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Legge sul ripristino della natura approvata dalla UE

Legge sul ripristino della natura approvata dalla UE

Entro il 2030 misure almeno sul 20% delle aree terrestri e marine. Architetti del Paesaggio: ‘recuperare gli habitat è prioritario’

Vedi Aggiornamento del 07/12/2023
Legge sul ripristino della natura approvata dalla UE - Ph. Kobchai Matasurawit 123rf.com
Legge sul ripristino della natura approvata dalla UE - Ph. Kobchai Matasurawit 123rf.com
di Rossella Calabrese
14/07/2023 - Con 336 voti a favore, 300 contrari e 13 astensioni, mercoledì scorso il Parlamento europeo ha approvato la Legge sul ripristino della natura che mira al recupero degli ecosistemi danneggiati, azione fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e ridurre i rischi per la sicurezza alimentare.
 
Con questa legge - che non impone la creazione di nuove aree protette nella UE né blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile -, i deputati chiedono che, entro il 2030, l’UE adotti misure per il ripristino della natura che coinvolgano almeno il 20% delle sue aree terrestri e marine.
 
Il Parlamento sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal.
 
Il Parlamento propone che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.
 
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.
 
“La legge sul ripristino della natura - ha dichiarato relatore César Luena (S&D, ES) - è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue le raccomandazioni e i pareri scientifici che sottolineano la necessita di ripristinare gli ecosistemi europei. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future. La posizione adottata oggi invia un messaggio chiaro. Ora dobbiamo continuare a lavorare bene, difendere la nostra posizione durante i negoziati con i Paesi UE e raggiungere un accordo prima della fine del mandato di questo Parlamento per approvare il primo regolamento sul ripristino della natura nella storia dell’UE”.
 
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.
 
Ma perché si è resa necessaria una Legge sul ripristino della natura? Oltre l’80% degli habitat europei è in cattive condizioni. Il 22 giugno 2022 la Commissione ha proposto un regolamento sul ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle aree terrestri e marine dell’UE e per raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di clima e biodiversità. Secondo la Commissione, la nuova legge apporterebbe notevoli benefici economici, in quanto ogni euro investito si tradurrebbe in almeno 8 euro di benefici.
 


Architetti del Paesaggio: ‘recuperare gli habitat è prioritario’

Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua cementati e da troppi anni trasformati in discariche o invasi di accoglimento dei ‘troppo pieni fognari’, risolvendo e prevenendo molti problemi di erosione idrogeologica, e ricostruzione e rafforzamento di corridoi verdi, ricucendo la rete ecologica. Sono questi gli scenari che l’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAPP) vede nel prossimo futuro, a seguito del varo della Legge sul ripristino della natura.
 
“Il voto del Parlamento europeo è un’ottima notizia per il nostro paesaggio e gli ecosistemi urbani - ha dichiarato Maria Cristina Tullio, presidente AIAPP che ha aderito al Manifesto ‘Nature Restoration Law’ - e un’occasione imperdibile per la natura, le persone e un’Europa migliore”.
 
L’Italia non deve perdere questa occasione per recuperare le aree interne, gli habitat delle aree fluviali e umide, il paesaggio agrario, aumentando la biodiversità e la qualità paesaggistica, oltre ad accrescere le risorse naturali, del Belpaese messi a dura prova da climate change e dalla cementificazione selvaggia”, hanno detto gli architetti del paesaggio.
 
“Chiediamo al Governo di destinare una parte consistente delle risorse del PNRR a interventi di restauro naturalistico che vadano in questa direzione. Interventi come la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, ripensando gli alvei fluviali e le loro casse di espansione con criteri di ingegneria naturalistica per accogliere i flussi di acque improvvisi e concentrati, determinati dal cambiamento climatico in corso, ma anche fitodepurando e recuperando le acque per rimandarle in falda filtrate e/o per il loro riutilizzo a scopo irriguo, negli ormai periodici periodi di siccità”.
 
“E interventi come la ricostruzione e il rafforzamento di corridoi verdi, ricucendo la rete ecologica, magari in corrispondenza di nuovi sistemi di mobilità lenta ciclo-pedonale, con pavimentazioni drenanti e sistemi di captazione e lento filtraggio delle acque in eccesso per la resilienza urbana”, ha aggiunto la presidente di AIAPP.
 
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