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Progettazione e lavori, come funziona l’affidamento diretto
di Redazione Edilportale

Progettazione e lavori, come funziona l’affidamento diretto

Tra norme del Codice Appalti, dubbi e interpretazioni, le regole per professionisti, imprese e Amministrazioni

Vedi Aggiornamento del 09/12/2024
Affidamento diretto - Foto: wutwhan 123RF.com
Affidamento diretto - Foto: wutwhan 123RF.com
di Redazione Edilportale
Vedi Aggiornamento del 09/12/2024
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23/08/2024 - L’affidamento diretto consiste nell’affidamento di un contratto senza procedura di gara. Si tratta di una semplificazione che il Codice Appalti consente per i lavori di importo inferiore a 150mila euro e le forniture e servizi (in cui è inclusa la progettazione) di importo inferiore a 140mila euro.
 
Nonostante il nuovo Codice Appalti sia in vigore già da un anno, il funzionamento dell’affidamento diretto negli appalti pubblici non è chiaro.
 
Una dimostrazione della scarsa chiarezza è l’alto numero di interventi per precisare la portata della normativa sull’argomento.
 

Il perimetro dell’affidamento diretto

Un nuovo intervento chiarificatore è arrivato dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che ha messo a punto un vademecum riunendo le disposizioni contenute nel Codice Appalti e gli aspetti problematici che hanno richiesto pareri sia dell’Anac sia del servizio di supporto giuridico del ministero delle infrastrutture e dei Trasporti (Mit).
 
Il vademecum ribadisce che il presupposto dell’affidamento diretto è la mancanza della procedura di gara e aggiunge che non sono necessarie preventive indagini di mercato né l’acquisizione di una pluralità di preventivi.
 
C’è quindi affidamento diretto anche quando la Stazione Appaltante decide di consultare più operatori economici, ma mantiene il potere di scelta discrezionale del contraente.

In questo caso, i soggetti invitati, ma poi non selezionati non possono contestare la scelta della Stazione Appaltante.
 

La SA può scegliere una procedura diversa dall’affidamento diretto?

Il vademecum affronta il tema della discrezionalità che la Stazione Appaltante può avere nella scelta della procedura da utilizzare in un appalto che, per importo, si colloca nell’ambito dell’affidamento diretto.
 
Questo aspetto è stato già trattato dal servizio di supporto giuridico del Mit, il quale ha concluso che la SA è libera di scegliere tra affidamento diretto e procedura negoziata, ma deve motivare tale scelta alla luce del principio di risultato, che impone la massima tempestività, e il divieto di aggravamento del procedimento.
 
La SA deve quindi scegliere la procedura che garantisca l’iter più spedito.
 

Le condizioni per l’affidamento diretto

Prima di procedere all’affidamento diretto, le Stazione Appaltante deve verificare che l’appalto non abbia un interesse transfrontaliero.
 
Ma quando un appalto ha un interesse transfrontaliero? La risposta dipende dal valore dell’appalto, dalla tecnicità o ubicazione dei lavori in un luogo idoneo ad attrarre l’interesse di operatori esteri, dal settore di riferimento e da eventuali denunce presentate da operatori ubicati in altri Stati membri.
 
Un’altra condizione che regola l’affidamento diretto è il principio di rotazione. non è più vietato il rinvito dell’operatore economico invitato e non affidatario nel precedente affidamento, ma soltanto il rinvito del “contraente uscente” che ha conseguito la precedente aggiudicazione.
 
Il contraente uscente, spiega il vademecum, deve “saltare un turno” (due affidamenti consecutivi) prima di poter legittimamente conseguire un nuovo affidamento da parte della stessa stazione appaltante.
 
Si può derogare al divieto del reinvito del contraente uscente solo se sussistono contemporaneamente tre presupposti: struttura del mercato; effettiva assenza di alternative; accurata esecuzione del precedente contratto.
 
Negli appalti di importo inferiore a 40mila euro è stato semplificato il controllo dei requisiti, che può essere autocertificato dagli operatori e verificato a campione dall’Amministrazione, pena la risoluzione del contratto, l’escussione della garanzia e la sospensione dell’operatore in caso di dichiarazioni non veritiere.
 
Sotto i 5mila euro si può derogare al principio di rotazione e all’obbligo di ricorso al MePA. Questo non significa che tali appalti non sono assoggettati all’obbligo di digitalizzazione, ma solo che si può usare l'interfaccia web messa della piattaforma contratti pubblici messa a disposizione da Anac.
 

Affidamento diretto e accordi quadro

Nel vademecum Anac spiega che l’affidamento diretto di un accordo quadro non sembra vietato dal Codice Appalti, a condizione che l’importo complessivo di tutti i contratti sia inferiore alle soglie che consentono il ricorso all’affidamento diretto.
 
Anac ritiene auspicabile che le SA consultino più operatori economici, assicurando che siano in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali.
 
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