NORMATIVA
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Superbonus e bonus edilizi, ancora pochi giorni per la remissione in bonis
NORMATIVA
Superbonus e bonus edilizi, ancora pochi giorni per la remissione in bonis
Entro il 30 novembre bisogna inviare la documentazione necessaria per usufruire dei bonus sui lavori antisismici o per perfezionare la cessione del credito
08/11/2023 - I termini per la remissione in bonis Superbonus scadono il 30 novembre. Entro questa data bisognerà concludere la cessione dei crediti relativi non solo al Superbonus, ma anche agli altri bonus edilizi, dietro pagamento di una sanzione.
Il Decreto “Blocca Cessioni” (DL 11/2023) ha individuato due nuove ipotesi che rendono possibile avvalersi della remissione in bonis per il Superbonus e gli altri bonus edilizi: una per i lavori antisismici e una per dare più tempo ai contribuenti che non sono riusciti ad inviare all’Agenzia delle Entrate le comunicazioni entro il 31 marzo 2023.
Se il contribuente che ha sostenuto le spese per i lavori antisismici vuole fruire della detrazione, l’invio dell’asseverazione deve avvenire entro il termine di presentazione della prima dichiarazione dei redditi in cui si esercita il diritto a beneficiare della detrazione della prima quota dell’agevolazione.
Se il contribuente che ha sostenuto le spese per i lavori antisismici intende optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta, l’asseverazione deve essere presentata prima della presentazione della comunicazione di opzione.
L’altro caso in cui è consentita la remissione in bonis riguarda il caso in cui il contribuente, pur intendendo optare per la cessione del credito, non è riuscito ad inviare la relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023 perché non era in possesso di un contratto di cessione.
Se il cessionario è un soggetto qualificato, cioè una banca, un intermediario finanziario o un’assicurazione autorizzata ad operare in Italia, il contribuente può comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione relativa alle spese sostenute nel 2022 e alle rate residue non fruite riferite alle spese sostenute nel 2020 e 2021. Questa comunicazione deve essere inviata entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile (30 novembre).
La formulazione generica della norma ha dato luogo ad incertezze e a settembre l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che la sanzione non è unica, ma si applica ad ogni comunicazione inviata in ritardo.
I contribuenti che, erroneamente, hanno inviato più comunicazioni oltre i termini, ma hanno versato un unico importo di 250 euro anziché 250 euro per ciascuna comunicazione tardiva, devono pagare le restanti somme entro il 30 novembre.
Cosa è la remissione in bonis Superbonus e bonus edilizi
La possibilità di rimediare agli errori nelle dichiarazioni esiste già da tempo, ma dal 2022 è stata estesa anche al Superbonus e ai bonus edilizi per dar modo ai contribuenti di adeguarsi ai cambiamenti della normativa sulla cessione del credito.Il Decreto “Blocca Cessioni” (DL 11/2023) ha individuato due nuove ipotesi che rendono possibile avvalersi della remissione in bonis per il Superbonus e gli altri bonus edilizi: una per i lavori antisismici e una per dare più tempo ai contribuenti che non sono riusciti ad inviare all’Agenzia delle Entrate le comunicazioni entro il 31 marzo 2023.
I nuovi casi ammessi alla remissione in bonis Superbonus e bonus edilizi
Una delle nuove ipotesi per cui è consentita la remissione in bonis riguarda l’omessa o tardiva presentazione dell’asseverazione di efficacia degli interventi per la riduzione del rischio sismico per le spese sostenute nel 2022.Se il contribuente che ha sostenuto le spese per i lavori antisismici vuole fruire della detrazione, l’invio dell’asseverazione deve avvenire entro il termine di presentazione della prima dichiarazione dei redditi in cui si esercita il diritto a beneficiare della detrazione della prima quota dell’agevolazione.
Se il contribuente che ha sostenuto le spese per i lavori antisismici intende optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta, l’asseverazione deve essere presentata prima della presentazione della comunicazione di opzione.
L’altro caso in cui è consentita la remissione in bonis riguarda il caso in cui il contribuente, pur intendendo optare per la cessione del credito, non è riuscito ad inviare la relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2023 perché non era in possesso di un contratto di cessione.
Se il cessionario è un soggetto qualificato, cioè una banca, un intermediario finanziario o un’assicurazione autorizzata ad operare in Italia, il contribuente può comunicare all’Agenzia delle Entrate la cessione relativa alle spese sostenute nel 2022 e alle rate residue non fruite riferite alle spese sostenute nel 2020 e 2021. Questa comunicazione deve essere inviata entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile (30 novembre).
Le sanzioni per la remissione in bonis Superbonus e bonus edilizi
Per avvalersi della remissione in bonis sul Superbonus e gli altri bonus edilizi è necessario versare una sanzione di 250 euro.La formulazione generica della norma ha dato luogo ad incertezze e a settembre l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che la sanzione non è unica, ma si applica ad ogni comunicazione inviata in ritardo.
I contribuenti che, erroneamente, hanno inviato più comunicazioni oltre i termini, ma hanno versato un unico importo di 250 euro anziché 250 euro per ciascuna comunicazione tardiva, devono pagare le restanti somme entro il 30 novembre.