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Il convivente che ristruttura una nuova casa acquistata dal partner, ma in cui la coppia non vive, ha diritto al bonus?

Il convivente che ristruttura una nuova casa acquistata dal partner, ma in cui la coppia non vive, ha diritto al bonus?

L’Agenzia delle Entrate chiarisce cosa accade quando un membro della coppia acquista una nuova casa e l’altro sostiene le spese per la sua riqualificazione

Vedi Aggiornamento del 19/09/2024
Bonus ristrutturazione - Foto: zazamaza 123RF.com
Bonus ristrutturazione - Foto: zazamaza 123RF.com
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 19/09/2024
22/08/2024 - Il bonus ristrutturazioni è in vigore da diversi anni, ma nelle pieghe della normativa continuano a sorgere incertezze.
 
Se, da una parte, è stato più volte specificato che il bonus ristrutturazione spetta al convivente del proprietario che paga le spese, ci sono casi particolari che hanno richiesto un nuovo intervento chiarificatore dell’Agenzia delle Entrate.
 

Bonus ristrutturazione, il dubbio sul convivente e sull’acquisto di una nuova casa

Il dubbio prospettato da un contribuente alla posta di Fisco Oggi riguarda una coppia di fatto regolarmente registrata al Comune: un membro ha acquistato una nuova abitazione e l’altro sosterrà le spese per la sua ristrutturazione.
 
L’abitazione acquistata da ristrutturare è diversa da quella in cui la coppia vive attualmente.
 
Il contribuente che sosterrà le spese ha quindi chiesto se ha diritto al bonus ristrutturazione.
   

Quando il bonus ristrutturazione spetta al convivente

L’Agenzia delle Entrate ha risposto che può richiedere la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio, se sostiene le relative spese, anche il convivente di fatto del possessore (o detentore) dell’immobile, pure in assenza di un contratto di comodato e come si prevede per un familiare convivente.
 
L’agevolazione spetta per le spese sostenute per interventi effettuati su una delle abitazioni nelle quali si esplica il rapporto di convivenza, anche se diversa dall’abitazione principale della coppia.
 

Lo status di convivenza deve verificarsi già al momento in cui si attiva la procedura, o alla data di inizio dei lavori, e sussistere al momento del sostenimento delle spese ammesse in detrazione.
 
Per l’accertamento della “stabile convivenza”, l’Agenzia rimanda alla Legge 76/2016 sulle unioni civili e al concetto di “famiglia anagrafica”, spiegando che tale status può risultare dai registri anagrafici o essere oggetto di autocertificazione.
 

Le modifiche alle regole sul bonus ristrutturazione

Ricordiamo che il bonus ristrutturazione con aliquota al 50% e tetto di spesa a 96mila euro sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024.
 
Successivamente, l’aliquota della detrazione scenderà progressivamente:
- al 36% dal 2025 al 2027;
- al 30% dal 2028 al 2033.
 
La detrazione sul 25% del prezzo di acquisto degli immobili oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che li rivendano o li assegnino entro 18 mesi dal termine dei lavori, scenderà al 36% dal 2025 in poi.
 
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