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Revisione PNRR, nuovo ecobonus per bassi redditi e giovani

Revisione PNRR, nuovo ecobonus per bassi redditi e giovani

Nel nuovo Piano di Ripresa e Resilienza anche risorse per costruire scuole, asili nido e residenze per studenti e incentivi per il fotovoltaico

Aggiornato al 28/11/2023
Revisione PNRR, nuovo ecobonus per bassi redditi e giovani - Foto: governo.it
Revisione PNRR, nuovo ecobonus per bassi redditi e giovani - Foto: governo.it
di Rossella Calabrese Aggiornato al
27/11/2023 - Nuovo ecobonus per famiglie a basso reddito e giovani per l’efficientamento energetico degli alloggi pubblici e dei condomìni, risorse per messa in sicurezza e costruzione di scuole e asili nido, incentivi per il fotovoltaico sugli immobili agricoli, realizzazione di residenze per gli studenti.
 
Sono alcune delle novità contenute nel nuovo Piano di Ripresa e Resilienza italiano, rivisto e integrato in collaborazione con la Commissione europea e con tutte le amministrazioni titolari, presentato venerdì scorso dal Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. 
 

Gli investimenti previsti dal nuovo PNRR

In relazione agli investimenti, il nuovo Piano prevede il finanziamento di nuove misure, l’incremento di risorse a favore di altre, la riprogrammazione di alcuni interventi e l’utilizzo delle economie maturate.
 
Le principali misure di investimenti, di interesse per il nostro settore, riguardano:
 

Fondo per bassi redditi e giovani per efficientamento energetico

È istituito un Fondo di 1,381 miliardi di euro, in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani, per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e per i condomìni. La misura - spiega il Ministro - è disegnata per superare le criticità e le distorsioni generate dal superbonus.
 
Questo nuovo incentivo è stato annunciato per la prima volta a luglio scorso: il Governo l’aveva definito ‘ecobonus sociale’, ne aveva ipotizzato la destinazione ai proprietari a basso reddito di abitazioni private e aveva dichiarato un plafond di 4 miliardi di euro. Nella versione definitiva, gli immobili destinatari sono gli alloggi pubblici e i condomìni e la dotazione finanziaria scende a circa un terzo.
 
A legislazione vigente, gli altri bonus 2024 per l’efficientamento energetico sono:
- ecobonus dal 50% al 75% (a seconda della tipologia dell’intervento e dell’immobile beneficiario);
- superbonus al 70% per i condomìni (scomparirà il superbonus le unifamiliari);
- bonus ristrutturazioni 50%.

In ogni caso, tutti gli incentivi - vigenti e da istituire - destinati agli interventi sugli immobili dovranno essere riconfigurati secondo la riforma generale dei bonus edilizi.
 


921 milioni di euro aggiuntivi per le scuole

Sono previsti 921 milioni di euro aggiuntivi per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole e l’estensione del tempo pieno. La misura - spiega la nota - consentirà di realizzare i metri quadri previsti nonostante l’incremento dei costi. Cosa significa?
 
In questo stanziamento sono coinvolti gli asili nido: la prima stesura del PNRR riguardante questo obiettivo era stata bocciata da Bruxelles perché i posti attuali in asili nido oggetto di ristrutturazione, messa in sicurezza, demolizione e ricostruzione, erano stati conteggiati come nuovi posti. La Commissione ha invece chiesto all’Italia di computare come nuovi soltanto i posti creati ex-novo. Questo avrebbe richiesto però risorse aggiuntive per le nuove costruzioni. 

L'Italia ha quindi preso due decisioni: ​ridurre il target finale degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, da 264.480 a 150.480 posti, e stanziare 921 milioni di euro aggiuntivi. La rimodulazione della misura - ha spiegato il Governo - si è resa necessaria perché i costi delle materie prime sono cresciuti di almeno il 50% rispetto alle stime del 2021. Di conseguenza gli interventi realizzabili sono diminuiti in termini di mq e, di conseguenza, in termini di nuovi posti.

Queste modifiche hanno richiesto l’incremento delle risorse ed un nuovo bando, annunciati già a luglio scorso.
 

Parco Agrisolare: 850 milioni di euro

Il Parco Agrisolare, la misura destinata a sostenere le aziende agricole e di allevamento nell’installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori, nonché ad incentivare la realizzazione di tetti energetici, si arricchisce di 850 milioni di euro.
 
Ricordiamo che l’iniziativa Parco Agrisolare ha potuto contare finora su un plafond di 1,5 miliardi di euro e ha già visto l’espletamento di 2 bandi: il primo da 1,5 miliardi di euro che però è riuscito ad allocarne solo 500 milioni e il secondo bando da 1 miliardo di euro e con regole modificate, che si è chiuso a metà ottobre 2023.
 

Student housing: 238 milioni di euro

Sono stanziati 238 milioni di euro aggiuntivi per sostenere la misura dello student housing e per confermare l’ambizione di creare 60.000 nuovi posti letto per studenti universitari entro giugno 2026.
 
Per realizzare nuove residenze studentesche sono in corso diverse iniziative: alle linee di finanziamento preesistenti, che recentemente hanno messo a terra 500 milioni di euro, si sono aggiunti 960 milioni di euro del PNRR per portare il numero degli alloggi per studenti universitari dagli attuali 40mila a oltre 100mila entro il 2026.
 
Il MUR, con un avviso rivolto a soggetti pubblici e privati, sta portando avanti la mappatura di edifici liberi che possano concorrere alla creazione di 52.500 posti letto. Successivamente Invimit ha chiamato a raccolta enti locali e PA centrali per acquisire edifici da destinare a residenze universitarie.
 
Da ultimo, sono stati stanziati con il DL Anticipi poco meno di 262 milioni di euro per comprare e prendere in affitto da soggetti pubblici e privati immobili adibiti a residenze universitarie.
 


Progetti in linea con il PNRR, confermati i finanziamenti ai Comuni

Nella nota del Ministro Fitto si legge che sono stati confermati i finanziamenti ai Comuni per i progetti in linea con le condizionalità e le tempistiche del PNRR. Nella Cabina di regia dei prossimi giorni, alla presenza di tutti gli Enti preposti e dei soggetti attuatori - prosegue il comunicato -, saranno definite le modalità ed i termini per assicurare la copertura finanziaria di tutti gli interventi programmati dagli Enti locali.
 
Ma di quali progetti si tratta? Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, spiega che i progetti che continueranno ad essere finanziati dal PNRR sono “una buona parte dei Piani Urbani Integrati e dei progetti per la rigenerazione urbana”.
 
“Escono invece dal PNRR tutte le cosiddette piccole e medie opere di oltre settemila Comuni, e molti progetti di riqualificazione urbana delle Città metropolitane e delle città oltre quindicimila abitanti. Siccome sono tutte opere indispensabili ai cittadini, in molti casi già completate e perfino pagate - conclude il presidente dell’Anci - è arrivato il momento di ricevere dal Governo certezze sulle fonti di finanziamento statali che serviranno a sostituire i circa dieci miliardi di euro che si rendono urgentemente necessari per evitare il blocco dei lavori”.
 

La revisione del PNRR

Il nuovo Piano è il risultato del processo di revisione avviato il 7 agosto 2023, quando il Governo ha presentato la proposta di modifica. Tale proposta, approvata dal Parlamento lo scorso 1° agosto comprensiva del nuovo capitolo REPowerEU, è stata ora approvata dalla Commissione, sarà adottata dal Consiglio UE e successivamente entrerà in vigore.
 
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