
Residenze universitarie, ecco il bando da 1,2 miliardi di euro
LAVORI PUBBLICI
Residenze universitarie, ecco il bando da 1,2 miliardi di euro
Per realizzare 60mila posti letto entro il 2026, il Decreto PNRR 4 prevede un commissario straordinario, semplificazioni dei cambi d’uso e agevolazioni fiscali
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del 05/11/2024

28/02/2024 - Un bando da 1,2 miliardi di euro e semplificazioni procedurali per la realizzazione di nuovi posti letto nelle residenze universitarie.
Il bando prevede la creazione di 60mila posti letto nelle residenze universitarie entro il 30 giugno 2026. Con l'obiettivo di rendere spedita la realizzazione di questi interventi, il decreto PNRR 4, approvato dal Consiglio dei Ministri lunedì, semplifica le procedure e introduce la figura del Commissario straordinario.
Gli immobili da utilizzare come residenze universitarie dovranno avere almeno 20 posti letto ciascuno e trovarsi nelle immediate prossimità delle sedi universitarie o comunque in zone ben collegate tramite il trasporto pubblico.
Il contributo economico verrà erogato in un’unica soluzione e sarà pari a circa 20mila euro a posto letto.
Almeno il 30% dei posti letto dovrà essere riservato agli studenti meritevoli e provenienti da famiglie a basso reddito attraverso i bandi degli Enti per il diritto allo studio e le graduatorie regionali.Gli altri posti letto saranno sempre assegnati in base a criteri di merito, con una tariffa inferiore almeno del 15% rispetto ai valori medi di mercato. Questi vincoli dovranno essere rispettati per almeno 12 anni.
Le domande potranno essere presentate dopo la registrazione del decreto contenente il bando da parte della Corte dei Conti, utilizzando il servizio telematico messo a disposizione dal Mur e da Cassa Depositi e Prestiti.
Sul sito si potrà calcolare in anticipo la tariffa di mercato dell’immobile e stabilire da subito l’importo del canone di locazione che potrà essere richiesto agli studenti.
Le candidature saranno valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze con la modalità “a sportello”. Non si attenderà la presentazione di tutte le domande ma sarà favorita la rapida valutazione e l’avvio delle attività di quei progetti già immediatamente cantierabili o in corso di esecuzione. Lo sportello si chiuderà ad esaurimento delle risorse stanziate.
Una volta ottenuto il finanziamento, i gestori avranno 12 mesi per completare l’intervento e mettere a disposizione i posti letto, pena il decadimento del beneficio concesso. Dopo la creazione dei posti letto nelle residenze universitarie, il Mur monitorerà l’attività di gestione.
Il bando del Mur attua la revisione del PNRR approvata a fine 2023.
Il Mur nominerà un Commissario per gli alloggi universitari, che opererà in collaborazione con la Direzione Generale PNRR e la Struttura di Missione PNRR di Palazzo Chigi. Tra i compiti del Commissario ci sarà l’individuazione di procedure semplificate per la realizzazione dei nuovi posti letto.
Il decreto amplia inoltre la platea dei soggetti che potranno realizzare nuovi alloggi. Fino ad oggi questa possibilità è stata riservata ai privati convenzionati con il pubblico, ma ora sarà aperta direttamente anche a soggetti pubblici.
Ai proprietari degli immobili in cui realizzare i posti letto potrà essere riconosciuto un contributo sotto forma di credito di imposta. Fino ad ora, l’agevolazione è stata riconosciuta solo alle imprese e agli operatori economici assegnatari delle risorse in qualità di soggetti attuatori.
Per la realizzazione delle residenze universitarie, Università statali, Enti di Ricerca e Enti regionali per il Diritto allo Studio potranno richiedere il supporto all’Agenzia del Demanio come stazione appaltante.
Per consentire la trasformazione degli immobili esistenti in residenze universitarie, saranno semplificati i cambi di destinazione d’uso a condizione che la destinazione a residenza universitaria duri almeno 12 anni.
I cambi di destinazione d’uso e gli interventi collegati ad essa saranno realizzabili con la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).
Il Decreto prevede anche delle agevolazioni fiscali: nel caso in cui il mutamento della destinazione d’uso comporti l’aumento del valore della rendita catastale dell’immobile, l’incremento del valore non concorrerà ai fini della determinazione della tassazione sugli immobili e delle imposte ipotecarie e catastali.
