NORMATIVA
Immobili ristrutturati col superbonus, al via i controlli sulle rendite catastali
Delega fiscale, Ance: ‘detassare le case nuove e quelle ristrutturate in chiave energetica’
NORMATIVA
Delega fiscale, Ance: ‘detassare le case nuove e quelle ristrutturate in chiave energetica’
I costruttori chiedono anche di consentire a tutti l’accesso a superbonus e bonus edilizi, iniziando dagli edifici in classe energetica più bassa
24/05/2023 - Disegnare un fisco che tuteli la casa quale bene fondamentale, che favorisca la rigenerazione urbana, stimolando gli investimenti nella messa in sicurezza e nella riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare e che sia da stimolo, e non di ostacolo, alla vita delle imprese.
Sono le richieste che l’ANCE, l’Associazione Nazionale dei Costruttori edili, ha espresso il 22 maggio scorso in audizione presso la Commissione Finanze della Camera sul disegno di legge di delega fiscale.
Secondo i costruttori - ha detto la Vicepresidente economico-fiscale tributaria, Vanessa Pesenti - la revisione delle agevolazioni contenuta nella delega fiscale dovrebbe puntare a sfoltire i quasi 700 bonus attualmente vigenti, eliminando quelli non più attuali e non più significativi anche in un’ottica sociale, mantenendo, invece, quelli più idonei a garantire il perseguimento dell’interesse pubblico.
Un sistema stabile e adeguato di incentivi diretti all’efficientamento energetico e antisismico del patrimonio immobiliare è - a parere di ANCE - un presupposto essenziale per il raggiungimento, da qui al 2030-2033, degli obiettivi fissati dal Green Deal europeo e per il conseguente raggiungimento di tutti gli obblighi imposti dalla più recente normativa comunitaria in tema di decarbonizzazione degli edifici.
Per questo, secondo i costruttori, è necessario pervenire, con la delega fiscale, ad una riforma del Superbonus e degli altri bonus edilizi che garantisca il raggiungimento dell’interesse pubblico richiesto dall’Europa, consentendo l’accesso a tutti i contribuenti, pur collegandone l’importo al reddito del beneficiario ed iniziando con l’incentivare prioritariamente la riqualificazione degli edifici in classe energetica più bassa.
Sempre nell’ottica di incentivare prodotti adeguati ed efficienti dal punto di vista energetico e di sicurezza statica, l’ANCE ha poi da sempre sottolineato l’esigenza, nel rinnovare il sistema di incentivi fiscali, di sostenere adeguatamente la domanda di abitazioni nuove o incisivamente ristrutturate in chiave energetica, che oggi invece sconta una tassazione molto più elevata di quella che si rivolge al mercato dell’usato (rispettivamente, IVA al 4%-10% sul corrispettivo d’acquisto, contro il registro al 2%-9% sul valore castale dell’abitazione usata oggetto d’acquisto).
Non potendo incidere sul sistema delle aliquote IVA, l’introduzione di un simile principio nell’ambito della legge per la delega fiscale aprirebbe la strada alla proposta di rendere strutturale la detrazione Irpef del 50% dell’IVA pagata sull’acquisto di abitazioni, nuove o incisivamente riqualificate, e in classe energetica elevata (in scadenza al 31 dicembre 2023).
Un altro tema posto all’attenzione della Commissione in sede di esame della delega fiscale è quello della rigenerazione urbana: Ance propone di introdurre, in via stabile e strutturale, il principio di neutralità dell’imposta di registro nella fase di produzione dei processi di rigenerazione urbana (imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa, a favore degli acquisti di immobili da parte degli operatori specializzati).
Senza incentivi fiscali, spiega l’Associazione, la rigenerazione urbana non parte, mentre, con un sistema diretto a detassare l’acquisto di immobili da rigenerare completamente, si renderebbero fattibili operazioni complesse di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, altrimenti bloccate dall’attuale prelievo espropriativo a carico proprio della fase iniziale d’acquisizione del fabbricato vetusto, energivoro e spesso non più idoneo all’uso consentito.
Infine, una richiesta ‘di metodo’: la Vicepresidente ha evidenziato come fondamentale il richiamo del disegno di legge per la delega fiscale alla certezza del diritto e alla tutela dell’affidamento del contribuente, principi contenuti nello Statuto del Contribuente, ma disattesi dalle continue modifiche alla legislazione tributaria, tra l’altro con effetti retroattivi.
