Superbonus condomìni, Ance chiede di prorogarlo a giugno 2024
RISPARMIO ENERGETICO
Superbonus condomìni, Ance chiede di prorogarlo a giugno 2024
Per risolvere il problema dei crediti incagliati, i costruttori propongono di riaprire l’acquisto da parte delle partecipate
14/09/2023 - Prorogare almeno fino a giugno 2024 il superbonus per i condomìni e sbloccare la cessione dei crediti maturati con il superbonus riaprendo rapidamente l’acquisto da parte delle società partecipate dallo Stato.
Sono le richieste espresse dall’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance) il 12 settembre scorso in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato sul ddl di conversione del DL Asset e Investimenti / DL Omnibus - DL 104/2023.
Il blocco della cessione del credito - hanno sottolineato i costruttori - sta determinando forti criticità sotto il profilo sociale e avendo conseguenze dirette su moltissime famiglie proprietarie delle abitazioni oggetto di riqualificazione. Secondo le stime dell’Ance, si tratta di 320.000 nuclei familiari per un totale di 752.000 persone (più della popolazione di Palermo e poco meno di quella di Torino).
A fronte di 30 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati (stima fornita dal Governo in sede parlamentare) - ha aggiunto Ance -, è infatti possibile stimare un numero di interventi in difficoltà per via del blocco delle cessioni pari a quasi 95 mila, tenendo in considerazione il fatto che i condomìni stanno aumentando la loro incidenza sul complesso degli interventi.
La proroga del superbonus 110% per le villette sposta dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023 il termine per sostenere le spese agevolate, mantenendo ferma la scadenza del 30 settembre 2022 entro cui devono essere stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
L’Ance considera questa proroga positiva - tenuto conto delle difficoltà relative all’ultimazione degli interventi, causate da diversi fattori, tra cui l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei carburanti - ma chiede di prorogare fino al 30 giugno 2024 il superbonus per i condomini, relativamente ad interventi già avviati al 17 febbraio 2023 per i quali continuano ad essere ammesse le opzioni per la cessione del credito o sconto in fattura, a condizione che, al 31 dicembre 2023, sia realizzato almeno il 30% dell’intervento complessivo. Tale proroga è già allo studio del Governo.
Per l’Ance, inoltre, è indispensabile riaprire rapidamente l’acquisto dei crediti da parte delle società partecipate dallo Stato, anche - sottolinea - alla luce del mancato avvio della piattaforma di cessione dei crediti, annunciata dal Governo come soluzione al problema dei crediti incagliati, in occasione dell’approvazione del DL Blocca Cessioni (DL 11/2023) della primavera 2023.
Sempre in materia di cessione dei crediti fiscali, desta forti perplessità tra i costruttori - sia per il breve termine per l’invio della comunicazione sia per la sanzione a carico delle imprese cessionarie - anche la misura del decreto che introduce un nuovo obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei crediti d’imposta inutilizzati per motivi diversi dal decorso dei termini.
L’art. 25 del DL Asset introduce dal 1° dicembre 2023 un nuovo adempimento a carico dei titolari di crediti derivanti dalla cessione del credito o dallo sconto in fattura: se tali crediti risultano non ancora utilizzati, per ragioni diverse dal decorso dei termini, l’ultimo cessionario ha 30 giorni di tempo per darne comunicazione all’Agenzia delle entrate. Il mancato o ritardato invio della comunicazione comporterà l’applicazione di una sanzione di 100 euro.
Ance critica il nuovo adempimento da un lato per il ristretto arco temporale di invio della comunicazione, dall’altro per la sanzione di 100 euro che appare poco giustificata perchè connessa ad esigenze di monitoraggio dell’Amministrazione finanziaria. Secondo i costruttori, sarebbe stato più opportuno operare una scelta diversa, ad esempio, inserendo questa informazione nella dichiarazione dei redditi annuale, cui già sono tenuti tutti i contribuenti.
Inoltre, Ance sottolinea che la disposizione non indica la casistica dei crediti inutilizzati: occorre, quindi, che nel Provvedimento attuativo l’Agenzia delle Entrate chiarisca non solo le modalità per l’invio della comunicazione ma ancor di più la natura dei crediti interessati dalla stessa (ad es. inutilizzabili per esaurimento del plafond di crediti dell’ultimo cessionario, od oggetto di sequestro impeditivo, o bloccati per errori nelle comunicazioni d’esercizio dell’opzione).
