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Guida alla progettazione dei tetti verdi

Guida alla progettazione dei tetti verdi

Coperture verdi, giardini pensili, green roof e tetti giardino sono sistemi che accrescono il valore percettivo e il valore ecologico e ambientale dell’area edificata

Aggiornato al 11/01/2024 Vedi Aggiornamento del 31/07/2024
Tetto verde estensivo con tappeto di perenni - Foto: stockgiu 123rf.com
Tetto verde estensivo con tappeto di perenni - Foto: stockgiu 123rf.com
di Rossella di Gregorio 10/01/2024
Vedi Aggiornamento del 31/07/2024
10/01/2024 - “Si parla di verde pensile qualora si voglia realizzare un impianto vegetale su uno strato di supporto strutturale impermeabile, come ad esempio solette di calcestruzzo, solai, coperture in legno, coperture metalliche e in tutti quei casi in cui non vi sia continuità ecologica tra il verde ed il sottosuolo fino alla roccia madre.
 
Le coperture a verde si differenziano da tutte le altre tipologie di copertura perché il materiale di “finitura” a vista, anziché essere costituito da materiali inerti, è costituito da organismi viventi, rappresentati da individui di diverse specie vegetali”.
 

Qual è la funzione di un giardino pensile

Copertura verde, green roof, verde pensile, tetto giardino sono tutti sinonimi di tetto verde. La norma che fornisce le istruzioni per la progettazione, l'esecuzione e la manutenzione delle coperture a verde è la UNI 11235:2015.
 
La norma considera il verde pensile un “sistema tetto” in tutta la sua completezza. Pertanto, “la caratteristica emergente delle coperture a verde è quella di mantenere tutto il contenuto tecnologico e costruttivo tipico di una copertura tradizionale riproducendo, in più, le prestazioni tipiche di un suolo naturale ricoperto di vegetazione”.
 
In un tetto verde devono essere presenti i seguenti elementi, definiti primari:
 
  • elemento portante;
  • elemento di tenuta all’acqua;
  • elemento di protezione all’azione delle radici (integrato o meno);
  • elemento di protezione meccanica;
  • elemento di accumulo idrico;
  • elemento drenante;
  • elemento filtrante;
  • strato colturale;
  • strato di vegetazione.
 

I vantaggi di una copertura verde

“Un tetto verde può essere considerato uno strumento di compensazione e mitigazione degli impatti generati dall’inserimento di nuove opere nel territorio, adeguato ad innescare la formazione di ecosistemi prossimo-naturali in aree densamente edificate.”
 
I vantaggi di un sistema a tetto giardino possono essere così sintetizzati:
 
a) Risparmio energetico e gestione delle temperature, sia in fase invernale che in fase estiva, ovvero aumento della resistenza termica della copertura, aumento dello sfasamento dell’onda termica, raffrescamento passivo nel periodo estivo, mitigazione delle temperature esterne, riduzione delle oscillazioni termiche all’estradosso ed all’intradosso della struttura.
 
b) Abbattimento dell’effetto isola di calore. Un tetto verde è in grado di ridurre le emissioni di calore delle superfici urbane.
 
c) Migliore gestione delle acque piovane. Questo, fra tutti, è sicuramente il vantaggio più significativo ottenibile con una copertura verde. La progressiva cementificazione del territorio riduce la capacità di drenaggio delle aree interessate all’inurbamento, rendendo troppo rapidamente obsolete le reti fognarie, una copertura verde invece svolge l’importante funzione di regolare il deflusso delle acque piovane e migliora la capacità di drenaggio delle superfici.
 
Inoltre, il tetto verde filtra l’inquinamento urbano e riduce l’anidride carbonica, filtra l’acqua piovana inquinante, raffredda l’aria per evapotraspirazione di vapore acqueo, favorisce l’insediamento di ecostistemi animali, riduce la trasmissione dei rumori all’interno dell’edificio.
 
Tutti questi benefici potrebbero essere sintetizzati nell’espressione “valore ecologico”, che non solo influisce positivamente sulla qualità ambientale ma anche su quella abitativa di quei comparti residenziali dotati di verde pensile.
 

