“Se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110% è incerta - ha spiegato Giorgetti al question time - dall’altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa. Misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare e ai monti, i ricchi e i poveri e anche sei castelli”.
Di questi costi, ha anticipato Giorgetti, bisognerà tenere conto nella prossima nota di aggiornamento al Def. “Non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute” ha affermato.
Costi e benefici del Superbonus 110%
Giorgetti ha illustrato che diverse istituzioni, associazioni ed enti di ricerca hanno concordato sul carattere espansivo del Superbonus 110%. Tuttavia, ha aggiunto, gli stessi studi hanno sottolineato che le valutazioni di impatto di tali misure sono soggette ad un ampio margine di incertezza. Ciò è confermato, ha spiegato, dalla significativa variabilità dei risultati prodotti.Giorgetti ha poi proseguito spiegando che l’eventuale contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il finanziamento delle misure. “Come ogni politica pubblica, essa deve essere sottoposta all’analisi costi - benefici”.
Giorgetti ha citato gli studi condotti dalla Banca d’Italia, secondo la quale l’effetto espansivo verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche.
Secondo Giorgetti a questo bisogna aggiungere che “i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi sostituito e, nella peggiore, spiazzato alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del Superbonus, tramite l’aumento dei prezzi nel settore”.
Il Superbonus nel PNRR e nel rapporto debito/Pil
L’onorevole Santillo ha replicato bollando come “narrazione tossica” i dati forniti dal Ministro Giorgetti.Santillo ha ricordato che Giorgetti era al Ministero dello Sviluppo Economico quando l’allora Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha sottoposto all’unione europea il PNRR, che destinava la maggior parte dei finanziamenti proprio al Superbonus.
Santillo ha anche citato diversi studi che hanno dimostrato la validità del Superbonus. Tra questi, in particolare, quello della Fondazione nazionale dei Commercialisti, siglato dal Consigliere del Mef, Enrico Zanetti.
Santillo ha affermato che, secondo lo studio della Fondazione nazionale dei Commercialisti, il Superbonus ha fatto aumentare il Pil più del debito, riducendo il rapporto debito/Pil del 13% dal 2020 al 2022.
Proroga Superbonus per villette e condomìni
Se, da una parte, l’attuale Governo ha espresso la sua contrarietà al Superbonus, dall’altra gli operatori del settore che hanno intrapreso gli investimenti e hanno subìto ritardi a causa delle condizioni del mercato, si sono trovati in difficoltà.Per far fronte a queste situazioni, il Governo ha disposto la proroga al 31 dicembre 2023 del Superbonus 110% per le villette in cui, entro il 30 settembre 2022, è stato completato almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Nei giorni scorsi è stata ventilata l'ipotesi di una analoga proroga, fino al 31 marzo 2024, per i condomìni che avessero completato (entro una data da definire) almeno il 60% degli interventi o per i condòmini con redditi bassi. Per la decisione finale sarà determinante la nota di aggiornamento del Def, che deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre, ma le parole del Ministro al question time creano qualche dubbio.
Le detrazioni potrebbero cambiare radicalmente. Al momento ci sono diverse ipotesi in campo. Forza Italia propone una detrazione commisurata al risparmio energetico. Anche la Lega immagina un bonus con un’aliquota variabile.
Il nodo della cessione dei crediti Superbonus e bonus edilizi
Uno dei problemi, ancora irrisolti, è il blocco delle cessioni dei crediti relativi non tanto al Superbonus, quanto agli altri bonus edilizi. Il Superbonus, infatti, fin dalla sua nascita ha previsto dei controlli per poter scegliere la cessione del credito e lo sconto in fattura.Per gli altri bonus edilizi, invece, i controlli sono stati introdotti solo a partire da novembre 2021. Sui crediti maturati prima dell’introduzione dei controlli sono emerse una serie di truffe, che hanno scoraggiato i potenziali acquirenti e bloccato lo smaltimento dei crediti.
Giorgetti ha annunciato che il Governo intende mettere a punto degli strumenti che consentano all’Agenzia delle Entrate e ai potenziali acquirenti di verificare la bontà dei crediti maturati prima di novembre 2021. Con una certificazione del Ministero, i crediti dovrebbero iniziare a circolare di nuovo.
Santillo ha replicato citando i dati forniti dall’Ance, che ha rilevato la presenza di 320mila famiglie sull’orlo del precipizio per i crediti incagliati e i mancati interventi.
Le aliquote del Superbonus
Ricordiamo che con il passare del tempo l’aliquota del Superbonus si sta abbassando. Rispetto al 110% iniziale, nel 2023 è passata al 90%, restando al 110% solo in alcuni casi.Nel 2024 l’aliquota scenderà al 70% e nel 2025 al 65%. Considerando che sono stati eliminati lo sconto in fattura e la cessione del credito, la detrazione sarà quindi meno conveniente.
Il 31 dicembre 2025 il Superbonus scadrà e al suo posto ci saranno altre agevolazioni da definire.