NORMATIVA
Superbonus condomìni, niente proroga del 110% e 90%
120 milioni di euro fino al 2031 per la riduzione del radon in casa e in aria
AMBIENTE
120 milioni di euro fino al 2031 per la riduzione del radon in casa e in aria
Le risorse finanzieranno interventi per la prevenzione, la riduzione della concentrazione e la compatibilità delle misure di efficientamento energetico

15/06/2023 - 90 milioni di euro contro il radon in casa e 30 milioni di euro per ridurre la concentrazione di radon in aria nelle aree considerate a rischio.
Con questi stanziamenti, il Decreto Legge 69/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, tenta di dare una risposta ad una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea, nota come “Caso Ares”.
La Direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 101/2020, che ha dato alle Regioni 24 mesi per individuare le aree con maggiore concentrazione di radon e decidere in quali zone avviare prioritariamente i programmi di misurazione e riduzione delle concentrazioni.
Secondo la Commissione Europea, la Direttiva non è stata recepita nel modo corretto. i Fondi consentiranno quindi alle Regioni di disporre di sufficienti risorse finanziarie per l'adozione dei provvedimenti opportuni.
Il decreto istituisce un Fondo da 30 milioni di euro (10 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025) per assicurare l’individuazione delle aree prioritarie e finanziare i programmi specifici di misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria.
Le risorse saranno destinate a finanziare l’attuazione di interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon in casa, in eventuale sinergia con i programmi di risparmio energetico e di qualità dell’aria negli ambienti chiusi.
Con questi stanziamenti, il Decreto Legge 69/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, tenta di dare una risposta ad una procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea, nota come “Caso Ares”.
Radon in casa e in aria, il ‘Caso Ares’
L’istituzione dei due fondi, e le attività di prevenzione e definizione delle priorità di intervento che ne seguiranno, rispondono alla procedura di infrazione 2018/2044, che la Commissione Europea ha avviato contro l’Italia per il mancato rispetto delle prescrizioni contenute nella Direttiva 2013/59/Euratom.La Direttiva è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 101/2020, che ha dato alle Regioni 24 mesi per individuare le aree con maggiore concentrazione di radon e decidere in quali zone avviare prioritariamente i programmi di misurazione e riduzione delle concentrazioni.
Secondo la Commissione Europea, la Direttiva non è stata recepita nel modo corretto. i Fondi consentiranno quindi alle Regioni di disporre di sufficienti risorse finanziarie per l'adozione dei provvedimenti opportuni.
Radon in aria, 30 milioni di euro fino al 2025
Il primo step è quindi la corretta individuazione delle aree a maggiore rischio di concentrazione, dove bisogna intervenire tempestivamente.Il decreto istituisce un Fondo da 30 milioni di euro (10 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025) per assicurare l’individuazione delle aree prioritarie e finanziare i programmi specifici di misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria.
Radon in casa, 90 milioni di euro fino al 2031
Sulla base dell’individuazione delle aree prioritarie, cioè quelle zone in cui si stima che le concentrazioni superino il livello di riferimento in riferimento ad un numero significativo di edifici, saranno assegnate alle Regioni le risorse di un altro Fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2031.Le risorse saranno destinate a finanziare l’attuazione di interventi di riduzione e prevenzione della concentrazione di radon in casa, in eventuale sinergia con i programmi di risparmio energetico e di qualità dell’aria negli ambienti chiusi.