01/03/2024 - Gli affidamenti diretti seguono le stesse regole degli altri appalti pubblici e sono quindi soggetti all’obbligo di indicazione dei contratti collettivi utilizzati e del costo della manodopera.
Il dubbio che gli affidamenti diretti potessero sottrarsi a questi obblighi, utili per la tutela della regolarità e della sicurezza sul lavoro, nasce dalla formulazione del nuovo Codice Appalti (
D.lgs. 36/2023), ma il servizio di supporto giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha chiarito lo spirito della normativa con quattro diversi pareri pubblicati lunedì scorso, 26 febbraio 2024.
Indicazione dei contratti collettivi negli affidamenti diretti
Alcuni operatori hanno chiesto se l’
obbligo di indicare il contratto collettivo applicato ai dipendenti vale anche per le imprese cui la Pubblica Amministrazione affida la realizzazione di un lavoro attraverso l’affidamento diretto.
L'incertezza nasce dal comma 2 dell’articolo 11 del Codice Appalti, in base al quale le Stazioni Appaltanti indicano il contratto collettivo applicabile nei bandi e negli inviti. Da questa formulazione sembrerebbero esclusi gli affidamenti diretti, che non presuppongono la pubblicazione di un bando né l’invio di un invito.
Il servizio di supporto giuridico del Mit, con il parere 2338, ha spiegato che l’obbligo di indicare il contratto collettivo utilizzato vale anche negli affidamenti diretti per rispettare il
principio di risultato contenuto nell’articolo 1 del Codice Appalti. In mancanza del bando o dell’invito, la Stazione Appaltante indica il contratto collettivo, utilizzabile per la realizzazione del lavoro, per vie informali, ad esempio nel momento in cui
richiede il preventivo all’impresa.
Affidamenti diretti, obbligatorio indicare il costo della manodopera
Un altro dubbio ha riguardato l’indicazione del
costo della manodopera. Alcuni operatori interpretano il Codice Appalti sostenendo che l’obbligo riguardi solo le gare con procedura aperta o ristretta.
Non la pensa così il servizio di supporto giuridico del Mit.
Con il parere 2338 e il
parere 2398, il Mit ha spiegato che l’obbligo di indicare il costo della manodopera esprime un principio generale di
tutela dei lavoratori, che deve essere rispettato indipendentemente dalle modalità di affidamento dei lavori.
Con il parere 2346, il Mit ha suggerito che sarebbe necessario che siano previste modalità idonee che tengano conto del fatto che negli affidamenti diretti non viene effettuata una procedura di gara.
Il parere 2391 ha poi aggiunto che negli affidamenti diretti la Stazione Appaltante non è obbligata a verificare la
congruità dell’offerta, per verificare che questa non sia anormalmente bassa. La verifica presuppone infatti un confronto comparativo, che manca completamente negli affidamenti diretti. L’obbligo di verifica scatta solo se l’impresa propone un costo della manodopera diverso da quello indicato dalla stazione Appaltante. Negli altri casi, la verifica è facoltativa.