Lo chiedono al Governo gli assessori alla Casa di 11 città italiane. Sono, in tutto, cinque i punti qualificanti, concordati e sostenuti dall’Anci, che gli assessori alla Casa di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Verona, Padova, Parma, Lodi e Bergamo porteranno presto all’attenzione del governo:
1. una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale;
2. la restituzione gratuita ai Comuni degli immobili statali inutilizzati per utilizzo abitativo;
3. il rifinanziamento dei fondi Locazione e Morosi Incolpevoli;
4. una legge di regolamentazione per governare gli impatti degli affitti brevi turistici;
5. una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’emergenza abitativa e come fragilità cui dedicare interventi e risorse.
“Negli ultimi venti anni - hanno spiegato gli assessori - un progressivo processo di regionalizzazione delle politiche sulla casa ha determinato una frammentazione delle politiche per la casa e in particolare dell’edilizia residenziale pubblica. Questo ha portato a un sostanziale disimpegno dello Stato verso politiche urbane integrate, con la conseguenza che il diritto alla casa è diventato diverso o minore a seconda della regione di residenza”.
Politiche per la casa, le città chiedono al Governo di impegnarsi
“Basti solo accennare ad alcuni fenomeni emergenti - hanno rimarcato gli assessori alla Casa - che accomunano molte di queste città di medie e grandi dimensioni: dagli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull’intero sistema abitativo, alla comunità degli studenti universitari fuori sede che spesso vedono negato il loro diritto all’istruzione superiore perché i costi dell’abitare sono insostenibili”.E poi “la paradossale e troppo lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali - autentici buchi neri nelle città - o le esigenze dei cittadini migranti, o fruenti di protezione internazionale, che vengono scaricate sui comuni”.
Da qui le cinque proposte, “per ricomporre questi problemi e ricucire queste divergenze, attraverso azioni concrete alla scala nazionale al fine di garantire identici diritti e al contempo a riconoscere le diversità territoriali”. “Servono iniziative sia legislative che politiche finanziarie - hanno concluso gli assessori - perché i Comuni, in prima linea, hanno già pagato con un costo ormai insostenibile questo disimpegno”.
Il Manifesto di proposte è emerso al termine del workshop “Un’alleanza municipalista per una politica nazionale sulla casa”, organizzato la scorsa settimana a Bologna nell’ambito dell’evento “Abitare, salute e conoscenza per la Grande Bologna”.