Emblematica in tal senso - ha detto - l’esperienza del Superbonus, per il quale si contano, dal 2020 ad oggi, 19 provvedimenti, per 25 modifiche normative: quasi 1 ogni 45 giorni. Gli effetti di questa incertezza sono valutabili nella crisi finanziaria che sta colpendo decine di migliaia di imprese di costruzioni, che mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Sono le richieste che l’ANCE, l’Associazione Nazionale dei Costruttori edili, ha espresso il 22 maggio scorso in audizione presso la Commissione Finanze della Camera sul disegno di legge di delega fiscale.
Secondo i costruttori - ha detto la Vicepresidente economico-fiscale tributaria, Vanessa Pesenti - la revisione delle agevolazioni contenuta nella delega fiscale dovrebbe puntare a sfoltire i quasi 700 bonus attualmente vigenti, eliminando quelli non più attuali e non più significativi anche in un’ottica sociale, mantenendo, invece, quelli più idonei a garantire il perseguimento dell’interesse pubblico.
Un sistema stabile e adeguato di incentivi diretti all’efficientamento energetico e antisismico del patrimonio immobiliare è - a parere di ANCE - un presupposto essenziale per il raggiungimento, da qui al 2030-2033, degli obiettivi fissati dal Green Deal europeo e per il conseguente raggiungimento di tutti gli obblighi imposti dalla più recente normativa comunitaria in tema di decarbonizzazione degli edifici.
Per questo, secondo i costruttori, è necessario pervenire, con la delega fiscale, ad una riforma del Superbonus e degli altri bonus edilizi che garantisca il raggiungimento dell’interesse pubblico richiesto dall’Europa, consentendo l’accesso a tutti i contribuenti, pur collegandone l’importo al reddito del beneficiario ed iniziando con l’incentivare prioritariamente la riqualificazione degli edifici in classe energetica più bassa.
Delega fiscale, Ance: detassare case nuove e ristrutturate in chiave energetica
Sempre nell’ottica di incentivare prodotti adeguati ed efficienti dal punto di vista energetico e di sicurezza statica, l’ANCE ha poi da sempre sottolineato l’esigenza, nel rinnovare il sistema di incentivi fiscali, di sostenere adeguatamente la domanda di abitazioni nuove o incisivamente ristrutturate in chiave energetica, che oggi invece sconta una tassazione molto più elevata di quella che si rivolge al mercato dell’usato (rispettivamente, IVA al 4%-10% sul corrispettivo d’acquisto, contro il registro al 2%-9% sul valore castale dell’abitazione usata oggetto d’acquisto).Non potendo incidere sul sistema delle aliquote IVA, l’introduzione di un simile principio nell’ambito della legge per la delega fiscale aprirebbe la strada alla proposta di rendere strutturale la detrazione Irpef del 50% dell’IVA pagata sull’acquisto di abitazioni, nuove o incisivamente riqualificate, e in classe energetica elevata (in scadenza al 31 dicembre 2023).
Un altro tema posto all’attenzione della Commissione in sede di esame della delega fiscale è quello della rigenerazione urbana: Ance propone di introdurre, in via stabile e strutturale, il principio di neutralità dell’imposta di registro nella fase di produzione dei processi di rigenerazione urbana (imposte di registro, ipotecaria e catastale in misura fissa, a favore degli acquisti di immobili da parte degli operatori specializzati).
Senza incentivi fiscali, spiega l’Associazione, la rigenerazione urbana non parte, mentre, con un sistema diretto a detassare l’acquisto di immobili da rigenerare completamente, si renderebbero fattibili operazioni complesse di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, altrimenti bloccate dall’attuale prelievo espropriativo a carico proprio della fase iniziale d’acquisizione del fabbricato vetusto, energivoro e spesso non più idoneo all’uso consentito.
Infine, una richiesta ‘di metodo’: la Vicepresidente ha evidenziato come fondamentale il richiamo del disegno di legge per la delega fiscale alla certezza del diritto e alla tutela dell’affidamento del contribuente, principi contenuti nello Statuto del Contribuente, ma disattesi dalle continue modifiche alla legislazione tributaria, tra l’altro con effetti retroattivi.
Emblematica in tal senso - ha detto - l’esperienza del Superbonus, per il quale si contano, dal 2020 ad oggi, 19 provvedimenti, per 25 modifiche normative: quasi 1 ogni 45 giorni. Gli effetti di questa incertezza sono valutabili nella crisi finanziaria che sta colpendo decine di migliaia di imprese di costruzioni, che mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro.