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Case Green, nuovo via libera per la Direttiva EPBD

Case Green, nuovo via libera per la Direttiva EPBD

Confermati i contenuti: nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, caldaie a gas vietate dal 2040, miglioramento graduale degli immobili esistenti. M5S: ‘la UE obbligherà Meloni a rivalutare il superbonus’

Vedi Aggiornamento del 17/06/2024
Direttiva Case Green, nuovo via libera - Foto: mesutdogan 123rf.com
Direttiva Case Green, nuovo via libera - Foto: mesutdogan 123rf.com
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 17/06/2024
17/01/2024 - Nuovo passo avanti per la Direttiva Case Green: lunedì 15 gennaio la commissione Industria, ricerca ed energia (Itre) del Parlamento europeo ha confermato l’accordo sulla revisione della direttiva per la prestazione energetica degli edifici (Energy Performance of Building Directive - EPBD) raggiunto il 7 dicembre 2023 a seguito del trilogo tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio.
 
Con 38 voti a favore, 20 contrari e 6 astenuti, i parlamentari europei hanno dato il via libera alla Direttiva Case Green che mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia nel settore edilizio della UE entro il 2030 e a renderlo climaticamente neutro entro il 2050.
 
Il testo prevede nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, miglioramento energetico graduale degli immobili esistenti con obiettivi intermedi al 2030 e al 2035, obbligo di installare pannelli solari su alcune tipologie di edifici, progressivo abbandono delle caldaie a gas fino al divieto dal 2040, settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050.
 

Nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, caldaie a gas vietate dal 2040

Per gli edifici residenziali, gli Stati membri dovranno mettere in atto misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. Entro il 2030 dovrà essere ristrutturato almeno il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni ed entro il 2033 il 26% degli edifici con le peggiori prestazioni, attraverso requisiti minimi di prestazione energetica. Nel complesso, il 55% della riduzione dei consumi energetici dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.
 
I nuovi edifici occupati o di proprietà delle pubbliche amministrazioni dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. A partire dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Gli Stati membri potranno tenere conto del potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita dell’edificio, che comprende la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione.
 
Gli Stati membri dovranno adottare misure per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento e per eliminare gradualmente i combustibili fossili dal riscaldamento e dal raffreddamento. Per le caldaie a combustibili fossili, l’obiettivo è quello di eliminarle gradualmente entro il 2040.
 

Leggi tutti i contenuti della Direttiva Case Green

 


Lega: ‘permangono criticità’. M5S: ‘Meloni dovrà rivalutare il superbonus’

“Dopo un lungo iter nelle istituzioni Ue - ha scritto sui social Isabella Tovaglieri, Europarlamentare della Lega -, è giunto oggi in commissione Industria ed Energia il testo rivisto e corretto della direttiva case green. Una minaccia scongiurata grazie alle battaglie condotte dalla Lega in Europa e all’impegno del governo italiano, che hanno fatto prevalere il buonsenso su tutti i tavoli negoziali, rispedendo al mittente le principali euro-follie”.
 
“Non ci siamo comunque espressi a favore di una direttiva in cui permangono alcune criticità, figlie dell’ideologia del Green Deal che ha partorito questo provvedimento. La nostra battaglia in difesa della casa degli italiani continuerà in Europa e sul territorio” - ha concluso Tovaglieri.
 
“L’Europa imbocca una strada virtuosa, mentre il governo Meloni prende quella opposta, visto che ha deciso di fare a pezzi il Superbonus - ha commentato l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Tiziana Beghin -. Ricordiamo, però, agli smemorati della maggioranza che una volta che questa direttiva verrà approvata in via definitiva, l’Italia dovrà recepirla e approvare un Piano nazionale di ristrutturazione dei propri edifici”.
 
“Dopo tanta opposizione, condita da una bella dose di fake news, siamo proprio curiosi di vedere cosa scriveranno, ma soprattutto dove troveranno i soldi per finanziare alcune ristrutturazioni che sono obbligatorie. Un governo serio e responsabile non firmerebbe la propria condanna con la riforma del Patto di Stabilità, ma batterebbe i pugni in Europa per un nuovo Recovery Fund che sostenga questa transizione, perché alla fine sarà l’UE a obbligare Giorgia Meloni a rivalutare il Superbonus” - ha concluso Beghin.
 
Dopo il via libera della commissione Itre, l’accordo dovrà essere approvato dall’Assemblea plenaria del Parlamento nelle prossime settimane.
 
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