Il bando prevede la creazione di 60mila posti letto nelle residenze universitarie entro il 30 giugno 2026. Con l'obiettivo di rendere spedita la realizzazione di questi interventi, il decreto PNRR 4, approvato dal Consiglio dei Ministri lunedì, semplifica le procedure e introduce la figura del Commissario straordinario.
Residenze universitarie, bando da 1,2 miliardi di euro
Il bando da 1,2 miliardi di euro pubblicato dal Ministero dell'Università e della Ricerca (Mur) è aperto ai gestori di alloggi o residenze sia pubblici che privati.Gli immobili da utilizzare come residenze universitarie dovranno avere almeno 20 posti letto ciascuno e trovarsi nelle immediate prossimità delle sedi universitarie o comunque in zone ben collegate tramite il trasporto pubblico.
Il contributo economico verrà erogato in un’unica soluzione e sarà pari a circa 20mila euro a posto letto.
Almeno il 30% dei posti letto dovrà essere riservato agli studenti meritevoli e provenienti da famiglie a basso reddito attraverso i bandi degli Enti per il diritto allo studio e le graduatorie regionali.Gli altri posti letto saranno sempre assegnati in base a criteri di merito, con una tariffa inferiore almeno del 15% rispetto ai valori medi di mercato. Questi vincoli dovranno essere rispettati per almeno 12 anni.
Le domande potranno essere presentate dopo la registrazione del decreto contenente il bando da parte della Corte dei Conti, utilizzando il servizio telematico messo a disposizione dal Mur e da Cassa Depositi e Prestiti.
Sul sito si potrà calcolare in anticipo la tariffa di mercato dell’immobile e stabilire da subito l’importo del canone di locazione che potrà essere richiesto agli studenti.
Le candidature saranno valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze con la modalità “a sportello”. Non si attenderà la presentazione di tutte le domande ma sarà favorita la rapida valutazione e l’avvio delle attività di quei progetti già immediatamente cantierabili o in corso di esecuzione. Lo sportello si chiuderà ad esaurimento delle risorse stanziate.
Una volta ottenuto il finanziamento, i gestori avranno 12 mesi per completare l’intervento e mettere a disposizione i posti letto, pena il decadimento del beneficio concesso. Dopo la creazione dei posti letto nelle residenze universitarie, il Mur monitorerà l’attività di gestione.
Il bando del Mur attua la revisione del PNRR approvata a fine 2023.
Le misure del Decreto PNRR 4 per le residenze universitarie
Per consentire la rapida realizzazione dei 60mila posti letto nelle residenze universitarie, il Decreto PNRR 4 prevede una serie di iniziative.Il Mur nominerà un Commissario per gli alloggi universitari, che opererà in collaborazione con la Direzione Generale PNRR e la Struttura di Missione PNRR di Palazzo Chigi. Tra i compiti del Commissario ci sarà l’individuazione di procedure semplificate per la realizzazione dei nuovi posti letto.
Il decreto amplia inoltre la platea dei soggetti che potranno realizzare nuovi alloggi. Fino ad oggi questa possibilità è stata riservata ai privati convenzionati con il pubblico, ma ora sarà aperta direttamente anche a soggetti pubblici.
Ai proprietari degli immobili in cui realizzare i posti letto potrà essere riconosciuto un contributo sotto forma di credito di imposta. Fino ad ora, l’agevolazione è stata riconosciuta solo alle imprese e agli operatori economici assegnatari delle risorse in qualità di soggetti attuatori.
Per la realizzazione delle residenze universitarie, Università statali, Enti di Ricerca e Enti regionali per il Diritto allo Studio potranno richiedere il supporto all’Agenzia del Demanio come stazione appaltante.
Per consentire la trasformazione degli immobili esistenti in residenze universitarie, saranno semplificati i cambi di destinazione d’uso a condizione che la destinazione a residenza universitaria duri almeno 12 anni.
I cambi di destinazione d’uso e gli interventi collegati ad essa saranno realizzabili con la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).
Il Decreto prevede anche delle agevolazioni fiscali: nel caso in cui il mutamento della destinazione d’uso comporti l’aumento del valore della rendita catastale dell’immobile, l’incremento del valore non concorrerà ai fini della determinazione della tassazione sugli immobili e delle imposte ipotecarie e catastali.