I crediti Superbonus possono compensare i contributi del personale distaccato in Italia
NORMATIVA
I crediti Superbonus possono compensare i contributi del personale distaccato in Italia
L’Agenzia delle Entrate scioglie il dubbio di una società estera che acquisisce il credito da un’impresa italiana e lo utilizza per pagare Inps e Inail
19/12/2023 - Dopo la cessione del credito Superbonus, il credito può essere utilizzato in compensazione. Se la regola è chiara, continuano a sorgere dubbi nella sua applicazione ai casi specifici.
Cosa accade, infatti, se una società estera, con personale distaccato in Italia, acquisisce un credito della società Italiana che ospita i suoi dipendenti? Tale credito può compensare i contributi previdenziali che l’azienda estera deve pagare a Inps e Inail per i dipendenti che lavorano in Italia?
Il dubbio è stato sciolto dall’Agenzia delle Entrate con la risposta 478/2023.
Un’altra società, operante in Italia e appartenente allo stesso gruppo societario, ha maturato crediti di imposta derivanti dall’applicazione dello sconto in fattura ad interventi agevolati con il Superbonus.
Durante il periodo di distacco, la società ospitante anticiperà le spese per il pagamento degli stipendi e dei contributi previdenziali. L’obbligo retributivo, però, rimane della società distaccante, che pagherà i contributi previdenziali attraverso un rappresentante previdenziale In Italia.
La società ospitante vorrebbe cedere i crediti fiscali, maturati dopo aver praticato lo sconto in fattura, alla società distaccante. Quest’ultima li utilizzerebbe in compensazione dei contributi previdenziali dovuti in Italia ai lavoratori distaccati.
La società distaccante ha quindi chiesto all’Agenzia delle Entrate se l’operazione sia fattibile.
Questo significa che, dopo un’operazione di sconto in fattura o cessione dei crediti Superbonus, i crediti possono compensare le somme dovute a Inps e Inail.
L’Agenzia, sulla base delle spiegazioni fornite, ha concluso che la società distaccante può compensare i crediti di imposta edilizi acquisiti a mezzo di 'cessione del credito Superbonus con le somme dovute a titolo di contributi previdenziali, tramite il Modello F24.
L’Agenzia ha infine ricordato che, in caso di utilizzo irregolare dei crediti fiscali ai fini della compensazione dei debiti contributivi, la detrazione viene revocata, con il conseguente recupero delle somme e l’applicazione di sanzioni e interessi.
Cosa accade, infatti, se una società estera, con personale distaccato in Italia, acquisisce un credito della società Italiana che ospita i suoi dipendenti? Tale credito può compensare i contributi previdenziali che l’azienda estera deve pagare a Inps e Inail per i dipendenti che lavorano in Italia?
Il dubbio è stato sciolto dall’Agenzia delle Entrate con la risposta 478/2023.
Cessione crediti Superbonus e compensazione contributi previdenziali
Una società che si occupa dell’installazione di reti e sistemi di ingegneria, residente fuori dall’Italia, fa parte di un gruppo societario che opera nel settore della ristrutturazione, restauro, gestione e amministrazione di immobili.Un’altra società, operante in Italia e appartenente allo stesso gruppo societario, ha maturato crediti di imposta derivanti dall’applicazione dello sconto in fattura ad interventi agevolati con il Superbonus.
Durante il periodo di distacco, la società ospitante anticiperà le spese per il pagamento degli stipendi e dei contributi previdenziali. L’obbligo retributivo, però, rimane della società distaccante, che pagherà i contributi previdenziali attraverso un rappresentante previdenziale In Italia.
La società ospitante vorrebbe cedere i crediti fiscali, maturati dopo aver praticato lo sconto in fattura, alla società distaccante. Quest’ultima li utilizzerebbe in compensazione dei contributi previdenziali dovuti in Italia ai lavoratori distaccati.
La società distaccante ha quindi chiesto all’Agenzia delle Entrate se l’operazione sia fattibile.
Cessione crediti Superbonus, le regole per la compensazione
L’Agenzia dopo aver ripercorso la normativa sul distacco del personale e sulla compensazione dei crediti relativi ai bonus fiscali, ha ricordato che, in base al Decreto “Blocca Cessioni” (DL 11/2023, convertito nella Legge 38/2023), i crediti fiscali possono essere utilizzati per compensare debiti riferiti a enti impositori diversi.Questo significa che, dopo un’operazione di sconto in fattura o cessione dei crediti Superbonus, i crediti possono compensare le somme dovute a Inps e Inail.
L’Agenzia, sulla base delle spiegazioni fornite, ha concluso che la società distaccante può compensare i crediti di imposta edilizi acquisiti a mezzo di 'cessione del credito Superbonus con le somme dovute a titolo di contributi previdenziali, tramite il Modello F24.
L’Agenzia ha infine ricordato che, in caso di utilizzo irregolare dei crediti fiscali ai fini della compensazione dei debiti contributivi, la detrazione viene revocata, con il conseguente recupero delle somme e l’applicazione di sanzioni e interessi.