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Superbonus, Forza Italia chiede di eliminare la retroattività

Superbonus, Forza Italia chiede di eliminare la retroattività

La proposta: applicare l’obbligo di detrazione in 10 anni e il divieto di compensazione con debiti Inps e Inail solo ai crediti maturati dopo il 28 maggio

Vedi Aggiornamento del 16/05/2024
Retroattività Superbonus - Foto: profilo Facebook Antonio Tajani
Retroattività Superbonus - Foto: profilo Facebook Antonio Tajani
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 16/05/2024
14/05/2024 - No alla retroattività Superbonus. La controproposta all’emendamento del Governo arriva da Forza Italia, che ha depositato una serie di subemendamenti in Commissione Finanze del Senato.
 

Utilizzo detrazione in 10 anni, no alla retroattività Superbonus

I subemendamenti chiedono che l’obbligo di utilizzare il Superbonus in 10 rate annuali di pari importo, anziché in 4, si applichi alle spese sostenute dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 39/2024, quindi a partire dal 28 maggio 2024.
 
L’emendamento del Governo prevede invece che l’obbligo si applichi alle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024. La retroattività non è stata accolta con favore dagli addetti ai lavori.
 
Se la proposta di Forza Italia venisse accolta, la ripartizione del Superbonus in 4 anni sarebbe consentita per le spese sostenute nei primi mesi del 2024. Il costo della proposta è stato stimato in 390 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028. Il costo verrebbe coperto con 300 milioni di euro del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica e con 90 milioni di euro del Fondo per le esigenze indifferibili.
 

Compensazione crediti Superbonus con debiti Inps e Inail

I subemendamenti chiedono che le banche e gli istituti finanziari possano continuare a compensare i crediti derivanti dal Superbonus e dai bonus edilizi con i contributi Inps e Inail.
 
L’emendamento del Governo stabilisce che tale divieto sarà operativo a partire dal 1° gennaio 2025, ma avrebbe anch’esso degli effetti retroattivi perché colpirebbe anche i crediti maturati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del DL 39/2024.
 
Altri subemendamenti propongono di limitare il divieto ai crediti maturati dopo l’entrata in vigore della legge.

 
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