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Patente a punti in edilizia, Finco: misura solo burocratica

Patente a punti in edilizia, Finco: misura solo burocratica

L’Associazione critica la sospensione cautelativa, il recupero dei punti e il sistema dei controlli e lancia 6 proposte per la sicurezza dei cantieri

Vedi Aggiornamento del 23/09/2024
Patente a punti in edilizia - Foto: welcomia 123RF.com
Patente a punti in edilizia - Foto: welcomia 123RF.com
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 23/09/2024
27/03/2024 - La patente a punti in edilizia è solo burocrazia e non sortirà i risultati sperati senza modifiche alle norme che regolano il subappalto e la corretta remunerazione degli appalti.
 
È questo, in sintesi, il parere espresso dalla Federazione Industrie, Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere specialistiche per le costruzioni (Finco), intervenuta in merito al disegno di legge per la conversione del Decreto “PNRR 4” (DL 19/2024).
 

Gli elementi di rischio della patente a punti in edilizia

Finco ritiene preoccupante la misura della sospensione cautelativa della patente a punti, prevista dal Decreto PNRR 4. Tale sospensione può essere disposta dall’Ispettorato del Lavoro in caso di infortuni gravi prima dell'accertamento definitivo della responsabilità datoriale, ma potrebbe avere rilevanti conseguenze economiche per le imprese.
 
Finco non condivide neanche l’iter di recupero dei crediti persi rispetto al meccanismo di decurtazione. “Sarebbe, in questo ambito, opportuno prevedere un coefficiente diverso per la decurtazione dei crediti, soprattutto in caso di infortuni, tenendo conto delle dimensioni aziendali e della storicità della stessa” scrive Finco in una nota.
 
Finco chiede inoltre che venga rispettata la razionalizzazione e concentrazione dei controlli previsti dalla normativa, onde evitare che l’azienda subisca ispezioni a più ripresa da soggetti diversi (INAIL, INPS, ASL, Carabinieri, Ispettorato Lavoro).
 

Patente a punti in edilizia e sicurezza in cantiere

Secondo Finco, occorre una riflessione a tutto tondo perché l’introduzione della patente a punti in edilizia resta una misura di carattere sostanzialmente burocratico se poi nel Codice Appalti permangono misure come la completa subappaltabilità dell'opera per le attività non prevalenti, la possibilità che l'appaltatore utilizzi i lavori subappaltati (quindi non svolti) per ottenere le attestazioni SOA ed essere idoneo ad eseguire lavori pubblici, i ribassi liberi ed incontrollati tra appaltatore e subappaltatore.
 
Finco ritiene che “consentire il subappalto della maggior parte dell’appalto, imponendo il massimo ribasso al subappaltatore, porterà il massimo profitto all’appaltatore e la mera sopravvivenza ai subappaltatori (le PMI che sono la spina dorsale economica e occupazionale della nazione), con buona pace della sicurezza e della qualità dell’opera, in una realtà che vede le stazioni appaltanti e le direzioni dei lavori in affanno e in perenne ritardo amministrativo”.
 

Finco sottolinea che negli appalti di importo inferiore alle soglie comunitarie, l’Italia avrebbe potuto difendere maggiormente le norme che limitavano il subappalto, che sono state invece attaccate dall’Unione Europea.
 
“La scelta o meno della subappaltabilità non può poi essere lasciata completamente alle Stazioni appaltanti che, peraltro, permangono in numero troppo elevato, e quindi non sempre con adeguate conoscenze tecniche, nonostante le apprezzabili linee guida di ANAC” continua.
 
Questi, a detta di Finco, rappresentano dei “nodi fondamentali” che contrastano con la sicurezza in cantiere.
 

Patente a punti e sicurezza in cantiere, le proposte di Finco

Per risolvere queste criticità, Finco propone 6 modifiche, da adottare in sede di conversione del Decreto PNRR 4.
 
1. Escludere dalla patente a punti in edilizia le aziende e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri mobili o temporanei solo per fornitura di materiale, o prestazioni intellettuali.
 
2. Escludere dalla patente a punti in edilizia le aziende in possesso della certificazione UNI EN ISO 45001:2023 “Sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro” o aventi modelli di organizzazione e di gestione di cui all’art. 30 del D.lgs. 81/2008.
3. Riflettere sul tema dell’esenzione per le imprese che abbiano l’attestazione SOA. Se, da un lato, ciò può comportare problemi per alcune fasce di aziende, dall’altro lato è auspicabile la presenza di criteri di verifica automatici e di automatismi. Secondo Finco una possibile soluzione sarebbe quella di incentivare l'ottenimento della certificazione SOA attraverso una attestazione semplificata e costi inferiori fino ad un certo importo dei lavori. Finco aggiunge che nel caso di SOA semplificata, i controlli degli organismi di attestazione potrebbero riguardare solo requisiti limitati di carattere generale
 
4. Reintrodurre la norma che considera il numero di dipendenti e il possesso di macchinari di cantiere propri come criteri di qualificazione.
 
5. Avere certezze sulle tempistiche e le modalità di decurtazione e sospensione della patente a punti e prevedere una migliore graduazione delle sanzioni.
 
6. Evitare fuorvianti riferimenti ai contratti “comparativamente più rappresentativi”. Il contratto, secondo Finco, deve essere quello che rispecchia la lavorazione da svolgere nel rispetto della libertà dell’impresa (se si tratta di installazione di impianti, deve essere Metalmeccanico, se si tratta di restauro di beni culturali, deve essere quello del restauro, etc. e le imprese non edili non possono essere ostaggio della unilaterale valutazione della congruità della manodopera per il rilascio del DURC da parte delle Casse Edili). “Ma soprattutto ed in primo luogo - sottolinea - ci deve essere un contratto”!
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