Il rivestimento a mosaico è una tipologia di finitura per pareti e pavimenti; grazie alla vastità di tipologie, materiali, formati ed effetti disponibili, il mosaico permette una personalizzazione pressoché illimitata degli ambienti in cui viene posato.
Materiali impiegati per le piastrelle mosaico
Il vetro e la pasta di vetro sono i materiali maggiormente utilizzati per realizzare le tessere di mosaico. Il vetro è un materiale molto resistente all’acqua, ai detergenti e ai disinfettanti chimici, per questo le piastrelle di mosaico in vetro vengono largamente utilizzate nelle piscine e nei centri benessere. Lo spessore di una tessera in vetro varia dai 4 agli 8 mm, maggiore è lo spessore della tessera, più intenso è il colore.Il grès porcellanato usato per il mosaico è a tutta massa, quindi non smaltato. Una piastrella di mosaico in grès è molto resistente e quindi la più idonea ad essere usata anche a pavimento.
Anche il cotto e la pietra naturale sono usati per realizzare rivestimenti in mosaico. Per quanto riguarda il mosaico in cotto, ricordiamo che si tratta di un materiale molto poroso e che pertanto, al pari della pavimentazione, necessita del trattamento impermeabilizzante affinché la superficie sia repellente e antimacchia.
Nel tempo, le aziende hanno realizzato mosaici in materiali alternativi e innovativi rispetto ai classici visti finora. Sul mercato sono così apparse svariate tipologie di mosaici costituiti da legno, metallo, resine, plastica riciclata, e in formati differenti dalla solita tesserina quadrata.
Alla molteplicità dei materiali si aggiungono anche diverse finiture: ruvide, levigate, opache, lappata, lucide, dai riflessi cangianti, iridescenti, madreperlate e metallizzati.
Mosaico in gres porcellanato | MARVEL TRAVERTINE | ©Atlas Concorde
Come usare il mosaico in casa
Dato che è possibile usare il mosaico come rivestimento a parete e a pavimento, esso si rivela una soluzione versatile e originale che permette di caratterizzare soprattutto il bagno ma anche altri ambienti della casa.Sulle pareti del bagno il mosaico può rivestire un’intera parete, come quella della doccia, per creare profondità; oppure può essere inserito fra fasce di piastrelle, giocando con i colori e le forme. Per creare continuità si potrebbe rivestire anche il piatto doccia a filo pavimento. Oppure, in alternativa, giocando sui contrasti si potrebbero rivestire solo delle nicchie o dei piani di appoggio.
Per gli altri spazi della casa, il mosaico è usato essenzialmente per realizzare inserti decorativi a parete o a pavimento, in abbinamento o contrasto cromatico ad altre tipologie di rivestimento.
Mosaico come pavimento, indicazioni d’uso
Quando il mosaico è usato come rivestimento a pavimento bisogna scegliere dei prodotti che siano consoni a questo utilizzo e quindi che abbiano un adeguato coefficiente di scivolosità.Tale coefficiente è indicato con il fattore R al quale si affianca un numero di ordine crescente in termini di pericolosità e di probabilità di scivolamento in strutture private, commerciali o in capannoni industriali.
R9 indica il primo livello ed è quello richiesto per i pavimenti interni nel residenziale; l’R10 è adatto per bagni e docce, cucine di piccoli esercizi commerciali e garage. L’R11e 12 sono indici usati nel settore commerciale - terziario; l’R13 è l’ultimo livello e viene richiesto per i settori industriali.
Gli indici R10, R11, R12 e R13, sono usati anche come coefficienti antiscivolo per esterni, la scelta dipende dalla destinazione d’uso, dallo spazio e dalle condizioni climatiche.
Prestazioni più restrittive sono previste per ambienti in presenza d’acqua, con il calpestio del pavimento a piedi scalzi, classificandosi nei gruppi di valutazione A, B, C:
A: media aderenza;
B: alta aderenza;
C: forte aderenza;
A titolo esemplificativo, ipotizzando il caso di un bagno con rivestimento continuativo in mosaico su tutto il pavimento, piatto doccia compreso, è consigliabile utilizzare un prodotto con R10 e un grado di aderenza A.