Campi di applicazione

Essendo tecnicamente un sistema di copertura, un giardino pensile può essere realizzato su qualsiasi superficie sia destinata a questo compito. Infatti, i campi di applicazione di questa tecnologia sono tanti, dalle infrastrutture, come le gallerie stradali ed artificiali, le pensiline ferroviarie e i sovrappassi, al residenziale e terziario e quindi tutte le terrazze private.
 
A questi campi applicativi si aggiungono poi le piazze, le aree verdi pubbliche e i garage interrati, così come le coperture di scuole ed edifici pubblici.
 

Tipologie di tetto verde e principali differenze

La classificazione più comune fatta per i tetti verdi è legata alla tipologia di vegetazione utilizzata, da cui:
 
- tetto verde estensivo;
- tetto verde intensivo.

Il verde estensivo è un rivestimento ideale per tutte le tipologie di copertura. La sua vegetazione è di tipo superficiale pari a 15/20 cm di profondità; pertanto, un green roof 
estensivo ha una capacità di carico ridotta. Può essere realizzato anche su tetti spioventi ed a botte ma occorrono, in questi casi, sistemi di ancoraggio e di trattenimento del terriccio.
 
Il verde intensivo è applicabile sui tetti piani con portanza superiore ai 150 kg; in questo caso la varietà vegetativa è ampia, ed è possibile piantumare anche specie arboree.
 
Questa prima distinzione porta ad un’idea molto diffusa che considera le coperture estensive, che hanno spessori ridotti, più economiche delle intensive che hanno, invece, spessori maggiori.
 
Tuttavia, la distinzione tra intensivo ed estensivo non può essere limitata ad una questione di spessore e costo di realizzazione, una distinzione sicuramente molto utile ma che in relazione al clima mediterraneo della penisola italiana è alquanto anacronistica.
 
Infatti, a titolo esemplificativo, un green roof estensivo a Sedum, che ha un basso costo di realizzazione iniziale, è purtroppo attaccabile, nei climi più aridi delle regioni del sud, da infestanti xerofile; pertanto, il risparmio iniziale è vanificato dai continui interventi di estirpazione necessari.
 
Il progetto di un tetto verde, proprio perché costituito da materiale vegetale e quindi vivente, deve tenere in considerazione aspetti fisici e tecnici che vanno ben oltre gli aspetti formali ed economici e che devono essere valutati nel medio e lungo periodo.
 
Altra differenza principale tra le due tipologie di tetto verde è la fruibilità. Anche questo parametro genera degli equivoci; infatti, comunemente si pensa che un tetto verde estensivo non sia accessibile mentre uno intensivo lo è.
 
Innanzitutto, si sottolinea che tutte le coperture devono essere accessibili al manutentore e che entrambi, verde intensivo ed estensivo, necessitano di manutenzione.
 
Tuttavia, nel tetto verde estensivo si coltivano piante di piccole dimensioni, pertanto “è meno fruito” e presenta un grado di manutenzione più ridotto, così come un sistema di irrigazione più semplice.
 
Dall’altra parte, nel tetto verde intensivo si realizza un giardino che è accessibile e fruito dalle persone e che pertanto richiede una adeguata irrigazione e manutenzione.
 

Stratigrafia di un tetto giardino intensivo ed estensivo

Dall’alto verso il basso:
 
5. Terra di coltura
4. Strato filtrante
3. Strato drenante
2. Impermeabilizzazione antiradice
1. Solaio
 
Guida alla progettazione dei tetti verdiEsempio di stratigrafia di tetto verde intensivo ed estensivo | Foto: Capitolato Tecnico ©Index
 

Quale vegetazione usare per un verde estensivo?

Di seguito alcune tipologie di specie vegetali che possono essere messa a dimora in un tetto verde estensivo:
 
- Prato fruibile. Tetto verde con spessore di substrato di circa 15-25 cm; la resa finale è sicuramente di alto valore estetico, tuttavia, richiede una continua e costante manutenzione per impedire l’ingresso di piante infestanti e per controllare l’attacco di funghi e parassiti. Per questa soluzione, il consumo di acqua per l’irrigazione è elevato, soprattutto nei periodi primaverile ed estivo.
 
