
Prestazioni energetiche in edilizia, allo studio i nuovi requisiti minimi
NORMATIVA
Prestazioni energetiche in edilizia, allo studio i nuovi requisiti minimi
Il Ministero dell’ambiente sta riscrivendo le regole per gli impianti negli edifici e il benessere termo-igrometrico indoor e i requisiti delle pompe di calore
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del 11/06/2024

03/08/2023 - Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica sta riscrivendo il Decreto Requisiti Minimi che definisce le modalità di applicazione della metodologia di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici e dell’uso delle fonti rinnovabili e le prescrizioni e i requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche di edifici e unità immobiliari.
Si tratta della ‘nuova edizione’ del DM 26 giugno 2015 ‘Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici’.
I contenuti sono stati illustrati dal Sottosegretario all’ambiente e sicurezza energetica, Claudio Barbaro, il 26 luglio scorso, in risposta ad una interrogazione posta in Commissione Ambiente della Camera dalla deputata Ilaria Fontana.
Fontana ha ricordato che nel 2020 è stato emanato il Dlgs 48/2020 di recepimento della direttiva EPBD sulla prestazione energetica nell’edilizia che promuove la diffusione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell’edilizia al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi UE al 2030.
A seguito del recepimento della direttiva EPBD, il Ministero ha avviato l’aggiornamento del Decreto Requisiti Minimi ma - ha evidenziato la deputata - il primo documento di revisione trasmesso dal Ministero all’Enea e al Comitato termotecnico italiano era una semplice presentazione e non una bozza di decreto.
Il Sottosegretario, invece, ha detto che è stato predisposto ed è tutt’ora in fase di condivisione uno Schema di Decreto interministeriale che introduce nuove disposizioni riguardanti i sistemi tecnici per l’edilizia, finalizzate a favorire l’installazione, ove possibile, delle tecnologie più efficienti, nonché a prevedere sistemi avanzati di regolazione e controllo.
I valori minimi di performance dei prodotti per la climatizzazione invernale, estiva e di produzione di acqua calda sanitaria richiamati nel Decreto Requisiti Minimi - ha sottolineato Fontana - sono ormai ritenuti obsoleti da tutto il comparto edilizio ed impiantistico, poiché riferiti a rendimenti e prestazioni puntuali, cioè determinati con riferimento ad una precisa condizione di funzionamento e climatica, mentre la vigente regolamentazione europea sull’eco-progettazione e sull’etichettatura energetica si basa su performance stagionali, più vicine alle reali prestazioni in utenza degli impianti.
Negli scenari energetici al 2030 e al 2050 - ha aggiunto Fontana - un ruolo fondamentale per la decarbonizzazione dell’economia e per il raggiungimento dell’obiettivo net zero è da attribuirsi ai progetti di efficientamento energetico e di promozione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili; in tale contesto i valori minimi di performance dei prodotti per la climatizzazione invernale, estiva e di produzione di acqua calda sanitaria richiamati nel decreto requisiti minimi contrastano con l’esigenza di adottare con sollecitudine misure efficaci che accelerino il perseguimento degli obiettivi europei.
Il nuovo decreto - ha risposto Barbaro - aggiorna i requisiti per le pompe di calore alla luce del mutato approccio in ambito di Ecodesign, ove attualmente i requisiti sono definiti sul rendimento stagionale piuttosto che su quello nominale. Il testo introduce una disciplina volta a favorire il benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, la sicurezza in caso di incendi e la limitazione dei rischi connessi all’attività sismica, ponendo così elementi che sono volti all’integrazione di normative trasversali che esplicano la loro azione sugli edifici. E contiene disposizioni per l’integrazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici.
Si tratta della ‘nuova edizione’ del DM 26 giugno 2015 ‘Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici’.
I contenuti sono stati illustrati dal Sottosegretario all’ambiente e sicurezza energetica, Claudio Barbaro, il 26 luglio scorso, in risposta ad una interrogazione posta in Commissione Ambiente della Camera dalla deputata Ilaria Fontana.
Fontana ha ricordato che nel 2020 è stato emanato il Dlgs 48/2020 di recepimento della direttiva EPBD sulla prestazione energetica nell’edilizia che promuove la diffusione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell’edilizia al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi UE al 2030.
A seguito del recepimento della direttiva EPBD, il Ministero ha avviato l’aggiornamento del Decreto Requisiti Minimi ma - ha evidenziato la deputata - il primo documento di revisione trasmesso dal Ministero all’Enea e al Comitato termotecnico italiano era una semplice presentazione e non una bozza di decreto.
Prestazioni energetiche in edilizia, allo studio i nuovi requisiti minimi
Il Sottosegretario, invece, ha detto che è stato predisposto ed è tutt’ora in fase di condivisione uno Schema di Decreto interministeriale che introduce nuove disposizioni riguardanti i sistemi tecnici per l’edilizia, finalizzate a favorire l’installazione, ove possibile, delle tecnologie più efficienti, nonché a prevedere sistemi avanzati di regolazione e controllo.I valori minimi di performance dei prodotti per la climatizzazione invernale, estiva e di produzione di acqua calda sanitaria richiamati nel Decreto Requisiti Minimi - ha sottolineato Fontana - sono ormai ritenuti obsoleti da tutto il comparto edilizio ed impiantistico, poiché riferiti a rendimenti e prestazioni puntuali, cioè determinati con riferimento ad una precisa condizione di funzionamento e climatica, mentre la vigente regolamentazione europea sull’eco-progettazione e sull’etichettatura energetica si basa su performance stagionali, più vicine alle reali prestazioni in utenza degli impianti.
Negli scenari energetici al 2030 e al 2050 - ha aggiunto Fontana - un ruolo fondamentale per la decarbonizzazione dell’economia e per il raggiungimento dell’obiettivo net zero è da attribuirsi ai progetti di efficientamento energetico e di promozione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili; in tale contesto i valori minimi di performance dei prodotti per la climatizzazione invernale, estiva e di produzione di acqua calda sanitaria richiamati nel decreto requisiti minimi contrastano con l’esigenza di adottare con sollecitudine misure efficaci che accelerino il perseguimento degli obiettivi europei.
Il nuovo decreto - ha risposto Barbaro - aggiorna i requisiti per le pompe di calore alla luce del mutato approccio in ambito di Ecodesign, ove attualmente i requisiti sono definiti sul rendimento stagionale piuttosto che su quello nominale. Il testo introduce una disciplina volta a favorire il benessere termo-igrometrico degli ambienti interni, la sicurezza in caso di incendi e la limitazione dei rischi connessi all’attività sismica, ponendo così elementi che sono volti all’integrazione di normative trasversali che esplicano la loro azione sugli edifici. E contiene disposizioni per l’integrazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici.