05/07/2023 - Cos'è sostenibile? “Uno sviluppo che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze" (
Rapporto Bruntland, 1987).
Quando si parla di
sostenibilità in edilizia, si è abituati ad associarla alle nuove costruzioni o agli interventi di riqualificazione sull'esistente, ed essenzialmente si fa rifermento agli impatti che il processo costruttivo, compresa la messa in esercizio dell’opera, ha sull’ambiente.
l’Italia è il primo paese al mondo per patrimonio culturale storico e architettonico.
Se dunque spostiamo l'attenzione sul patrimonio storico culturale, possiamo ancora parlare di sostenibilità?
La risposta è sì e non a caso in Italia è stato lanciato il
protocollo energetico-ambientale GBC historic building® per la riqualificazione e il restauro sostenibile degli edifici storici, cioè quelli costruiti prima degli anni ’40.
Cosa rende un restauro sostenibile?
La conservazione preventiva è più sostenibile
Il
codice dei beni culturali, indica una scansione ben precisa delle attività, che partono dalla prevenzione, passando per la manutenzione ed infine il restauro.
Si può affermare che una
conservazione preventiva, che si attua attraverso monitoraggi periodici del bene, è connotata da
maggiore sostenibilità rispetto alla riparazione dello stesso (il restauro vero e proprio).
Purtroppo, capita più spesso di intervenire quando "il guasto" è già avvenuto, con conseguenti impatti molto differenti in termini di sostenibilità.
Conoscere e studiare l’edificio storico
Gli edifici storici, in particolare quelli appartenenti “all’edilizia minore”, ovvero quella tipica dei centri storici, sono stati realizzati con materiali selezionati per facilità di reperibilità e spesso sono del tutto carenti di specifiche qualità legate all’isolamento termico.
Pertanto, un altro step importante in un restauro sostenibile
è la conoscenza approfondita delle tecniche costruttive tradizionali, ossia come sono stati costruiti l’involucro, gli orizzontamenti, le coperture e i serramenti usati.
L'edilizia storica ha un forte legame con l'ambiente circostante, pertanto solo conoscendo le
proprietà climatiche intrinseche del fabbricato si può realmente valorizzare l’intervento in una direzione di sostenibilità.
Questo implica che utilizzare in un restauro modalità di intervento contemporanee non è sempre la strada giusta.
Quando si realizza un intervento di riqualificazione energetica su un edifico storico, il risultato atteso non può limitarsi alla sola assegnazione di una classe energetica o al rispetto di “standard rigidi”, ma deve andare ben oltre ricercando “soluzioni tecniche più efficaci che non compromettano le qualità e i caratteri costitutivi del costruito storico, la sua autenticità materiale e i valori culturali che esso esprime”
(1).
Storie di percorsi di restauro sostenibili
Restaurare in maniera sostenibile mantenendo l'eredità culturale è l’obiettivo del succitato protocollo GBC Historic Building®, che appunto si occupa anche degli aspetti culturali degli edifici storici.
Avevamo parlato in un
precedente focus del primo edificio ad ottenere la certificazione, le ex scuderie del Monastero benedettino della Rocca di Sant’Apollinare a Marsciano (PG), che ha ottenuto nel 2018 la certificazione ORO (72/110).
Vediamo altri due case study oggetto di un percorso di restauro finalizzato all’ottenimento della certificazione secondo il protocollo “Historic Building” GBC. Si tratta di edifici appartenenti all’Agenzia del Demanio:
-
Isolato45, che ospiterà la nuova sede dell’Istat a Bari.
- L’
ex Caserma Rosolino Pilo a Genova.
Isolato45
Isolato45 è un palazzo residenziale costruito nella
metà del XIX secolo a ridosso delle mura antiche della città. È uno dei primi immobili storici pubblici nel Sud Italia che conseguirà la certificazione secondo il protocollo “Historic Building” GBC.
“L’importante riconoscimento si deve all’accurata progettazione e ai particolari interventi di riqualificazione del bene eseguiti secondo elevati standard di sostenibilità ambientale.
Grande attenzione è stata data alla selezione e al trattamento dei materiali altamente performanti, nonché eco-compatibili e certificati durante il loro ciclo di vita e all’utilizzo di dispositivi per il risparmio energetico, idrico e per il riciclo delle acque, il tutto nel rispetto di un contesto architettonico storico da tutelare.
Gli impianti previsti garantiranno, inoltre, durata e affidabilità nel tempo, limitando i costi di gestione e manutenzione del fabbricato. Spazi efficienti e moderni ospiteranno uffici, archivi, una biblioteca e una sala conferenza”.
(2)
Palazzo Isolato45 a Bari, restaurato in chiave sostenibile ©Agenzia del Demanio
Il progetto Isolato 45 persegue la certificazione GBC Historic Building® - https://gbcitalia.org/
Ex Caserma Rosolino Pilo a Genova
“Il nucleo centrale dell'edificio, a pianta quadrata, risale al Cinquecento ed è fondato su un impianto ancora più antico visibile nella parte posteriore. Una forte trasformazione c’è stata a metà Settecento, quando ha ospitato un convento Gesuita, ed è stato sopraelevato di due piani.
A metà Ottocento è diventato di proprietà dello Stato diventando una caserma. Dopo la Seconda guerra mondiale l'edificio ha subito un'ulteriore sopraelevazione di un piano. Sono presenti molte tipologie di volte e di pavimentazioni (graniglie genovesi, piastrelle cotto, palladiane).
Il progetto consentirà una rifunzionalizzazione per riportare a nuovo la maggior parte delle dotazioni storiche dell’edificio, anche in ottica di sostenibilità. Le nuove costruzioni sono ridotte al minimo.
Preparazione cantiere di restauro in chiave sostenibile | Ex Caserma Rosolino Pilo a Genova | ©Agenzia del Demanio
Render di progetto Ex caserma Pilo. Il progetto verso la certificazione GBC Historic Building® - ©GBC Italia - https://gbcitalia.org/
Dal punto di vista strutturale, sono state previste tecnologie estremamente innovative che permettono il consolidamento dal punto di vista sismico e statico. Le nuove costruzioni saranno dotate di tetto verde a fabbisogno idrico nullo. La copertura esistente verrà resa maggiormente sostenibile grazie all’utilizzo di materiali per ridurre l’effetto isola di calore urbano e sarà dotata di pannelli fotovoltaici che garantiranno la quasi totalità dell’energia elettrica necessaria al funzionamento dell’edificio. L’illuminazione delle aree esterne è stata attentamente progettata in modo da garantire un adeguato livello di sicurezza e in modo da non incrementare l’inquinamento luminoso delle aree circostanti.
L’intero processo di rifunzionalizzazione dell’immobile, dalla progettazione, alla realizzazione, alla gestione, soddisfa i principi del protocollo di sostenibilità GBC Historic Building® nonchè gli specifici criteri ESG (environment, social, governance), il cui monitoraggio avverrà attraverso un processo di gestione del progetto per ottenere, verificare e documentare che le prestazioni dell'edificio, degli impianti e degli equipaggiamenti soddisfino obbiettivi e criteri ben definiti.
Si sta lavorando affinché l’attenzione posta a tutte le fasi citate possa garantire il massimo del punteggio previsto dal protocollo arrivando alla
certificazione Platinum.”
(2)
Un restauro è sostenibile quando tiene conto delle ragioni di conservazione
Compatibilità, reversibilità e distinguibilità sono le caratteristiche più importanti che un intervento di restauro deve possedere.
In un restauro va sempre osservato il principio del minimo intervento.
Alla luce degli esempi visti, si può concludere dicendo che
un restauro è sostenibile quando le scelte da attuare non tengono conto solo degli apporti energetici bensì anche delle ragioni di conservazione: solo in questo modo si possono confrontare gli esiti raggiunti in termini di compatibilità, reversibilità, minimizzazione di perdita dell’autenticità materica dell'edificato storico.
Bibliografia: Quale sostenibilità per il restauro? | Atti del convegno di Studi, Bressanone 1-4 luglio 2014 | a cura di Guido Biscontin e Guido Driussi | Edizioni Arcadia Ricerche
(1) Quale sostenibilità per il restauro? | G. Biscontin e G. Driussi
(2) <https://www.agenziademanio.it/>