Il calcestruzzo è per sua natura un materiale impermeabile; eppure, nel caso di piscine interrate, è necessario realizzare uno strato impermeabilizzante.
Perché impermeabilizzare le piscine in cls?
Le caratteristiche e le prestazioni del calcestruzzo possono essere influenzate dalle condizioni ambientali. Le norme UNI 11104 e UNI EN 206-1 definiscono diverse classi di esposizione ambientale che indicano il maggiore o minore livello di aggressività del luogo in cui la struttura sarà inserita.Le strutture interrate operanti sotto il livello di falda e gli elementi strutturali di vasche contenenti acque potabili che operano in completa immersione, come le piscine, vengono inquadrate dalla normativa vigente nella classe di esposizione calcestruzzo XC2.
“Rispettando le condizioni imposte dalla classe di esposizione XC2, al requisito di durabilità occorre associare quello di tenuta idraulica, entrambi conseguibili garantendo un rapporto A/C (acqua - cemento) inferiore a 0.55, una classe di resistenza minima a compressione C30/37 e adottando un copriferro minimo di 35 e 45 mm, rispettivamente per le strutture in c.a. e c.a.p..
Questo tipo di calcestruzzo resiste alla corrosione e quindi porterebbe a valutare ‘superfluo’ un rivestimento della struttura; tuttavia, impermeabilizzare la superficie della piscina porta ad un significativo miglioramento della situazione.” *
Il ruolo dell’impermeabilizzante
L’impermeabilizzazione di una piscina è generalmente a contatto con due tipologie di acqua: quella di falda del terreno sottostante e quella che si trova all’interno della piscina stessa.Ognuna di esse esercita una spinta sul manufatto; pertanto, nel caso delle piscine interrate, è fondamentale utilizzare un’impermeabilizzazione resistente alla controspinta idrostatica negativa e positiva.
Il livello dell’acqua di falda può essere sia costate che temporaneo; in entrambi i casi la natura dell’acqua di falda è sempre aggressiva e le oscillazioni prodotte dalle acque sotterranee possono provocare infiltrazioni.
Anche l’acqua utilizzata come riempimento della piscina contiene agenti aggressivi, come il cloro ed altri che possono compromettere la stabilità del manufatto. In presenza di diffusi stati di fessurazione e giunti deteriorati, l’acqua potrebbe infiltrarsi se non bloccata a monte da un corretto strato di impermeabilizzazione.
Impermeabilizzare una piscina con la resina
Tra le varie soluzioni per impermeabilizzare le piscine interrate in cls ritroviamo i sistemi epossicementizi, una combinazione di calibrati dosaggi/componenti di particolari tipologie di cemento e resine. Il risultato è un manto unico senza giunzioni e un rivestimento monolitico, privo di fughe.Una volta applicato, il sistema è in grado di formare uno strato impermeabile capace di resistere alla forte controspinta, positiva e negativa, ma anche di creare una barriera all’umidità anche in caso di risalita capillare della stessa.
In genere, si tratta di materiali bi-componenti con proprietà anche tixotropiche, ovvero la capacità del materiale di comportarsi come un gel; un materiale tissotropico non cola durante l’applicazione, rimane fermo sul punto in cui è stato posato. A indurimento avvenuto, esso detiene ottime caratteristiche di resistenza meccanica (compressione, usura, urti, ecc.), elasticità e impermeabilità.
Valutazione del supporto per una perfetta aderenza
Con questa tecnologia, qualora vengano soddisfatte determinati requisiti di ancoraggio, non è necessario demolire il rivestimento preesistente.Prima dell’applicazione è dunque importante verificare lo stato del supporto e analizzare attentamente la struttura esistente.
Siccome la normativa prevede che l’adesione tra il sistema resinoso e la superficie debba essere adeguata su tutta la superficie, è necessario verificare che non siano presenti parti friabili o sostanze che possano compromettere l’aderenza del rivestimento.
Potrebbero essere necessarie solo delle bonifiche localizzate. Al contrario, se il supporto esistente è fortemente danneggiato e non permette l’ancoraggio del nuovo strato impermeabilizzante, dovrà essere rimosso.
Preparazione del supporto esistente
Ipotizzando di poter procedere senza rimozioni e demolizioni, sarà necessario realizzare un trattamento abrasivo del supporto per promuovere un buon ancoraggio.Se la piscina è rivestita con piastrelle e mosaico, indagata la tenuta del supporto in tutte le sue parti, bisognerà procedere ad una stuccatura con rasante. La superficie dovrà poi essere irruvidita meccanicamente per facilitare l’adesione con il sistema resinoso.
Nel caso di rivestimento in pietra, si procederà invece a regolarizzare la superficie con una malta specifica, da scegliere in base alle dimensioni e caratteristiche di questo tipo di supporto.
Infine, va effettuata la perfetta sigillatura di tutti gli elementi che “interrompono” la linearità delle superfici: cavillature, spaccature, piccoli vuoti devono essere preventivamente risarciti.
La cura dei dettagli
I corpi passanti, le tubazioni, gli accessori per il ricircolo dell’acqua, i corpi illuminanti sono vie preferenziali di passaggio per l’acqua. Il ripristino dello strato impermeabilizzante di una piscina deve essere accuratamente progettato e deve considerare tutti questi punti che possono rappresentare delle criticità ai fini di una corretta impermeabilizzazione.A chiusura del sistema, può essere utilizzata una finitura monocolore a base di smalto poliuretanico, un materiale con elevata resistenza all’immersione in acqua dolce e marina, oppure uno dei rivestimenti tradizionalmente utilizzati per le piscine.
*Dall’intervista all’arch. Luca Santoro, Product Manager linea pavimenti di Draco, per il Focus Piscine: dal progetto alla ristrutturazione