutte le tipologie di sorgenti di rumore quali: impianti e apparecchiature domestiche, infrastrutture di trasporto, insediamenti produttivi (industriali, artigianali, commerciali, agricoli ed ogni altra forma di attività, anche terziaria) e rumore di origine antropica (sia prodotto all'esterno degli ambienti abitativi, sia di tipo domestico).
 
La Specifica amplia il bagaglio delle metodiche di indagine per la valutazione delle immissioni di rumore intrusivo, definendole in modo chiaro e univoco come quelle prodotte da una o più sorgenti specifiche che, per le loro caratteristiche intrinseche (livello, spettro, occorrenza nel tempo, ecc.) e per quelle del contesto acustico nel quale si manifestano, risultano distinguibili e sono causa di danno, fisiologico o psicologico per gli individui esposti.
 
La sperimentazione critica e migliorativa della specifica tecnica che si sviluppa, come previsto da UNI nei tre anni successivi alla sua emanazione è in pieno svolgimento. Si stanno raccogliendo in modo sistematico e ragionato le prime raccolte di risultati, catalogate per tipologia di sorgente o di scenario acustico.
 
La valutazione dell’intrusività mediante applicazione della UNI/TS 11844:2022 risulta particolarmente efficace nella valutazione dei contributi di rumore di diverse sorgenti che contribuiscono a situazioni di disturbo nel medesimo scenario. Si pensi alle infrastrutture dei trasporti: strade o ferrovie percorse rispettivamente da veicoli o treni di tipo e dimensione differenti, con caratteristiche di velocità e di emissione differenti; si pensi ad aree interessate dal rumore aeroportuale sorvolate da aeromobili diversi che possono avere traiettorie di decollo e atterraggio differenti; si pensi a rumore di vicinato generato da attività produttive o ricreative o da combinazioni di eventi che immettono negli ambienti ricettori tipologie di rumore differenti, generate da sorgenti o attività differenti.
 
In tutti questi casi, e in molti altri, a parità di superamento (o di non superamento) dei limiti assoluti o differenziali (comparativi) una diversa intrusività del rumore prodotto in uno scenario di emissione rispetto a un altro può orientare l’individuazione delle sorgenti più impattanti e disturbanti, sanzionare i responsabili, provvedere alla limitazione o eliminazione dei contributi di rumore significativi e alla programmazione delle attività in modo compatibile con la tollerabilità del rumore da parte degli esposti.
 
In figura 2 è riportata la scala dei livelli di intrusività tratta dalla specifica tecnica: i livelli (da molto bassa a molto alta) corrispondono a intervalli di valori del parametro D’L.
 
In figura 3 è mostrata, a titolo di esempio, la time history del livello di immissione misurato uno scenario di rumore di vicinato, dove si può notare come livelli equivalenti di entità simile corrispondono a livelli di intrusività diversa a seconda della tipologia di sorgente o di evento (brani musicali di tipo diversi, rumore da attività antropiche diverse).
 
fig2_2.jpg - Il rumore intrusivo, come misurarlo e valutarlo
Figura 2 - D’L e livelli di intrusività secondo la UNI/TS 11844:2022
 
 fig3.jpg - Il rumore intrusivo, come misurarlo e valutarlo
Figura 3 - eventi con livelli equivalenti simili e livelli di intrusività differenti
(MB= Molto Bassa, B=Bassa, M=Media, A=Alta, MA=Molto Alta)
 
In conclusione, possiamo dire che la specifica tecnica UNI/TS 11844:2022 rappresenta un nuovo strumento a disposizione dei tecnici che si trovano a valutare l’intrusività delle immissioni di rumore in scenari multi-sorgente.
 
Al termine del primo dei tre anni di sperimentazione molti sono i casi in cui essa è stata di ausilio per identificare le sorgenti più significative in scenari di immissione complessi e fornire una misura dell’intrusività del rumore da esse prodotto. Ovviamente sono emerse anche alcune criticità che vengono raccolte, insieme alle altre che potrebbero emergere nei prossimi due anni, per essere poi corrette in fase di revisione.
 
La formulazione definitiva della Norma che sarà definita al termine di questo periodo sperimentale e la sua successiva piena applicazione saranno comunque un importante strumento per i consulenti tecnici d’ufficio e di parte nei contenziosi legati alle immissioni e per i legali e i giudici chiamati a difendere e tutelare il diritto alla salute e alla quiete.
 
Conoscere il livello di intrusività di una immissione di rumore è e sarà un elemento utile ai Giudici chiamati a valutarne la tollerabilità ai sensi dell’art. 844 del Codice Civile, e li può aiutare a formulare correttamente i quesiti, lasciando ai tecnici con speciale competenza in acustica il compito di scegliere il giusto metodo di accertamento.
 
L’acquisizione di dati sistematici, catalogati per tipologia di sorgente e/o di scenario, che sarà effettuata anche nell’ambito di progetti coordinati dalle associazioni scientifiche e professionali, prima fra tutte l’Associazione Italiana di Acustica, porteranno alla validazione e perfezionamento delle procedure proposte dalla UNI/TS 11844:2022, nell’ottica di superare le incertezze e le incongruenze metodologiche che ancora caratterizzano i criteri di valutazione del disturbo da rumore, soprattutto in ambito forense, dove spesso vengono utilizzati criteri generali non riferiti al contesto di causa e allo scenario acustico che lo caratterizza.
 
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