Il dato arriva dall’aggiornamento al 31 agosto 2023 sull’utilizzo del superbonus applicato ai lavori di miglioramento energetico pubblicato dall’Enea.
Efficientamento energetico, bonus per 92,8 miliardi di euro
Gli investimenti ammessi a detrazione sono conclusi per l’81,9%, quindi i lavori effettuati corrispondono a 69,6 miliardi di euro; i restanti lavori per 15,4 miliardi di euro sono in via di realizzazione.Di questi ‘lavori in corso’ per l’efficientamento energetico, 12,2 miliardi di euro riguardano i condomìni, 2,5 miliardi gli edifici unifamiliari cioè le villette, e 0,7 miliardi le case funzionalmente indipendenti.
Proprio per dare ai proprietari di questi immobili il tempo necessario a completare i lavori fruendo dell’aliquota del 110%, la scadenza del 30 settembre 2023 per villette e case indipendenti è stata prorogata al 31 dicembre 2023.
Per i condomìni, che invece, per beneficiare dell’aliquota del 110% devono terminare i lavori entro il 31 dicembre 2023, il Governo sta ipotizzando una analoga proroga al 31 marzo 2024.
I lavori di efficientamento energetico finora completati su condomìni, villette e case funzionalmente indipendenti hanno fatto maturare detrazioni per 76,1 miliardi di euro (il 110% o 90% delle spese). A questa cifra, relativa ai lavori conclusi (l’81,9% di quelli ammessi al bonus), andranno aggiunte le detrazioni che matureranno per i lavori da concludere. Calcolando l’ammontare a lavori finiti, si arriva a 92,8 miliardi di euro solo di bonus per l’efficientamento energetico di cui lo Stato deve farsi carico.
E non va dimenticato che, tra condomìni, edifici unifamiliari e unità immobiliari funzionalmente indipendenti, gli edifici interessati sono 425.351 in totale.
Bonus edilizi, mancato gettito per 130 miliardi di euro
Ricordiamo che al 10 luglio 2023, tra prime cessioni e sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle entrate, il superbonus (comprensivo però anche dei lavori antisismici) aveva fatto registrare crediti per un totale di 88,5 miliardi di euro. Ai quali si aggiungevano i crediti maturati con gli altri bonus (53 miliardi di euro) per un totale di quasi 142 miliardi di euro di crediti che si tradurranno in mancato gettito per le casse pubbliche.Quest’ultimo dato sta circolando molto tra i membri del Governo nelle ultime ore, anche in vista della Nota di aggiornamento al Def (Nadef) che arriverà a fine settembre e della Manovra 2024.
“Nei cassetti dell’Agenzia delle entrate - spiegava lunedì scorso SkyTg Economia il sottosegretario all’Economia, Federico Freni - ci sono 142 miliardi di crediti ceduti, 13 dei quali sono frodi” che quindi non pesano sulle casse pubbliche. “Restano 130 miliardi di euro dei quali 109 sono da portare in compensazione” e 21 vengono detratti dall’Irpef.
Si tratta di 130 miliardi di euro di minore gettito fiscale di cui si dovrà tenere conto nella definizione del bilancio dello Stato e delle misure che comportano nuova spesa pubblica.