05/07/2023 - La domanda abitativa negli ultimi anni è cresciuta e si è diversificata e, per questo, necessita di risposte nuove. Se ne è discusso nel corso dell’esame di due mozioni in materia di emergenza abitativa presentate alla Camera dei deputati dal PD e dal M5S.
Oltre al tema della politica degli affitti e dell’acquisto, da parte delle amministrazioni, di patrimonio privato sul mercato e da enti previdenziali e pubblici, la mozione PD affronta il
tema del nuovo: “non è possibile - secondo i deputati dem - pensare che il tema della casa possa risolversi soltanto attraverso operazioni di contenimento o aumentando la disponibilità delle risorse degli affitti oppure comprando case che sono già costruite e che magari, con una innovazione e con qualche piccolo intervento di restyling, si possano rendere compatibili con un vivere moderno e adeguato”.
Altro tema è quello della compartecipazione: realizzare, attraverso un rapporto tra il pubblico e il privato, operazioni di
rigenerazione urbana. Ciò potrà avvenire - spiegano i deputati PD - con parte delle risorse del PNRR. In più, la Cassa depositi e prestiti ha istituito da tempo un programma al suo interno, di circa 200 milioni l’anno, per interventi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia residenziale sociale.
Quindi - conclude la mozione -, un Piano Casa serio comporta l’azione su vari tasti: l’affitto, la diversificazione dell’affitto, l’acquisto sul mercato di beni esistenti e l’intervento per rigenerarli e riadeguarli alle esigenze attuali, ma anche un piano di interventi sul nuovo che agisca non su suoli inesistenti, ma su comparti,
su parti di città esistenti, da demolire e da ricostruire con patrimonio pubblico, in un’azione di partenariato pubblico privato.
Demolizione e ricostruzione per risolvere l'emergenza casa
Esaminata anche la
mozione per un Piano Casa a consumo di suolo zero depositata la scorsa settimana dal Movimento 5 Stelle, che chiede una programmazione nazionale pluriennale di edilizia residenziale pubblica, a consumo di suolo zero, adeguatamente finanziata e misure a sostegno della parte debole nei contratti di locazione.
Le proposte hanno trovato il favore di Fratelli d’Italia: secondo il deputato Massimo Milani, “più che continuare a costruire nelle periferie delle grandi città, si debbano creare le condizioni normative a tutti i livelli - quindi, Stato, regioni, comuni - per avviare una vera
rigenerazione urbana. Occorre pensare i quartieri periferici come nuove centralità, che offrano la possibilità di vivere e lavorare nello stesso quartiere o, al limite, nel quartiere contermine, evitando, quindi, quel flusso costante che c'è tra le periferie e il centro”.
Secondo Milani, “la via migliore non è quella di continuare a investire sugli edifici esistenti; bisognerà
favorire la sostituzione edilizia, la demolizione e ricostruzione, con l’obiettivo di avere edifici più efficienti energeticamente, ma soprattutto più sicuri sismicamente e più a dimensione umana. Bisognerà favorire la rigenerazione dei quartieri periferici con un mix di edilizia libera, edilizia agevolata, edilizia sovvenzionata, in modo da ottenere anche, di conseguenza, un giusto mix sociale”.
I proponenti restano in attesa della risposta, e del parere rispetto ai singoli punti che compongono le mozioni, del Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami.