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Superbonus in condominio, si riaccendono le speranze di una proroga

Superbonus in condominio, si riaccendono le speranze di una proroga

Emendamenti di FI e M5S al ddl Anticipi chiedono di agevolare al 110% o 90% le spese sostenute fino al 30 giugno 2024 se i lavori sono a buon punto

Aggiornato al 09/11/2023
Superbonus condomini - Foto: www.senato.it
Superbonus condomini - Foto: www.senato.it
di Paola Mammarella Aggiornato al
08/11/2023 - Nuovo tentativo di proroga del Superbonus condomìni. Il Movimento 5 Stelle e Forza Italia hanno presentato tre emendamenti al disegno di legge di conversione del Decreto “Anticipi”, all’esame della Commissione Bilancio del Senato.
 
Le proposte puntano a consentire che i condomìni con lavori a buon punto possano continuare ad usufruire del Superbonus al 110% o al 90% fino al 30 giugno 2024.
 
Senza tale modifica, lo ricordiamo, l’aliquota del Superbonus condomìni scenderà al 70% dal 1° gennaio 2024.

L’esito delle proposte non è scontato. Anche se il Governo ha da sempre manifestato la sua contrarietà alla proroga, il pressing per concedere più tempo al superbonus condomìni arriva dalla stessa maggioranza, che è divisa sull’argomento, oltre che dall’opposizione e dagli operatori del settore costruzioni.
 

Proroga Superbonus condomìni al 30 giugno 2024 col 60% dell’intervento completato

Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno presentato due emendamenti gemelli, che propongono di prorogare fino al 30 giugno 2024 il Superbonus condomìni con l’aliquota spettante al 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo.

Ricordiamo che l’aliquota spettante al 31 dicembre 2023 è quella del 110% o del 90%, a seconda della data in cui sono stati deliberati i lavori e sono stati presentati la CILAS o gli altri titoli abilitativi necessari per la realizzazione dei lavori.
 
Gli emendamenti prevedono un’altra deroga alla normativa sul Superbonus condomìni: la possibilità di scegliere lo sconto in fattura e la cessione del credito (per chi ne ha ancora diritto) anche se non si raggiunge la percentuale prevista per ciascuno stato di avanzamento lavori.

L’emendamento di Forza Italia stima in 880 milioni di euro il costo della proroga del Superbonus condomìni (220 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2027) e propone di coprire questi costi con l’aumento dal 3% al 15% della web tax, l’imposta che assoggetta a tassazione il fatturato prodotto da imprese non residenti nel territorio nazionale che, operando in rete attraverso prestazioni di servizi immateriali, producono ricavi in Italia senza pagare imposte sui relativi redditi, in quanto privi di stabile organizzazione.
 
 

Proroga Superbonus condomìni al 30 giugno 2024 col 30% dell’intervento completato

Il Movimento 5 Stelle ha presentato anche un altro emendamento, più inclusivo, per la proroga del Superbonus nei condomìni.
 
La seconda proposta chiede infatti di prorogare fino al 30 giugno 2024 il Superbonus condomìni con l’aliquota spettante al 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell'intervento complessivo.
 
Questa versione includerebbe un maggior numero di condomìni nella proroga del Superbonus con le aliquote più vantaggiose.
 

Ci sarà la proroga del Superbonus condomìni?

Per sapere se i condomìni riusciranno ad ottenere la proroga del Superbonus con le percentuali di detrazione al 110% o 90%, bisogna attendere la votazione degli emendamenti.
 
Lo scorso settembre, emendamenti analoghi per la proroga del Superbonus nei condomìni, presentati da maggioranza e opposizione in fase di discussione del decreto “Asset”, sono stati bocciati.
 
Nel frattempo, però, il pressing per ottenere la proroga non si è fermato. Ieri l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), in audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha ribadito che il Superbonus ha contribuito al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio e ha denunciato che il ddl di Bilancio per il 2024 non affronta le due principali criticità: la necessità di una limitata proroga per i lavori condominiali in corso, colpiti da numerosi rallentamenti, e lo sblocco dei crediti incagliati.
 
Secondo l’Ance, il ddl di Bilancio 2024 contiene “misure che rivelano un’ostilità ingiustificata nei confronti dei contribuenti e delle imprese che ne hanno fruito”, come l’aumento dall’8% all’11% della ritenuta sui bonifici, che andrà ad incidere sulla liquidità delle imprese e ostacolerà la circolazione di immobili performanti, contrariamente a quanto stabilito dagli obiettivi green fissati dall’Europa.
 
Tra le misure del ddl di Bilancio indirizzate a chi ha usufruito del Superbonus, ricordiamo anche:
- i controlli sulle rendite catastali, pensati per  verificare se l’aumento del valore degli immobili, dovuto ai lavori di efficientamento energetico e miglioramento antisismico, ha aumentato anche la rendita catastale e se queste variazioni sono state correttamente segnalate;
- l’inserimento dei costi dei lavori di riqualificazione energetica e sismica, agevolati dal superbonus 110%, nella plusvalenza tassata al 26% realizzata con la vendita, entro 5 anni dai lavori, di una casa ristrutturata. 
 
Ance in audizione ha chiesto la proroga del Superbonus nei condomìni con lavori completati al 60% o al 30% e l’emissione di un SAL straordinario a fine anno. La richiesta dei costruttori edili appare quindi in linea con gli emendamenti presentati.
 
Resta ora da capire se il Governo manterrà la posizione di chiusura su qualsiasi ipotesi di proroga, come più volte affermato.
 
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