Tipologie di piastrelle in mosaico
A differenza del passato, oggi le tessere che compongono il mosaico sono preassemblate su rete o su carta, che vanno quindi a costituire dei fogli “flessibili” di varie misure (10x10cm, 15x15cm, 20x20cm, e 30x30cm), che ne permettono l’applicazione su qualsiasi tipo di superficie, anche quelle curve.I fogli si possono tagliare semplicemente con un cutter.
Le due tipologie di piastrelle di mosaico, su rete e su carta, si differenziano essenzialmente per la posa.
La carta, a differenza della rete, si trova sul lato delle tessere che rimane a vista. La carta non va appoggiata direttamente alla colla, come avviene invece per la rete, ma deve essere rimossa una volta posato il foglio. A partire dalla rasatura e sino alla stesura della colla le fasi di posa sono le stesse per le due tipologie. Cambiano invece la fase di stuccatura e rifinitura.
La posa delle piastrelle di mosaico
Affinché il risultato estetico e prestazionale sia garantito è necessario ottemperare ad alcune prescrizioni di posa e scegliere gli adesivi e le malte per fughe più indicate in funzione degli ambienti di destinazione, del tipo di mosaico e delle sollecitazioni previste.Nella posa del rivestimento a mosaico è sempre importante seguire le indicazioni riportate sulle confezioni e sulle schede tecniche per una corretta applicazione, ma vediamo di seguito delle regole che sono generalmente valide:
- la verifica del supporto, esso deve essere planare, compatto, asciutto e pulito;
- assicurarsi che la distanza tra un foglio e l'altro sia uguale a quella tra le singole tessere, in modo che tutte le fughe risultino uguali tra loro e il rivestimento risulti armonioso nel suo insieme.

La posa delle piastrelle di mosaico: adesivi
Vediamo ora quale tipologia di collante scegliere. Come già anticipato, la scelta deve essere effettuata tenendo conto della tipologia del mosaico da posare, della natura del supporto e delle condizioni di esercizio previste.Abbiamo trattato il tema dei collanti per piastrelle nel focus “Collanti per piastrelle ceramiche, quale scegliere?”.
Molte aziende producono composti progettati specificamente per il rivestimento.
Tuttavia, in linea generale, per il mosaico è da preferire un collante di colore bianco, che non modifica la tonalità originale del mosaico, e a scivolamento verticale (T) nullo in modo che applicato in verticale o a soffitto non cola e impedisce lo scivolamento del mosaico.
I collanti possono essere a:
- Base cementizia (C) sono adesivi in polvere a base di cemento da mescolare in cantiere, con acqua o con apposito liquido, al momento dell’utilizzo.
- Base epossidica, come gli adesivi in dispersione (D) che sono già pronti all’uso o quelli a base di resine reattive (R) composti da due o più componenti da mescolare tra loro al momento dell’utilizzo in cantiere e che induriscono tramite reazione chimica.
I collanti a base cementizia vanno utilizzati su sottofondi non assorbenti, come i cementizi, l’intonaco grezzo lisciato, il cartongesso e le impermeabilizzazioni compatibili. Il collante cementizio crea un impasto cremoso e facilmente lavorabile.
Per rivestimenti in mosaico vetroso o grès porcellanato si consiglia l’applicazione di adesivo cementizio bianco ad alte prestazioni e a scivolamento verticale nullo e con tempo aperto allungato.
Per ambienti umidi, come docce, vasche, bagni turchi e in immersione come piscine, fontane ecc. si consiglia di utilizzare invece un collante a base epossidica. Questa tipologia di colla è altamente resistente all’assorbimento d’acqua e alla diffusione del vapore acqueo. Può essere applicata su diverse tipologie di supporto: cementizio (calcestruzzo, intonaco grezzo lisciato o massetto), legno, metallo e vetro.
Per i mosaici che sono sensibili all’umidità, come quelli metallici, in pietra naturale ecc. è consigliabile un adesivo reattivo a causa della mancanza di acqua nella composizione.

La posa delle piastrelle di mosaico: stuccatura delle fughe
Prima di iniziare l’operazione di stuccatura delle fughe, è necessario verificare che il collante utilizzato per l’incollaggio sia completamente asciutto e indurito. Effettuata questa verifica, l’eventuale adesivo refluito nelle fughe dovrà essere eliminato meccanicamente.La stuccatura può essere eseguita sia con malte cementizie, sia con malte epossidiche. Abbiamo approfondito il tema nel focus “Fuga cementizia o epossidica?”.
Anche per le fughe valgono gli stessi principi; quando il rivestimento di mosaico è utilizzato per ambienti a stretto contatto con l’acqua e l’umidità è preferibile optare per un fugante epossidico, poiché è idrorepellente, facilmente lavabile, batteriostatico e ostacola la proliferazione di microrganismi e muffe.
La fuga a base cementizia se non pulita e asciugata correttamente, nel tempo può assorbire impurità e sporcizia che generano la proliferazione di muffe ed efflorescenze, elementi nocivi ma anche altamente antiestetici. Il contatto con l’acqua e l’umidità causa anche la variazione del colore della fuga.