
Superbonus condomìni, niente proroga del 110% e 90%
NORMATIVA
Superbonus condomìni, niente proroga del 110% e 90%
Via libera del Senato alla conversione del decreto Anticipi. Confermata la scadenza del 31 dicembre 2023 per il 110% e 90% e il decalage al 70% per il 2024
Aggiornato al 08/12/2023

07/12/2023 - L'emendamento che chiedeva di consentire ai condomini con lavori completati per almeno il 60% di continuare ad usufruire del Superbonus 110% o 90% fino al 30 giugno 2024 è stato bocciato dal Senato nel corso dell'esame del ddl di conversione del DL Anticipi approvato oggi pomeriggio con 87 voti favorevoli, 46 contrari e nessuna astensione.
L’Aula di Palazzo Madama ha confermato il testo della Commissione Bilancio respingendo la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle, di prorogare fino al 30 giugno 2024 il superbonus in condominio con l’aliquota spettante al 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 fossero effettuati lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo.
Ricordiamo che l’aliquota spettante fino al 31 dicembre 2023 è quella del 110% o del 90%, a seconda della data in cui sono stati deliberati i lavori e sono stati presentati la CILAS o gli altri titoli abilitativi necessari per la realizzazione dei lavori da parte dei condomini. Senza modifiche, l’aliquota del superbonus condomìni scenderà al 70% delle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, anche per gli interventi che sono già in corso.
Ieri, nel corso della discussione, la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha affermato: “Sappiamo che la legge di bilancio, a causa della voragine nei conti pubblici lasciata da un uso distorto del superbonus (20 miliardi all’anno di buco da coprire), a causa di norme figlie dell'incompetenza e della superficialità, ha un cammino già segnato. Il Governo, giustamente, lavora per tutelare le famiglie più in difficoltà, per aumentare le pensioni, per arginare la crisi economica, ma anche per far partire quel percorso di crescita e sviluppo necessario all'Italia per guardare con più ottimismo al futuro”.
Ricordiamo però che la senatrice Ronzulli è stata la prima firmataria dell’emendamento di Forza Italia per la proroga del superbonus presentato in Commissione Bilancio (che lo ha respinto) ma non in Assemblea, emendamento che stimava in 880 milioni di euro il costo della proroga del superbonus condomìni (220 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2027) da coprire con l’aumento dal 3% al 15% della web tax.
E infatti oggi il senatore 5 Stelle Stefano Patuanelli ha sostenuto l’emendamento del suo partito sottolineando che quello identico presentato in Commissione dalla senatrice Ronzulli non è stato ripresentato in Assemblea. Patuanelli ha ricordato che l’emendamento “stabilisce alcune proroghe nell’attuazione del superbonus 110%, misura che evidentemente è ben vista da parte almeno di un pezzo della maggioranza e che - a mio avviso - va sostenuta. Chiederei dunque a tutte le forze di opposizione di aiutare e sostenere l'emendamento presentato da una forza di maggioranza che forse ha qualche problema con gli alleati”.
Il Senato, però, come ampiamente previsto, ha respinto la proposta.
Il provvedimento passa ora all'esame della Camera per il via libero definitivo.
L’Aula di Palazzo Madama ha confermato il testo della Commissione Bilancio respingendo la proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle, di prorogare fino al 30 giugno 2024 il superbonus in condominio con l’aliquota spettante al 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 fossero effettuati lavori per almeno il 60% dell'intervento complessivo.
Ricordiamo che l’aliquota spettante fino al 31 dicembre 2023 è quella del 110% o del 90%, a seconda della data in cui sono stati deliberati i lavori e sono stati presentati la CILAS o gli altri titoli abilitativi necessari per la realizzazione dei lavori da parte dei condomini. Senza modifiche, l’aliquota del superbonus condomìni scenderà al 70% delle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, anche per gli interventi che sono già in corso.
DL Anticipi senza proroga superbonus condominio, la discussione
Palazzo Madama ha esaminato ieri e oggi il disegno di legge di conversione del DL Anticipi, nel testo proposto dalla Commissione Bilancio del Senato ed esprimendosi sugli emendamenti proposti in Assemblea.Ieri, nel corso della discussione, la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha affermato: “Sappiamo che la legge di bilancio, a causa della voragine nei conti pubblici lasciata da un uso distorto del superbonus (20 miliardi all’anno di buco da coprire), a causa di norme figlie dell'incompetenza e della superficialità, ha un cammino già segnato. Il Governo, giustamente, lavora per tutelare le famiglie più in difficoltà, per aumentare le pensioni, per arginare la crisi economica, ma anche per far partire quel percorso di crescita e sviluppo necessario all'Italia per guardare con più ottimismo al futuro”.
Ricordiamo però che la senatrice Ronzulli è stata la prima firmataria dell’emendamento di Forza Italia per la proroga del superbonus presentato in Commissione Bilancio (che lo ha respinto) ma non in Assemblea, emendamento che stimava in 880 milioni di euro il costo della proroga del superbonus condomìni (220 milioni di euro per ogni anno dal 2024 al 2027) da coprire con l’aumento dal 3% al 15% della web tax.
E infatti oggi il senatore 5 Stelle Stefano Patuanelli ha sostenuto l’emendamento del suo partito sottolineando che quello identico presentato in Commissione dalla senatrice Ronzulli non è stato ripresentato in Assemblea. Patuanelli ha ricordato che l’emendamento “stabilisce alcune proroghe nell’attuazione del superbonus 110%, misura che evidentemente è ben vista da parte almeno di un pezzo della maggioranza e che - a mio avviso - va sostenuta. Chiederei dunque a tutte le forze di opposizione di aiutare e sostenere l'emendamento presentato da una forza di maggioranza che forse ha qualche problema con gli alleati”.
Il Senato, però, come ampiamente previsto, ha respinto la proposta.
Superbonus, 15 miliardi di euro per il 2023
Per far fronte alle spese generate dal superbonus, con la legge di conversione del Decreto Anticipi, sono incrementate di 15 miliardi di euro, portandole a 18,2 miliardi di euro per il 2023, le risorse per l'attuazione del superbonus 110. Ma nel bilancio dello Stato dei prossimi anni, la cessione dei crediti edilizi peserà ancora per circa 22-23 miliardi di euro ogni anno, con strascichi finora quantificati in 135 miliardi di euro.Il provvedimento passa ora all'esame della Camera per il via libero definitivo.