RISPARMIO ENERGETICO
Sostenibilità in edilizia, cosa significa davvero?
Come verificare l’idoneità del supporto per la posa del cappotto
FOCUS
Come verificare l’idoneità del supporto per la posa del cappotto
Test della quadrettatura e prova di resistenza allo strappo sono alcune delle verifiche spiegate da Pontarolo per escludere le problematiche del sub-strato

15/06/2023 - Il cappotto termico è una tra le soluzioni più utilizzate per la riqualificazione energetica dell’esistente. Ma per efficientare correttamente l’involucro edilizio è fondamentale fare delle valutazioni sul supporto ed eventualmente intervenire con opere di ripristino.
Di cappotto termico e idoneità del supporto si è parlato ieri nell’appuntamento settimanale Edilportale LiveTalks, organizzato in collaborazione con Pontarolo Engineering.
Ospiti della puntata sono stati il presidente della Pontarolo Engineering, l’ing. Valerio Pontarolo e il responsabile ricerca e sviluppo del settore cappotto, Danilo Di Credico.
La normativa che disciplina la progettazione e la messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno ETICS è la UNI/TR 11715, una norma non obbligatoria ma volontaria.
“Per questo motivo - ha sottolineato l’ing. Pontarolo - tale norma nazionale molto spesso non viene presa in considerazione o solo in parte, sottovalutando così la verifica e la preparazione del supporto ed aumentando quindi il rischio di ottenere un risultato non soddisfacente che può intaccare il funzionamento del sistema stesso”.
Danilo di Credico ha spiegato dettagliatamente tutte le caratteristiche che un supporto dovrebbe presentare per essere reputato idoneo alla posa del cappotto termico, che possono essere sintetizzate con le seguenti 4 regole:
1) non deve presentare umidità in facciata tantomeno di risalita;
2) non deve presentare crepe o fessurazioni;
3) deve avere una planarità idonea;
4) deve essere ben coeso oltre ovviamente a non presentare tracce di polveri o olii in superficie.
Quello che è emerso è che una verifica visiva non è affatto sufficiente ad escludere le problematiche del sub-strato. Visivamente è possibile riscontrare soltanto le gravi inidoneità quali fluorescenze superficiali, crepe, materiale in fase di distacco.
La UNI/TR 11715 è un valido strumento a disposizione del progettista perchè elenca una serie di prove atte a determinare l’idoneità del supporto prima dell’applicazione del sistema a cappotto Etics.
Gli speakers hanno elencato tutte le tipologie di verifiche preventive che si possono eseguire, dando maggiore enfasi a due test in particolare:
- il test della quadrettatura;
- il test dello strappo.
Entrambi i test sono prove dall’esecuzione molto veloce che non richiedono un dispendio nè in termini di tempo nè in termini economici e sono atte ad escludere soluzioni drastiche quali la rimozione totale del sistema applicato.
Purtroppo, hanno sottolineato i relatori, su 450 cantieri monitorati direttamente dalla Pontarolo, solo nell’1% erano stati eseguiti questi test.
Dopo questa prima parte dedicata alla verifica del supporto, con gli ospiti del Talk ci siamo confrontati sulle responsabilità dei vari attori coinvolti nel processo edilizio.
A chi spetta l’onere di verificare che i materiali stoccati in cantiere corrispondano a quelli di progetto e il loro stato manutentivo?
La risposta viene dalla UNI 11716: la verifica spetta all’applicatore il quale, fra i suoi compiti, ha appunto quello di verificare (presenza e stato) i materiali in cantiere e la relativa documentazione tecnica; in caso di incongruenze, l’applicatore dovrà avvisare tempestivamente la D.L.
Diversi sono stati i consigli e i suggerimenti che l’ing. Pontarolo e Di Credico hanno condiviso durante la diretta, a cui si sono aggiunte una serie di indicazioni sulla corretta lettura dell’etichetta e la progettazione di nodi critici in facciata per la posa del cappotto, come la presenza dei pluviali.
Di cappotto termico e idoneità del supporto si è parlato ieri nell’appuntamento settimanale Edilportale LiveTalks, organizzato in collaborazione con Pontarolo Engineering.
Ospiti della puntata sono stati il presidente della Pontarolo Engineering, l’ing. Valerio Pontarolo e il responsabile ricerca e sviluppo del settore cappotto, Danilo Di Credico.
La normativa che disciplina la progettazione e la messa in opera dei sistemi isolanti termici per l’esterno ETICS è la UNI/TR 11715, una norma non obbligatoria ma volontaria.
“Per questo motivo - ha sottolineato l’ing. Pontarolo - tale norma nazionale molto spesso non viene presa in considerazione o solo in parte, sottovalutando così la verifica e la preparazione del supporto ed aumentando quindi il rischio di ottenere un risultato non soddisfacente che può intaccare il funzionamento del sistema stesso”.
Danilo di Credico ha spiegato dettagliatamente tutte le caratteristiche che un supporto dovrebbe presentare per essere reputato idoneo alla posa del cappotto termico, che possono essere sintetizzate con le seguenti 4 regole:
1) non deve presentare umidità in facciata tantomeno di risalita;
2) non deve presentare crepe o fessurazioni;
3) deve avere una planarità idonea;
4) deve essere ben coeso oltre ovviamente a non presentare tracce di polveri o olii in superficie.
Per approfondire rivedi la puntata LiveTalk
Quello che è emerso è che una verifica visiva non è affatto sufficiente ad escludere le problematiche del sub-strato. Visivamente è possibile riscontrare soltanto le gravi inidoneità quali fluorescenze superficiali, crepe, materiale in fase di distacco.
La UNI/TR 11715 è un valido strumento a disposizione del progettista perchè elenca una serie di prove atte a determinare l’idoneità del supporto prima dell’applicazione del sistema a cappotto Etics.
Gli speakers hanno elencato tutte le tipologie di verifiche preventive che si possono eseguire, dando maggiore enfasi a due test in particolare:
- il test della quadrettatura;
- il test dello strappo.
Entrambi i test sono prove dall’esecuzione molto veloce che non richiedono un dispendio nè in termini di tempo nè in termini economici e sono atte ad escludere soluzioni drastiche quali la rimozione totale del sistema applicato.
Purtroppo, hanno sottolineato i relatori, su 450 cantieri monitorati direttamente dalla Pontarolo, solo nell’1% erano stati eseguiti questi test.
Scopri come effettuare i test sul supporto rivedendo la puntata
Dopo questa prima parte dedicata alla verifica del supporto, con gli ospiti del Talk ci siamo confrontati sulle responsabilità dei vari attori coinvolti nel processo edilizio.
A chi spetta l’onere di verificare che i materiali stoccati in cantiere corrispondano a quelli di progetto e il loro stato manutentivo?
La risposta viene dalla UNI 11716: la verifica spetta all’applicatore il quale, fra i suoi compiti, ha appunto quello di verificare (presenza e stato) i materiali in cantiere e la relativa documentazione tecnica; in caso di incongruenze, l’applicatore dovrà avvisare tempestivamente la D.L.
Diversi sono stati i consigli e i suggerimenti che l’ing. Pontarolo e Di Credico hanno condiviso durante la diretta, a cui si sono aggiunte una serie di indicazioni sulla corretta lettura dell’etichetta e la progettazione di nodi critici in facciata per la posa del cappotto, come la presenza dei pluviali.