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Microventilazione e macroventilazione nei tetti ventilati
FOCUS
Microventilazione e macroventilazione nei tetti ventilati
Due meccanismi di circolazione dell’aria, noti anche come ventilazione sottotegola e sottomanto, che mantengono salubri ed integri gli elementi del tetto generando comfort negli spazi sottotetto
30/08/2024 - La ventilazione di un tetto è quel processo che si innesca all'interno della camera di ventilazione del tetto stesso e che conferisce alla copertura capacità di isolamento termico.
Infatti, un tetto si definisce ventilato quando l’aria circola nella camera di ventilazione, entrando dalla linea di gronda e fuoriuscendo dalla linea di colmo.
Un tetto ventilato è una copertura con manto discontinuo, in cui non vi è soluzione di continuità tra gli elementi costituenti il manto di copertura.
Il manto di copertura svolge la funzione di strato di tenuta all'acqua. Sono molti i materiali che possono assolvere a questo ruolo. Per i tetti ventilati a falde si possono utilizzare coppi o tegole (in laterizio o cemento) o manti in lamiera (in alluminio, rame, zinco, ecc.).
Le istruzioni per la progettazione, l'esecuzione e la manutenzione di una copertura discontinua e quindi di un tetto ventilato sono stabilite dalla UNI 9460:2023.
La camera di ventilazione altro non è che un’intercapedine a spessore costante realizzata fra gli elementi di copertura e lo strato sottostante. Secondo la UNI affinché un tetto possa definirsi ventilato, la camera di ventilazione deve essere almeno di 550 cm²/m netti, ovvero per ogni metro di lunghezza della falda devono corrispondere almeno 550 cm2 di area di ventilazione.
Secondo la UNI 9460 la microventilazione è un requisito minimo che deve essere sempre soddisfatto nella progettazione ed esecuzione a regola d’arte di una copertura discontinua.
Nel testo della norma troviamo scritto: “[…] è necessario prevedere sempre una microventilazione sottotegola per evitare la persistenza di umidità, formazione di condensazioni e per prolungare la durata del sistema. Tale microventilazione è attuata posizionando le tegole su listellature di supporto […] e può essere incrementata con l’impiego di tegole munite di aeratore. È necessario verificare che la linea di gronda e il colmo siano liberi da ostacoli che possano impedire la libera circolazione dell’aria.”
La macroventilazione non è una prescritta dalla norma, è invece un incremento della microventilazione e collabora con questa migliorando le condizioni termoigrometriche soprattutto in presenza di alte temperature.
La macroventilazione, come abbiamo detto, è un’opzione che permette di raggiungere un maggior controllo termoigrometrico della copertura generando un maggiore comfort degli ambienti sottostanti, soprattutto se abitati.
La ventilazione sottomanto permette all’aria di circolare fra le tegole e lo strato isolante. Si attiva con la posa delle tegole su una "doppia listellatura" di legno, oppure si utilizzano dei pannelli isolanti sagomati che avviano od aiutano questo tipo di ventilazione.
Nello specifico la microventilazione o ventilazione sottotegola risulta indispensabile durante tutte le stagioni per smaltire od evitare il ristagno di umidità dovuti alla porosità dei prodotti da costruzione, a condensazioni, ad infiltrazioni, etc. e diminuisce gli shock termici in quanto tende ad eliminare le differenze di temperatura fra il di sotto e il di sopra delle tegole.
In estate, l'aria presente nello strato sotto le tegole si riscalda a causa dell'irraggiamento solare. Grazie agli sfiati posti sulla linea di colmo, l'aria calda viene espulsa all’esterno, mentre aria più fresca entra dalle aperture poste sulla linea di gronda. La circolazione dell’aria dalla gronda verso il colmo abbassa la temperatura della falda migliorando il comfort dei locali sottotetto.
In inverno invece, la camera di ventilazione costituisce un'efficace intercapedine tra l'interno e l'esterno, mantiene la falda e il materiale isolante sempre arieggiati ed asciutti evitando che si creino condense, gocciolamenti e muffe.
La microventilazione crea sistemi di tetto debolmente ventilati, mentre la macroventilazione crea sistemi di tetto normalmente o fortemente ventilati.
Per questo motivo, la macroventilazione si rivela particolarmente importante in caso di climi caldi o in presenza di un’elevata esposizione al sole, poiché consente di evitare il surriscaldamento e di mantenere un ambiente confortevole all’interno della struttura.
Infatti, grazie al meccanismo della macroventilazione l’aria calda accumulata nel sottomanto viene sostituita da una corrente d’aria a temperatura più bassa proveniente dall’esterno. In questo modo, si crea un flusso costante di aria che aiuta a non trasmettere il calore derivante dall’esterno verso gli ambienti sottostanti.
Tuttavia, in aree caratterizzate da alte temperature o intensa esposizione al sole, optare per la macroventilazione offre un controllo termoigrometrico superiore, contribuendo a mantenere un ambiente interno più fresco e a prolungare la vita utile della copertura.
Infatti, un tetto si definisce ventilato quando l’aria circola nella camera di ventilazione, entrando dalla linea di gronda e fuoriuscendo dalla linea di colmo.
Un tetto ventilato è una copertura con manto discontinuo, in cui non vi è soluzione di continuità tra gli elementi costituenti il manto di copertura.
Il manto di copertura svolge la funzione di strato di tenuta all'acqua. Sono molti i materiali che possono assolvere a questo ruolo. Per i tetti ventilati a falde si possono utilizzare coppi o tegole (in laterizio o cemento) o manti in lamiera (in alluminio, rame, zinco, ecc.).
