Cessione dei crediti superbonus, nuova legge in Puglia
NORMATIVA
Cessione dei crediti superbonus, nuova legge in Puglia
La Regione ha approvato le norme per favorire la circolazione dei crediti fiscali incagliati
18/10/2023 - Anche la Regione Puglia ha approvato la legge per favorire la circolazione dei crediti fiscali provenienti dal superbonus e dagli altri bonus edilizi e rimasti incagliati.
Il provvedimento licenziato ieri dal Consiglio regionale stabilisce che la Regione, al fine di sostenere le famiglie, i liberi professionisti e il sistema delle imprese in difficoltà a causa del blocco del meccanismo di cessione dei crediti fiscali da ‘bonus edilizi’, nonché al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del comparto edile e dell’indotto, promuove l’acquisizione da parte degli enti pubblici regionali e delle società controllate dalla Regione, di crediti di imposta derivanti dallo sconto in fattura e dalle cessione del credito effettuati da imprese aventi sede legale e/o operativa sul territorio regionale e relativi ad immobili ubicati sul medesimo territorio.
Gli enti e le società controllate dalla Regione - spiega la nota -, potranno acquisire i crediti di imposta relativi agli interventi previsti, dalle banche, o dalle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente, per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria, a condizioni di mercato e comunque a un prezzo inferiore al valore nominale del credito, nel rispetto della normativa vigente in materia di aiuti di Stato.
La cessione da parte delle banche dovrà avvenire con assunzione della garanzia, anche per l’ipotesi di provvedimento di sequestro preventivo del credito da parte dell’autorità giudiziaria. Gli Istituti di Credito e gli intermediari finanziari dovranno garantire l’immediato reimpiego sul territorio della capacità fiscale liberata tramite l’acquisizione dei crediti di imposta.
Al fine di attuare quanto previsto dalla nuova legge, la Regione dovrà stabilire i criteri per la valutazione della consistenza della capacità di compensazione annua o mensile, mediante modello F24 degli enti pubblici economici regionali nonché delle società partecipate da essa controllati non inclusi, ai sensi del DL 11/2023, nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 196/2009.
Ricordiamo che tale elenco contiene le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato cioè le Amministrazioni centrali, come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Agenzie fiscali, le Autorità amministrative indipendenti, gli Enti associativi e di ricerca, delle Amministrazioni locali, come Regioni, Province, Comuni, Camere di commercio e gli Istituti previdenziali.
Guarda l’elenco completo
Dal momento che gli enti pubblici economici regionali e le partecipate non rientrano in questo elenco, è loro consentito l’acquisto dei crediti Superbonus.
Ricordiamo che, a inizio 2023, in Puglia erano stati presentati due disegni di legge nei quali si proponeva che i crediti fossero acquistati direttamente dalla Regione Puglia, attraverso la società finanziaria Puglia Sviluppo, gli enti e le società strumentali e le società del comparto Sanità.
Quelle proposte furono bocciate pochi giorni dopo dal Governo con il DL 11/2023 Blocca Cessioni che ha vietato alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie dei crediti di imposta maturati con il superbonus e gli altri bonus edilizi.
Il provvedimento licenziato ieri dal Consiglio regionale stabilisce che la Regione, al fine di sostenere le famiglie, i liberi professionisti e il sistema delle imprese in difficoltà a causa del blocco del meccanismo di cessione dei crediti fiscali da ‘bonus edilizi’, nonché al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del comparto edile e dell’indotto, promuove l’acquisizione da parte degli enti pubblici regionali e delle società controllate dalla Regione, di crediti di imposta derivanti dallo sconto in fattura e dalle cessione del credito effettuati da imprese aventi sede legale e/o operativa sul territorio regionale e relativi ad immobili ubicati sul medesimo territorio.
Gli enti e le società controllate dalla Regione - spiega la nota -, potranno acquisire i crediti di imposta relativi agli interventi previsti, dalle banche, o dalle società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo, con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente, per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della capienza fiscale e contributiva propria, a condizioni di mercato e comunque a un prezzo inferiore al valore nominale del credito, nel rispetto della normativa vigente in materia di aiuti di Stato.
La cessione da parte delle banche dovrà avvenire con assunzione della garanzia, anche per l’ipotesi di provvedimento di sequestro preventivo del credito da parte dell’autorità giudiziaria. Gli Istituti di Credito e gli intermediari finanziari dovranno garantire l’immediato reimpiego sul territorio della capacità fiscale liberata tramite l’acquisizione dei crediti di imposta.
Crediti incagliati, la Puglia favorisce gli acquisti
La Regione monitorerà, anche attraverso l’istituzione di un’apposita piattaforma elettronica, alla quale potranno registrarsi committenti, professionisti e imprese, l’andamento degli interventi e dei crediti fiscali consentendo la pubblicazione e la consultazione tra gli operatori delle domande e offerte di acquisto di detti crediti; a tal fine nel rispetto del trattamento dei dati personali è possibile avvalersi anche di piattaforme o elenchi elettronici già realizzati da associazioni o federazioni di committenti, professionisti e imprese.Al fine di attuare quanto previsto dalla nuova legge, la Regione dovrà stabilire i criteri per la valutazione della consistenza della capacità di compensazione annua o mensile, mediante modello F24 degli enti pubblici economici regionali nonché delle società partecipate da essa controllati non inclusi, ai sensi del DL 11/2023, nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 196/2009.
Ricordiamo che tale elenco contiene le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato cioè le Amministrazioni centrali, come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Agenzie fiscali, le Autorità amministrative indipendenti, gli Enti associativi e di ricerca, delle Amministrazioni locali, come Regioni, Province, Comuni, Camere di commercio e gli Istituti previdenziali.
Guarda l’elenco completo
Dal momento che gli enti pubblici economici regionali e le partecipate non rientrano in questo elenco, è loro consentito l’acquisto dei crediti Superbonus.
Cessione dei crediti superbonus, le leggi delle Regioni
La legge della Puglia segue le iniziative regionali finalizzate a favorire la circolazione dei crediti fiscali incagliati già prese dalla Regione Piemonte, dalla Regione Basilicata, dalla Regione Umbria e successivamente dalla Regione Lazio.Ricordiamo che, a inizio 2023, in Puglia erano stati presentati due disegni di legge nei quali si proponeva che i crediti fossero acquistati direttamente dalla Regione Puglia, attraverso la società finanziaria Puglia Sviluppo, gli enti e le società strumentali e le società del comparto Sanità.
Quelle proposte furono bocciate pochi giorni dopo dal Governo con il DL 11/2023 Blocca Cessioni che ha vietato alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie dei crediti di imposta maturati con il superbonus e gli altri bonus edilizi.