Sono le richieste espresse dall’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance) il 12 settembre scorso in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato sul ddl di conversione del DL Asset e Investimenti / DL Omnibus - DL 104/2023.
Il blocco della cessione del credito - hanno sottolineato i costruttori - sta determinando forti criticità sotto il profilo sociale e avendo conseguenze dirette su moltissime famiglie proprietarie delle abitazioni oggetto di riqualificazione. Secondo le stime dell’Ance, si tratta di 320.000 nuclei familiari per un totale di 752.000 persone (più della popolazione di Palermo e poco meno di quella di Torino).
A fronte di 30 miliardi di euro di crediti fiscali incagliati (stima fornita dal Governo in sede parlamentare) - ha aggiunto Ance -, è infatti possibile stimare un numero di interventi in difficoltà per via del blocco delle cessioni pari a quasi 95 mila, tenendo in considerazione il fatto che i condomìni stanno aumentando la loro incidenza sul complesso degli interventi.
Proroga superbonus condomìni
Negli ultimi mesi, infatti - ricorda l’Ance -, i condomìni hanno rappresentato più del 95% dell’importo dei lavori e più dei tre quarti degli interventi e la nuova proroga del termine per fruire del 110%, riferita agli interventi sulle unifamiliari già iniziati da tempo, è positiva ma non sufficiente per risolvere il problema.La proroga del superbonus 110% per le villette sposta dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023 il termine per sostenere le spese agevolate, mantenendo ferma la scadenza del 30 settembre 2022 entro cui devono essere stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
L’Ance considera questa proroga positiva - tenuto conto delle difficoltà relative all’ultimazione degli interventi, causate da diversi fattori, tra cui l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei carburanti - ma chiede di prorogare fino al 30 giugno 2024 il superbonus per i condomini, relativamente ad interventi già avviati al 17 febbraio 2023 per i quali continuano ad essere ammesse le opzioni per la cessione del credito o sconto in fattura, a condizione che, al 31 dicembre 2023, sia realizzato almeno il 30% dell’intervento complessivo. Tale proroga è già allo studio del Governo.
Sblocco della cessione dei crediti
Per l’Ance, inoltre, è indispensabile riaprire rapidamente l’acquisto dei crediti da parte delle società partecipate dallo Stato, anche - sottolinea - alla luce del mancato avvio della piattaforma di cessione dei crediti, annunciata dal Governo come soluzione al problema dei crediti incagliati, in occasione dell’approvazione del DL Blocca Cessioni (DL 11/2023) della primavera 2023.Sempre in materia di cessione dei crediti fiscali, desta forti perplessità tra i costruttori - sia per il breve termine per l’invio della comunicazione sia per la sanzione a carico delle imprese cessionarie - anche la misura del decreto che introduce un nuovo obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei crediti d’imposta inutilizzati per motivi diversi dal decorso dei termini.
L’art. 25 del DL Asset introduce dal 1° dicembre 2023 un nuovo adempimento a carico dei titolari di crediti derivanti dalla cessione del credito o dallo sconto in fattura: se tali crediti risultano non ancora utilizzati, per ragioni diverse dal decorso dei termini, l’ultimo cessionario ha 30 giorni di tempo per darne comunicazione all’Agenzia delle entrate. Il mancato o ritardato invio della comunicazione comporterà l’applicazione di una sanzione di 100 euro.
Ance critica il nuovo adempimento da un lato per il ristretto arco temporale di invio della comunicazione, dall’altro per la sanzione di 100 euro che appare poco giustificata perchè connessa ad esigenze di monitoraggio dell’Amministrazione finanziaria. Secondo i costruttori, sarebbe stato più opportuno operare una scelta diversa, ad esempio, inserendo questa informazione nella dichiarazione dei redditi annuale, cui già sono tenuti tutti i contribuenti.
Inoltre, Ance sottolinea che la disposizione non indica la casistica dei crediti inutilizzati: occorre, quindi, che nel Provvedimento attuativo l’Agenzia delle Entrate chiarisca non solo le modalità per l’invio della comunicazione ma ancor di più la natura dei crediti interessati dalla stessa (ad es. inutilizzabili per esaurimento del plafond di crediti dell’ultimo cessionario, od oggetto di sequestro impeditivo, o bloccati per errori nelle comunicazioni d’esercizio dell’opzione).