- Tappeto di Sedum. Tetto verde con spessore di substrato di circa 8-10 cm, è la soluzione più diffusa per quanto riguarda le coperture estensive; esteticamente appare con una copertura molto densa. Il Sedum vive molto bene nel clima continentale, dove in effetti richiede minimi interventi di manutenzione e nessuna irrigazione. Nei climi di tipo mediterraneo i tappeti di Sedum necessitano di un “irrigazione di soccorso nel periodo estivo” e di una maggiore manutenzione a motivo delle infestanti.
 
- Prato-Pascolo. Tetto verde con spessore di substrato di circa 12-15 cm, è ottenuto per semina a spaglio di una grande varietà di specie erbacee autoctone. Resiste molto bene nei climi sub-mediterranei, quindi centro e nord Italia.
 
- Tappeto di perenni. Tetto verde con spessore di substrato di circa 10-15 cm; consiste in una soluzione estensiva ottenuta per posa di piante in vaso o in alveolo. È una soluzione di tipo estensivo tecnicamente raccomandabile soprattutto per le zone climatiche più aride, perché possono essere selezionate specie che resistono bene alla siccità. Al contempo permette di progettare tutta la scena della copertura verde.
 

Quale vegetazione usare per un verde intensivo?

Di seguito alcune tipologie di specie vegetali che possono essere messa a dimora in un tetto verde intensivo:
 
- Arbusti tappezzanti e suffrutici. Tetto verde con spessore di substrato di circa 15-35 cm. Per le coperture intensive gli arbusti costituiscono uno degli elementi più rilevanti dal punto di vista compositivo. In questa categoria rientrano le piante aromatiche, che possono essere utilizzate per creare soluzioni geometriche come filari o altro. Le piante aromatiche sono particolarmente raccomandate per la loro resistenza alla siccità, per gli aspetti estetici e per i profumi che rilasciano nell’aria.
 
- Orto. Tetto verde con spessore di substrato di circa 25-35 cm. La soluzione ad orto rappresenta un interessantissimo strumento di sostenibilità e viene spesso utilizzato anche per il forte e positivo impatto che può avere sul tessuto sociale.
 
- Siepi ed alberi. Tetto verde con spessore di substrato di circa 35-100 cm; questa tipologia di tetto verde oltre a spessori di substrato considerevole richiede anche un grado elevato di manutenzione.
 

Come gestire la risorsa idrica in un giardino

Per un tetto verde il risparmio idrico è centrale. Non essendoci un “vero e proprio terreno naturale” a gestire la risorsa idrica questo compito è delegato al substrato che svolge la funzione di volano idrico, ovvero che ha la capacità di trattenere acqua, al netto di quella persa per gravità, e di renderla disponibile per le piante.
 
Importante è quindi scegliere la giusta composizione del substrato, che dovrebbe avere qualità proprie sia dei terreni sabbiosi che di quelli argillosi. La composizione tipica di un substrato correntemente usato nei giardini pensili è la seguente: 40% terra da coltivo, 30% terriccio, 30% argilla espansa.
 
Tuttavia, dati gli aspetti che caratterizzano il clima mediterraneo, è sempre consigliabile prevedere sempre un sistema di irrigazione, anche con la sola funzione di “soccorso idrico”; poiché, soprattutto tra la primavera e l’estate, l’evapotraspirazione - la perdita di vapore acqueo che avviene direttamente dal substrato - è incontrollata.
 
L’evapotraspirazione è strettamente dipendente dalla vegetazione, maggiore è la copertura vegetale tanto minore sarà la perdita d’acqua per evaporazione.
 
