Bonus 19% restauro, chi ne ha diritto?
NORMATIVA
Bonus 19% restauro, chi ne ha diritto?
L’Agenzia delle Entrate, insieme al Ministero della Cultura, circoscrive la definizione di immobile di interesse culturale

16/11/2023 - Il bonus 19% è una detrazione Irpef riconosciuta ai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro dei beni vincolati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs 42/2004).
Ma chi è obbligato a realizzare questi lavori e può ottenere la detrazione? È sufficiente che l’immobile sia antico e che gli interventi siano autorizzati dalla Soprintendenza o bisogna seguire regole più stringenti?
A questo dubbio ha risposto l’Agenzia delle Entrate con la risposta 461/2023.
L’edificio è classificato come “edificio documento” dal piano regolatore generale comunale. In base alla normativa regionale, gli edifici classificati come monumento o documento sono soggetti alle norme del D.lgs 42/2004.
Il contribuente ritiene quindi che l’edificio sia sottoposto a vincolo ai sensi del D.lgs 42/2004, anche perché per realizzare l’intervento ha dovuto ottenere l’autorizzazione alla Soprintendenza.
Per questo motivo, ha chiesto all’Agenzia se può beneficiare del bonus 19%.
Per ottenere la detrazione, è sufficiente inviare al Ministero della Cultura un’autocertificazione relativa alle spese effettivamente sostenute. Inoltre, la necessità di effettuare spese, quando queste non siano obbligatorie per legge, deve risultare da tale autocertificazione, su cui il Ministero effettua controlli a campione.
Fatte queste premesse l’Agenzia, a seguito di un’istruttoria condotta con il Ministero della Cultura, ha interpretato il Codice dei beni culturali e del paesaggio per chiarire chi ha diritto al bonus 19%.
Dal confronto è emerso che il bonus 19% spetta ai proprietari (o possessori o detentori) di immobili per i quali sia stato dichiarato l’interesse culturale. Non è invece suffciente che l’immobile si trovi in corrispondenza di territori costieri, territori montani o parchi naturali.
L’Agenzia ha spiegato che la classificazione come “edificio documento” non comporta automaticamente il riconoscimento dell’interesse culturale.
Sulla base di questi motivi, l’Agenzia ha concluso che le spese sostenute dal contribuente non sono agevolabili con il bonus 19%.
Ma chi è obbligato a realizzare questi lavori e può ottenere la detrazione? È sufficiente che l’immobile sia antico e che gli interventi siano autorizzati dalla Soprintendenza o bisogna seguire regole più stringenti?
A questo dubbio ha risposto l’Agenzia delle Entrate con la risposta 461/2023.
Bonus 19%, il caso
Un contribuente ha scritto all’Agenzia delle Entrate perché ha realizzato un intervento di recupero e restauro conservativo di un tipico edificio alpino (un rescard del XVI secolo).L’edificio è classificato come “edificio documento” dal piano regolatore generale comunale. In base alla normativa regionale, gli edifici classificati come monumento o documento sono soggetti alle norme del D.lgs 42/2004.
Il contribuente ritiene quindi che l’edificio sia sottoposto a vincolo ai sensi del D.lgs 42/2004, anche perché per realizzare l’intervento ha dovuto ottenere l’autorizzazione alla Soprintendenza.
Per questo motivo, ha chiesto all’Agenzia se può beneficiare del bonus 19%.
A chi spetta il bonus 19% per gli interventi di restauro
L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che sono soggetti all’obbligo di manutenzione, protezione o restauro, i soggetti che vantano un diritto di proprietà, possesso o detenzione del bene tutelato.Per ottenere la detrazione, è sufficiente inviare al Ministero della Cultura un’autocertificazione relativa alle spese effettivamente sostenute. Inoltre, la necessità di effettuare spese, quando queste non siano obbligatorie per legge, deve risultare da tale autocertificazione, su cui il Ministero effettua controlli a campione.
Fatte queste premesse l’Agenzia, a seguito di un’istruttoria condotta con il Ministero della Cultura, ha interpretato il Codice dei beni culturali e del paesaggio per chiarire chi ha diritto al bonus 19%.
Dal confronto è emerso che il bonus 19% spetta ai proprietari (o possessori o detentori) di immobili per i quali sia stato dichiarato l’interesse culturale. Non è invece suffciente che l’immobile si trovi in corrispondenza di territori costieri, territori montani o parchi naturali.
L’Agenzia ha spiegato che la classificazione come “edificio documento” non comporta automaticamente il riconoscimento dell’interesse culturale.
Sulla base di questi motivi, l’Agenzia ha concluso che le spese sostenute dal contribuente non sono agevolabili con il bonus 19%.