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Palestre e piscine, come progettare il clima indoor e l’illuminazione
di Annalisa Galante - Docente di Fisica Tecnica Ambientale al Politecnico di Milano

Palestre e piscine, come progettare il clima indoor e l’illuminazione

Gli impianti per il controllo dell’umidità e della luce hanno un ruolo decisivo in ambienti destinati all’attività fisica

Vedi Aggiornamento del 09/06/2025
Palestre e piscine, come progettare il clima indoor e l’illuminazione - Foto: inkdrop 123rf.com
Palestre e piscine, come progettare il clima indoor e l’illuminazione - Foto: inkdrop 123rf.com
di Annalisa Galante - Docente di Fisica Tecnica Ambientale al Politecnico di Milano
Vedi Aggiornamento del 09/06/2025
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17/05/2024 - Allenarsi in palestre o centri sportivi comporta che gli utenti debbano trovare non solo del personale preparato e professionale, ma anche un ambiente salubre e confortevole; per questo è necessario prestare la massima attenzione al controllo dell’umidità e all’illuminazione.
 

La qualità dell’aria

La qualità dell’aria negli ambienti sportivi come palestre e piscine viene regolata dagli impianti che devono essere in perfetto stato di manutenzione: non è possibile per l’utente capire sensorialmente se la qualità dell’aria che respira è ottima o buona, ma i controlli periodici devono garantire un ambiente salubre.
 
Invece, un parametro che l’utente può percepire direttamente in termini di benessere - che può anche inficiare la sua attività sportiva - è l’umidità, considerando che la bassa umidità dell’aria in ambienti chiusi provoca mal di testa, occhi irritati, mal di gola e pelle secca. L’aria secca, infatti, abbassa le difese naturali contro le infezioni trasmesse dall’aria e rende le persone vulnerabili all’attacco di virus e altri microorganismi.
 
Ma anche un’umidità troppo elevata può causare problemi, per esempio la crescita e la diffusione di inquinanti biologici malsani e all’effetto dannoso dell’umidità sui materiali da costruzione (muffa sulle pareti o nei punti più freddi, per esempio sui bordi delle finestre). Per questo il controllo da parte degli impianti di questa grandezza è fondamentale.
 
In genere, le persone - soprattutto mentre praticano attività sportiva - sono meno sensibili alla variazione di umidità rispetto a quella della temperatura e quasi mai riescono ad associare il disagio e i potenziali problemi di salute alle variazioni dell’umidità relativa.
 
L’International Fitness Association (IFA) raccomanda una temperatura compresa fra i 18 e i 20 °C per le aree dedicate alle attività aerobiche, cardio, pilates e allenamento con pesi, e fino a 26 °C per le sale yoga. Mentre i livelli di umidità, per non generare patologie, dovrebbero restare tra 40% e 60% in tutti i locali.
 
In centri sportivi quali piscine e palestre l’umidità dei locali non dovrebbe superare la soglia del 70%, la velocità dell’aria dovrebbe essere inferiore agli 0,10 m/s, mentre il ricambio d’aria dovrebbe essere di almeno 20 m3/h per metro quadro.
 
Oltretutto in piscina, chi svolge attività fisica, dovrebbe prestare attenzione non solo alla temperatura dell’aria, ma anche a quella dell’acqua della vasca e la prima non dovrebbe essere inferiore alla seconda. Inoltre, negli spogliatoi e nei servizi igienici la temperatura non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 20°C. 
 

L’illuminazione

Uno dei parametri da tenere in considerazione per la progettazione dei centri sportivi è sicuramente l’illuminazione, perché un buon design illuminotecnico può effettivamente aumentare l’attrattività di un luogo da parte degli utenti.
 
