Acquisto crediti Superbonus, via libera a partecipate ed enti pubblici regionali
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge della Basilicata che contribuirà ad assorbire i crediti fiscali incagliati

Il Governo ha deciso di non impugnare la legge regionale della Basilicata, varata in estate, che aveva sollevato qualche dubbio sulla sua costituzionalità e sul contrasto con il Decreto “blocca cessioni”.
La norma della Basilicata, considerata legittima a tutti gli effetti, apre quindi la strada ad analoghe iniziative nelle altre regioni, che potrebbero smuovere finalmente i crediti fiscali fermi.
Acquisto crediti Superbonus, la legge della Basilicata
La legge regionale della Basilicata (LR 20/2023) consente agli enti pubblici economici regionali a prevalente caratterizzazione economica e alle società partecipate la possibilità di acquistare i crediti di imposta relativi a Superbonus, bonus facciate, ecobonus e bonus ristrutturazioni.
La Regione ha il compito di monitorare l'andamento degli interventi e dei crediti fiscali. Con questo obiettivo potrà istituire una piattaforma elettronica in cui consultare la domanda e l’offerta dei crediti.
La Regione dovrà inoltre stabilire i criteri per valutare la capacità di compensazione annua, mediante modello F24, degli enti potenzialmente acquirenti.
La norma prevede che l’acquisto dei crediti deve avvenire a condizioni di mercato e, comunque, entro un prezzo non superiore al valore nominale del credito.
Perché la legge della Basilicata sull’acquisto crediti Superbonus non è stata impugnata
Quella della Basilicata non è la prima iniziativa delle Regioni di sbloccare i crediti incagliati. Nei mesi scorsi, i precedenti tentativi non sono però andati a buon fine perché le Regioni avevano proposto di acquistare direttamente i crediti corrispondenti al Superbonus e agli altri bonus edilizi.
In Basilicata, invece, i crediti saranno acquistati dagli enti pubblici economici regionali a prevalente caratterizzazione economica e dalle società partecipate.
Questi enti non sono stati colpiti dal divieto di acquisto dei crediti corrispondenti al Superbonus e agli altri bonus edilizi, imposto dal Decreto “blocca cessioni”.
Destinatarie del divieto, ai sensi del Decreto, sono espressamente le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato, individuate ai sensi dell’art. 1, comma 3, della Legge 196/2009 e indicate nell'elenco messo a punto dall'Istat e pubblicato in versione aggiornata sulla Gazzetta Ufficiale 228 del 30 settembre 2011.
Si tratta delle Amministrazioni centrali, come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Agenzie fiscali, le Autorità amministrative indipendenti, gli Enti associativi e di ricerca, delle Amministrazioni locali, come Regioni, Province, Comuni, Camere di commercio e degli Istituti previdenziali.
Guarda l’elenco completo
Dal momento che gli enti pubblici economici regionali e le partecipate non rientrano in questo elenco, è loro consentito l’acquisto dei crediti Superbonus.
La norma è finita comunque sotto la lente del Governo, che ha valutato eventuali violazioni delle disposizioni costituzionali e della legge nazionale.
In estate il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio Regionale in cui ha affermato che “la norma regionale è coerente rispetto alla legislazione statale di riferimento” e che "non si hanno osservazioni da formulare sul piano della legittimità costituzionale”.
Il Consiglio dei Ministri, riunito lunedì scorso, ha quindi chiuso la questione decidendo di non impugnare la legge.
Acquisto crediti Superbonus in Basilicata, i prossimi step
Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Tommaso Coviello, primo firmatario della legge regionale sull’acquisto dei crediti Superbonus, con una nota ha spiegato che il bonus 110% ha creato “numerose storture”, ma la legge mira a tutelare gli investimenti di professionisti e imprese.“Nei prossimi giorni - ha annunciato - parteciperò a Roma ad un importante confronto con l’Agenzia delle Entrate per valutare alcuni aspetti organizzativi della fase attuativa, non da ultima una convenzione”.
“Faremo in modo di fare conoscere i vantaggi della norma, istituendo anche un servizio apposito di assistenza per le imprese” ha concluso.
Acquisto crediti Superbonus, iniziativa replicabile nelle altre regioni
Dopo aver appurato la legittimità della soluzione proposta dalla Basilicata, anche altre regioni potrebbero replicare l'iniziativa, varando norme analoghe.Nel Lazio, ad esempio, è in discussione una proposta di legge che punta a facilitare la circolazione dei crediti fiscali fermi consentendo l’acquisizione ad imprese ed enti sotto il controllo della Regione.
In Puglia, Molise e Calabria sono state presentate proposte che consentono l'acquisto dei crediti fiscali a enti pubblici regionali e società controllate della Regione ed è molto probabile che ne seguiranno altre.