Come deve essere la camera di ventilazione
Dal punto di vista tecnologico la copertura ventilata deve prevedere, dall’interno verso l’esterno:- struttura;
- strato di tenuta al vapore, quando si decide di inserirlo;
- elemento termoisolante;
- camera di ventilazione;
- manto di copertura.
Le istruzioni per la progettazione, l'esecuzione e la manutenzione di una copertura discontinua e quindi di un tetto ventilato sono stabilite dalla UNI 9460:2023.
La camera di ventilazione altro non è che un’intercapedine a spessore costante realizzata fra gli elementi di copertura e lo strato sottostante. Secondo la UNI affinché un tetto possa definirsi ventilato, la camera di ventilazione deve essere almeno di 550 cm²/m netti, ovvero per ogni metro di lunghezza della falda devono corrispondere almeno 550 cm2 di area di ventilazione.
Ventilazione della copertura, come funziona
La ventilazione della copertura può essere realizzata con due distinti sistemi di circolazione dell’aria:- la microventilazione, detta anche ventilazione sottotegola;
- la macroventilazione, detta anche ventilazione sottomanto.
Secondo la UNI 9460 la microventilazione è un requisito minimo che deve essere sempre soddisfatto nella progettazione ed esecuzione a regola d’arte di una copertura discontinua.
Nel testo della norma troviamo scritto: “[…] è necessario prevedere sempre una microventilazione sottotegola per evitare la persistenza di umidità, formazione di condensazioni e per prolungare la durata del sistema. Tale microventilazione è attuata posizionando le tegole su listellature di supporto […] e può essere incrementata con l’impiego di tegole munite di aeratore. È necessario verificare che la linea di gronda e il colmo siano liberi da ostacoli che possano impedire la libera circolazione dell’aria.”
La macroventilazione non è una prescritta dalla norma, è invece un incremento della microventilazione e collabora con questa migliorando le condizioni termoigrometriche soprattutto in presenza di alte temperature.
Come si attivano la microventilazione e la macroventilazione
La microventilazione è quella permette all’aria di circolare fra i coppi o le tegole. Per realizzarla si ricorre, generalmente, alla posa delle tegole su una listellatura semplice di legno. Secondo la UNI 9460 la microventilazione deve essere realizzata con una sezione libera di almeno 200 cm² per metro di larghezza di falda.La macroventilazione, come abbiamo detto, è un’opzione che permette di raggiungere un maggior controllo termoigrometrico della copertura generando un maggiore comfort degli ambienti sottostanti, soprattutto se abitati.
La ventilazione sottomanto permette all’aria di circolare fra le tegole e lo strato isolante. Si attiva con la posa delle tegole su una "doppia listellatura" di legno, oppure si utilizzano dei pannelli isolanti sagomati che avviano od aiutano questo tipo di ventilazione.
Microventilazione e macroventilazione: vantaggi
La ventilazione rappresenta uno strumento efficace che contribuisce al miglioramento e mantenimento delle prestazioni dei pacchetti coperture, in particolare in presenza di sottotetti abitabili.Nello specifico la microventilazione o ventilazione sottotegola risulta indispensabile durante tutte le stagioni per smaltire od evitare il ristagno di umidità dovuti alla porosità dei prodotti da costruzione, a condensazioni, ad infiltrazioni, etc. e diminuisce gli shock termici in quanto tende ad eliminare le differenze di temperatura fra il di sotto e il di sopra delle tegole.
In estate, l'aria presente nello strato sotto le tegole si riscalda a causa dell'irraggiamento solare. Grazie agli sfiati posti sulla linea di colmo, l'aria calda viene espulsa all’esterno, mentre aria più fresca entra dalle aperture poste sulla linea di gronda. La circolazione dell’aria dalla gronda verso il colmo abbassa la temperatura della falda migliorando il comfort dei locali sottotetto.
In inverno invece, la camera di ventilazione costituisce un'efficace intercapedine tra l'interno e l'esterno, mantiene la falda e il materiale isolante sempre arieggiati ed asciutti evitando che si creino condense, gocciolamenti e muffe.
La microventilazione crea sistemi di tetto debolmente ventilati, mentre la macroventilazione crea sistemi di tetto normalmente o fortemente ventilati.
Per questo motivo, la macroventilazione si rivela particolarmente importante in caso di climi caldi o in presenza di un’elevata esposizione al sole, poiché consente di evitare il surriscaldamento e di mantenere un ambiente confortevole all’interno della struttura.
Infatti, grazie al meccanismo della macroventilazione l’aria calda accumulata nel sottomanto viene sostituita da una corrente d’aria a temperatura più bassa proveniente dall’esterno. In questo modo, si crea un flusso costante di aria che aiuta a non trasmettere il calore derivante dall’esterno verso gli ambienti sottostanti.
Macroventilazione, sì o no?
La scelta di abbinare alla microventilazione anche la macroventilazione dipende in gran parte dal clima e dall’esposizione solare della copertura. Abbiamo visto che la microventilazione rappresenta la scelta minima obbligatoria per un tetto ventilato ed è sufficiente a garantire un adeguato comfort e la protezione degli elementi che costituiscono il tetto.Tuttavia, in aree caratterizzate da alte temperature o intensa esposizione al sole, optare per la macroventilazione offre un controllo termoigrometrico superiore, contribuendo a mantenere un ambiente interno più fresco e a prolungare la vita utile della copertura.