La norma UNI EN 12464-1:2021, specifica i requisiti illuminotecnici per i posti di lavoro interni con lo scopo di garantire il confort e la prestazione visiva delle persone con normali capacità visuali. Per esempio, in piscina si dovrebbero assicurare buone condizioni di visibilità sia in tutta la vasca sia nel piano di calpestio e l’illuminazione artificiale minima dovrebbe essere di 150 lux. Questo tipo di illuminazione dovrebbe inoltre garantire un livello medio di almeno 100 lux negli spogliatoi e di 80 lux nei servizi igienici.
 
Per quanto riguarda le palestre, l’illuminazione dovrebbe aiutare l’atleta a lavorare concentrato e focalizzato e deve essere sufficiente a garantire la sicurezza degli utenti e, a seconda che la palestra sia destinata alle attività scolastiche, o invece agli sport professionali con relative competizioni, per l’illuminazione si applicano normative differenti. Nell’impiego quotidiano, le direttive EN 12464-1 prevedono un illuminamento minimo di 300 Lux con uniformità di 0,6.
 
Nel caso di insufficiente illuminazione diurna in strutture dotate di poche finestre o di finestre di piccole dimensioni, si dovrà adottare un sistema di illuminazione artificiale dal colore il più possibile simile alla luce diurna, ovvero il colore della luce bianca con una temperatura di colore che può variare da 3500 K fino a 5000 K.
 
Nel caso in cui palestre prive di finestre vengano illuminate con luce artificiale, l’intensità luminosa nei periodi di allenamento dovrà essere di 250 lux e nel corso di manifestazioni sportive di 600 lux, in cui andranno mescolate luci a toni caldi (da 2600 a 3000 K).
 
Facendo un paragone con l’illuminazione di casa, i soggiorni normalmente vengono illuminati con un’intensità tra 150 e 200 lux; quindi, le palestre durante l’allenamento dovrebbero avere poco più della luce che si ha in soggiorno.
 

Gli apparecchi

In palestra, gli apparecchi di illuminazione devono essere progettati con molta attenzione, specialmente sulle attrezzature sportive, al fine di prevenire l’abbagliamento diretto e garantire la sicurezza delle persone.
 
Un requisito fondamentale degli apparecchi installati nelle palestre è che siano a prova di urti e colpi di pallone, vale a dire che non devono andare in pezzi se colpiti dai palloni.
 
Per scegliere il giusto apparecchio di illuminazione bisogna considerare la posizione che si assume nello svolgere i vari esercizi evitando labbagliamento con apparecchi ben schermati (minimo Unified Glare Rating UGR <22), per esempio, un allenamento cardio viene svolto principalmente stando in piedi o seduti perciò la scelta migliore è optare per una lampada a soffitto.
 
Invece, per l’ambiente dedicato all’allenamento con i pesi, che si possono svolgere in piedi, seduti, o sdraiati, è preferibile scegliere delle lampade da parete oppure una lampada a soffitto, ma con distribuzione asimmetrica della luce per evitare abbagliamenti diretti.
 
In classi speciali come yoga, pilates, zumba, ecc. potrebbe essere necessario un sistema di controllo in grado di aumentare o diminuire il livello di luce (quindi un dimmer) e di controllare l’accensione/spegnimento di alcune luci separatamente.
 
In zone come i bagni, gli spogliatoi, le docce e le stanze riservate al personale, è possibile installare delle lampade dotate di sensori di presenza oppure optare per sensori da collegare ad apparecchi esistenti.
 

Il colore della luce

I colori come il giallo, l’arancione, il rosso, il marrone e il viola aumentano la frequenza delle pulsazioni, la temperatura corporea, l’attenzione, le prestazioni e l’aggressività, per questo sono tonalità molto adatte agli spazi dedicati all’allenamento cardio e con i pesi.
 
Se la palestra è dotata di una zona sauna, l’uso di tonalità rosse è consigliato per l’associazione con il calore. I colori più freddi come il blu, il verde e il turchese hanno invece un effetto rilassante e di riduzione dello stress, pertanto sono più adatti per le aree di relax, la zona benessere e le toilette, perché il blu in particolare dà un senso di silenzio e pulizia.
 
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