Guida alla progettazione dei tetti verdiCriteri qualitativi per la quantificazione della traspirazione, Schulze (2005)

Oltre al sistema di irrigazione, si potrebbe anche prevedere anche l’installazione di serbatoi di accumulo che permettono di sfruttare in modo migliore l’apporto gratuito di acqua piovana e dunque apportano un contributo positivo a metà tra il volano idrico e l’efficienza del sistema di irrigazione.
 

Il ruolo dei vari layout nella stratigrafia di un tetto giardino

Il solo substrato non è sufficiente a determinare una copertura verde di qualità e performante.
 
Tutti gli strati hanno compiti importanti, come quello di alimentare le piante, di fornire il sostegno, di assorbire e di drenare l’acqua.
 
Tuttavia, tra tutti i layout della stratigrafia, la membrana impermeabilizzante riveste sicuramente un ruolo centrale, poiché svolge sia la funzione di tenuta all’acqua e che quella di resistenza all’azione delle radici.
 
Rispetto al solaio, la membrana impermeabilizzante può essere collegata:

- in completa aderenza, quindi incollata;
- posata a secco.
 
La prima soluzione è consigliabile, in quanto il manto completamente incollato è più resistente al punzonamento, rendendo modesto il passaggio di acqua, nel caso di una lacerazione accidentale.
 
Tutte le parti del giardino pensile devo essere impermeabilizzate, comprese quelle verticali.
 
Le membrane utilizzabili possono essere:
 
- membrane flessibili sintetiche, poliolefine;
- membrane flessibili sintetiche, PVC;
- membrane flessibili bitume polimero plastomeriche;
- membrane flessibili bitume polimero elastomeriche.
 
Subito dopo la membrana impermeabilizzante troviamo lo strato drenante, che garantisce il deflusso scorrevole dell'acqua e quindi determina la capacità del verde pensile di regimare le acque meteoriche.
 
Lo strato drenante può essere realizzato:

- con aggregati naturali: pozzolana, pomice, lapillo, argilla espansa, perlite espansa, ardesia espansa o laterizi macinati, ecc;
- con elementi preformati;
- con geosintetici, geostuoie, georeti, ecc.
 
Segue infine lo strato filtrante che, come indica lo stesso nome, ha il compito di evitare il passaggio di particelle fini dallo strato colturale verso l’elemento di drenaggio, al fine di mantenere nel tempo la funzionalità di quest’ultimo, al contempo deve essere estremamente permeabile all'acqua.
 
L’elemento filtrante può essere:
 
1. in aggregato naturale;
2. in geosintetico.


Quanto costa un tetto verde

Il costo di realizzazione di un tetto giardino può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la dimensione dell'area da coprire, la struttura portante esistente, il tipo di vegetazione scelta e la regione geografica in cui si trova il progetto.
 
Ad esempio, per quanto riguarda la struttura portante potrebbe essere necessario apportare modifiche per supportare il peso del sistema di copertura verde.
 
Un sistema di tetto verde richiede materiali di impermeabilizzazione e un sistema di filtraggio-drenaggio efficace per prevenire eventuali danni causati dall’acqua; pertanto, è sconsigliatissimo cercare di risparmiare su questi materiali.
 
Il tipo di vegetazione scelta influenzerà il costo. L'utilizzo di un tappeto di erbacee è più economico rispetto all’uso di arbusti tappezzanti e suffrutici.
 
Va considerata anche la manodopera, i cui costi variano in base alla complessità del progetto e alla regione.
 
Da non dimenticare tutto il discorso legato alla manutenzione. Questi sono costi a lungo termine e dovrebbero essere presi in considerazione sin dalle prime fasi di progettazione.
 
Per tutti questi motivi non è possibile determinare in maniera univoca il costo di un tetto verde, ma per ottenere una stima più precisa, è consigliabile consultare un professionista nel settore o un'azienda specializzata nella realizzazione di tetti giardino.



Bibliografia:
-  ISPRA, Manuali e Linee Guida 78/ 2012, “Verde Pensile: prestazioni di sistema e valore ecologico”.
- Matteo Fiori, Professore associato dipartimento ABC-Politecnico di Milano, “TETTI VERDI UNI 11235:2015 - una norma di progettazione”


 
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