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Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto

Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto

Presentata la ricerca di Eucentre per la ricostruzione di uno dei centri storici più danneggiati dal terremoto

Vedi Aggiornamento del 09/07/2024
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
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Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
Pozzi in cemento armato e tiranti rinforzeranno sismicamente la collina di Arquata del Tronto
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 09/07/2024
06/06/2023 - Due pozzi sotterranei in cemento armato da cui partiranno 328 tiranti, 12.970 metri lineari in totale, per rinforzare sismicamente tutta la collina del borgo di Arquata del Tronto (AP).
 
È la soluzione innovativa per il centro storico di uno dei comuni più danneggiati dal terremoto del 2016/2017, individuata dalla Fondazione Eucentre - il centro di formazione e ricerca nel campo dell’ingegneria sismica - in uno studio condotto per l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (USR) della Regione Marche, presentata la scorsa settimana.
 
Per la collina, che ha giocato un ruolo purtroppo cruciale durante le scosse dell’agosto 2016, lo studio di Eucentre prevede una soluzione efficace e duratura attraverso un sistema di tiranti che attraverseranno da un lato all’altro la collina a quote diverse, e che si articolerà attorno a due pozzi in cemento armato di otto metri di diametro. La vita utile dei tiranti, già calcolata in oltre 100 anni in base alla qualità elevata dei materiali e delle protezioni, potrà essere ulteriormente allungata grazie alla previsione di solai interpiano che permetteranno, all’occorrenza, di sostituirli.
 
Nella ricerca, coordinata dai ricercatori Eucentre Antonino Famà e Ali Ozcebe, sono previste anche tutte le azioni necessarie per la realizzazione delle opere a sostegno della nuova Arquata, a partire dai terrazzamenti che costituiranno il futuro poggio del capoluogo con l’obiettivo di realizzare opere di sostegno non più vulnerabili alle azioni sismiche e in grado di costituire il sistema di fondazioni dell’intero paese.
 
L’opera dovrà inoltre comprendere la realizzazione di tutte le infrastrutture complementari, tra le quali, ad esempio, viabilità, fognature, impianti idrici, alimentazione energetica e tutti gli altri sottoservizi.
 

“Per restituire serenità e prospettiva a questa comunità così drammaticamente messa alla prova - ha detto il commissario straordinario Guido Castelli -, dobbiamo garantire loro il massimo livello di sicurezza immaginabile. Grazie allo straordinario lavoro della fondazione Eucentre siamo di fronte a un progetto all’avanguardia. Un’innovazione radicale nella sostanza, che preserverà però la forma storica del paese. La ricostruzione del centro Italia deve migliorare le condizioni pre-esistenti, per far sì che sia possibile vivere e investire in questi luoghi splendidi, in piena sicurezza. Solo così potremo immaginare un futuro capace di invertire la tendenza allo spopolamento e all’impoverimento che fino a oggi ha caratterizzato l’Appennino centrale”.
 
“Siamo davanti a un progetto assolutamente innovativo e avveniristico - ha aggiunto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli - che dà una prospettiva forte al territorio. Il nostro refrain da due anni e mezzo è arrivare alla ricostruzione tangibile, all’inaugurazione dei cantieri, che preludono al ritorno alla normalità”.
 
“Si tratta di uno studio che si candida a divenire modello di ingegneria non solo a livello sismico - ha fatto notare il consulente dell’USR Marche e presidente Ordine Ingegneri Provincia di Ascoli, Stefano Babini -. Quanto concepito da Eucentre rappresenta al meglio l'esempio di quanto può fare l’ingegneria italiana quando vola alto”.
 
A partire dallo studio di Eucentre, l’USR procederà con la pubblicazione del bando di gara per assegnare la progettazione esecutiva, che conterrà tutti i dettagli delle opere e dei costi necessari per partire con i lavori veri e propri.
 
I lavori potranno partire appena ultimate le procedure, anche grazie al completamento della rimozione delle macerie dal borgo di Arquata. Le demolizioni, che si sono recentemente concluse, sono state infatti avviate la scorsa estate dopo una complessa progettazione e ricomposizione delle esigenze private, dei vincoli esistenti, delle necessità di viabilità e sicurezza.


Immagini della gallery in alto: Ufficio Speciale Ricostruzione Regione Marche
 
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