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Cosa sono le pergole bioclimatiche, oggi più facili da installare

Cosa sono le pergole bioclimatiche, oggi più facili da installare

Soluzione ideale per migliorare il confort in termini di temperatura, illuminazione, ventilazione e protezione dalle intemperie, installabile in edilizia libera grazie al Decreto Salva Casa

Vedi Aggiornamento del 14/08/2024
Cosa sono le pergole bioclimatiche, oggi più facili da installare
di Rossella di Gregorio
Vedi Aggiornamento del 14/08/2024
05/08/2024 - La pergola bioclimatica è un sistema di schermatura o protezione solare, in grado di proteggere dall’irraggiamento solare, quindi regolare l’intensità di luce diurna, proteggere dall’abbagliamento, e dal surriscaldamento, senza ostacolare la ventilazione naturale, nonché essere una protezione contro le intemperie.
 
Ciò che caratterizza le pergole bioclimatiche è la presenza delle lamelle orientabili frangisole.
 
Le pergole bioclimatiche sono utilizzate per abitazioni private ma è una soluzione adottata anche proteggere dal sole le aree esterne aperte al pubblico di locali commerciali come ristoranti, bar o alberghi.
 

Pergola bioclimatica, quali permessi servono?

Nella normativa edilizia non esiste una definizione specifica di pergola bioclimatica. La pergola bioclimatica non è, infatti, annoverata nell’elenco delle 42 definizioni uniformi messe a punto nell’Accordo tra Governo, Regioni e Comuni del 10 ottobre 2016.
 
La dicitura pergola bioclimatica si può, pertanto, considerare un nome commerciale che le aziende produttrici hanno dato a questo tipo di prodotto, derivante dal fatto che la rotazione delle lamelle consente di regolare la circolazione dell’aria e l’entrata della luce in modo naturale, in modo - diremmo - bioclimatico.
 
La non chiarezza sulla definizione ha creato non poche incertezze interpretative circa la possibilità di poter realizzare queste strutture previa autorizzazione di titolo abilitativo o in edilizia libera.
 
Il recente Decreto Salva Casa fa chiarezza, almeno sul procedimento amministrativo, considerando le pergole bioclimatiche un intervento di edilizia libera.
 

Tipologie di pergole bioclimatiche

In base alla tipologia di struttura, una pergola bioclimatica può essere:
 
  • Autoportante. La struttura è del tutto indipendente e caratterizzata da 4 sostegni che supportano la struttura con le lamelle. Si tratta di un’installazione freestanding che richiede uno spazio idoneo. È la scelta adatta se si ha a disposizione un ampio spazio come un terrazzo o un giardino. Tale soluzione si configura maggiormente come un decoro e arredo outdoor.
 
  • Addossata. La struttura è appoggiata e fissata alla parete dell’edificio, ed intercetta e protegge una superficie vetrata. È la soluzione ideale per schermare finestre che si affacciano su ampi balconi, cavedi o uno spazi circoscritti.
 
Autoportanti o addossate le pergole bioclimatiche possono avere la copertura completamente piana ed orizzontale oppure inclinata.
 
Le pergole bioclimatiche si distinguono anche in base al tipo di movimentazione delle lame in:
 
  • Pergole bioclimatiche con lame orientabili (con rotazione fino 180 gradi) generalmente disponibili con movimentazione manuale o motorizzata.
 
  • Pergole bioclimatiche con lame orientabili e impacchettabili, con possibilità di rotazione delle lamelle sul proprio asse, scorrimento lungo guide e successivo impacchettamento su un lato. Di solito questa versione è disponibile esclusivamente con movimentazione motorizzata.
 
Le diverse inclinazioni delle lamelle permettono di regolare la luminosità e l'aerazione, creando zone ombreggiate e ventilate. Per ottenere il massimo risultato da questa tecnologia è fondamentale, durante la fase di progettazione, considerare l'orientamento delle lamelle rispetto alla facciata e alla posizione del sole per ottenere l'ombra desiderata.
 
Le lamelle sono realizzate in alluminio, mentre la struttura può essere realizzata anch’essa in alluminio oppure in altri materiali come l’acciaio, il PVC e il legno.
 
Di recente l’innovazione tecnologica ha permesso di sviluppare pergole bioclimatiche con delle lamelle in grado di proteggere anche dalla pioggia, grazie ad una particolare inclinazione e alla possibilità di convogliare l’acqua in apposite grondaie integrate.
 

Pergole bioclimatiche e serre bioclimatiche sono la stessa cosa?

Le pergole bioclimatiche sono strutture con lamelle orientabili che consentono una protezione solare che, da una parte migliora il comfort interno all’abitazione, dall’altra crea nuovi spazi di vita all’aperto.
 
Bisogna tuttavia fare molta attenzione a non confondere una pergola bioclimatica con una serra bioclimatica, che abbiamo trattato ampliamente in questo focus.
 
Le serre bioclimatiche sono dei sistemi per il miglioramento energetico, chiamate spesso anche giardini di inverno, e che consentono di permanere confortevolmente all’esterno in tutte le stagioni.
 
Per qualificare un manufatto come serra bioclimatica sono necessari calcoli energetici fatti da un progettista. La serra bioclimatica è uno spazio isolato termicamente; in quanto tale, la struttura è realizzata con profili caldi, ovvero a taglio termico con capacità di isolamento termico invernale ed estivo, mentre i profili in metallo di una pergola bioclimatica sono profili freddi, cioè tubolari di metallo senza coibentazione.
 
Una pergola bioclimatica potrebbe anche essere dotata di vetri di chiusura, ma in questo caso i vetri impiegati devono essere vetri singoli, come quelli delle VEPA, ovvero che servono solo a bloccare la circolazione dell’aria tra interno ed esterno, ma non hanno alcuna funzione isolante.
 

Quanto scherma una pergola bioclimatica?

L’efficienza di una schermatura solare, e quindi di una pergola bioclimatica, secondo la UNI EN 14501 è data dal fattore di trasmissione solare totale (gtot) che rappresenta la capacità di una schermatura solare di intercettare i raggi solari che colpiscono una finestra, prima che possano penetrare all’interno, provocando il surriscaldamento.
 
Più basso è il fattore solare gtot complessivo, minore sarà l’ingresso dei raggi solari negli ambienti interni.
 
La norma UNI EN 14501 classifica le schermature solari in 5 categorie di prestazione:
 
  • Classe 0: gtot ≥ 0, 50.
  • Classe 1: 0,35 ≤ gtot < 0,50.
  • Classe 2: 0,15 ≤ gtot < 0,35.
  • Classe 3: 0,10 ≤ gtot < 0,15.
  • Classe 4: gtot < 0,10.
 

Di solito, la certificazione di una pergola bioclimatica indica un valore gtot inferiore o uguale a 0,35, questo vuol dire ipotesi vuol dire che la pergola bioclimatica respinge il 65% delle radiazioni solari che colpiscono una superficie finestrata.
 

Le pergole bioclimatiche sono detraibili?

La pergola bioclimatica, essendo una schermatura solare, potrebbe usufruire dell’ecobonus.
 
Utilizziamo il condizionale perché nella norma che disciplina il bonus non troviamo specificato in modo univoco la dicitura “pergole bioclimatiche”.
 
Tuttavia, il “Vademecum per l'uso - Schermature solari e Chiusure oscuranti” redatto da ENEA, che riporta i requisiti tecnici specifici che le schermature solari devono possedere per essere ammesse al beneficio, fornisce indicazioni che ci fanno presumere che questo sia possibile.
 
Secondo il Vademecum le schermature solari devono essere:
 
  • applicate in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili/smontabili dall’utente;
  • a protezione di una superficie vetrata;
  • installate all’interno o all’esterno della superficie vetrata;
  • mobili;
  • schermature “tecniche”;
  • con orientamento da Est a Ovest passando per il Sud;
 
In ultimo, per beneficiare dell'ecobonus, le schermature solari devono possedere un valore del fattore di trasmissione solare totale accoppiato al tipo di vetro della superficie vetrata protetta inferiore o uguale a 0,35 valutato con riferimento al vetro tipo C secondo la norma UNI EN 14501.

Partendo dalle condizioni che Enea specifica per ottenere l’agevolazione troviamo un'analogia nelle pergole bioclimatiche addossate, per le quali potremmo presupporre la possibilità di usufuire della detrazione fiscale dell'ecobonus. 

 
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