Codice Appalti, Confindustria chiede di abbassare le soglie per gli affidamenti diretti
NORMATIVA
Codice Appalti, Confindustria chiede di abbassare le soglie per gli affidamenti diretti
Le imprese chiedono anche di non applicare l’equo compenso agli appalti di servizi; secondo Oice va aggiornato il Decreto Parametri
12/09/2024 - Raccogliere osservazioni e proposte degli operatori per modificare e migliorare il Codice dei contratti pubblici. È lo scopo delle audizioni informali che la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera sta conducendo in questi giorni.
Gli interventi delle associazioni imprenditoriali si concentrano su numerosi aspetti del Codice (Dlgs 36/2023) e chiedono modifiche, alla luce degli oltre 12 mesi di vigenza già trascorsi.
Delle proposte di Confindustria e Oice, l’Associazione delle Società di progettazione, analizziamo gli aspetti più interessanti per il settore della progettazione e delle costruzioni.
Oice chiede, invece, di intervenire colmando il vuoto determinato dall’assenza di regole specifiche per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura: “una volta abrogate le Linee Guida 1/2016 dell’Anac, le Amministrazioni non hanno avuto più riferimenti certi e questo ha causato non poche difficoltà agli operatori”.
Secondo Oice, invece, va risolto senza indugi ulteriori il mancato coordinamento fra Codice e Legge 49/2023 e va aggiornato il Decreto Parametri inserendo le nuove attività richieste ma non previste. “È nostra opinione che siano sempre da ricercare soluzioni virtuose che permettano di valorizzare la qualità rispetto alla parte economica, come, ad esempio, l’utilizzo di formule esponenziali”.
Confindustria propone di chiarire che la soglia del 5% rappresenta solo il punto di attivazione della revisione dei prezzi. Una volta attivato, l’80% della variazione dei costi deve essere applicato sull’intera variazione, e non solo sulla parte eccedente il 5%. Inoltre, suggerisce di includere indici ISTAT specifici per i settori speciali, in particolare il settore dell’energia, per evitare segnali di prezzo distorti.
Oice chiede di ripristinare il divieto di subappalto di progettazione con le eccezioni afferenti ad attività iperspecializzate per le quali sono richieste certificazioni e competenze al margine delle attività di ingegneria e architettura (es. archeologo, restauratore, agronomo ecc.), e di precisare che per le attività per cui sono richieste apposite certificazioni o competenze, in aderenza alle indicazioni europee, è sufficiente l’affidamento di consulenze regolate da contratto di prestazione intellettuale, senza che si configuri un subappalto.
Gli interventi delle associazioni imprenditoriali si concentrano su numerosi aspetti del Codice (Dlgs 36/2023) e chiedono modifiche, alla luce degli oltre 12 mesi di vigenza già trascorsi.
Delle proposte di Confindustria e Oice, l’Associazione delle Società di progettazione, analizziamo gli aspetti più interessanti per il settore della progettazione e delle costruzioni.
Affidamenti diretti, soglie più basse e regole più chiare
Confindustria propone di ridurre da 140.000 (attualmente è 143.000) a 100.000 euro la soglia per gli affidamenti diretti per servizi e forniture e da 140.000 a 75.000 euro quella per i servizi di ingegneria e architettura. Questa riduzione - spiega - aumenterebbe la trasparenza e la concorrenza nel mercato, limitando la discrezionalità delle stazioni appaltanti.Oice chiede, invece, di intervenire colmando il vuoto determinato dall’assenza di regole specifiche per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura: “una volta abrogate le Linee Guida 1/2016 dell’Anac, le Amministrazioni non hanno avuto più riferimenti certi e questo ha causato non poche difficoltà agli operatori”.
Equo compenso e Codice appalti
Confindustria solleva incertezze sull’applicabilità della legge sull’equo compenso alle prestazioni professionali negli appalti pubblici e propone di chiarire che la Legge 49/2023 non si applichi agli appalti di servizi, che devono invece essere regolati dal Codice dei Contratti Pubblici.Secondo Oice, invece, va risolto senza indugi ulteriori il mancato coordinamento fra Codice e Legge 49/2023 e va aggiornato il Decreto Parametri inserendo le nuove attività richieste ma non previste. “È nostra opinione che siano sempre da ricercare soluzioni virtuose che permettano di valorizzare la qualità rispetto alla parte economica, come, ad esempio, l’utilizzo di formule esponenziali”.
Codice Appalti e revisione dei prezzi
Confindustria propone di chiarire che la soglia del 5% rappresenta solo il punto di attivazione della revisione dei prezzi. Una volta attivato, l’80% della variazione dei costi deve essere applicato sull’intera variazione, e non solo sulla parte eccedente il 5%. Inoltre, suggerisce di includere indici ISTAT specifici per i settori speciali, in particolare il settore dell’energia, per evitare segnali di prezzo distorti.Subappalto
Confindustria critica l’introduzione di criteri premiali per i concorrenti che eseguono direttamente le prestazioni, ritenendo che questo limiti indirettamente la possibilità di ricorrere al subappalto. Propone che la scelta di eseguire direttamente o indirettamente una lavorazione rimanga neutrale, a meno di specifiche ragioni oggettive, come previsto dal Codice.Oice chiede di ripristinare il divieto di subappalto di progettazione con le eccezioni afferenti ad attività iperspecializzate per le quali sono richieste certificazioni e competenze al margine delle attività di ingegneria e architettura (es. archeologo, restauratore, agronomo ecc.), e di precisare che per le attività per cui sono richieste apposite certificazioni o competenze, in aderenza alle indicazioni europee, è sufficiente l’affidamento di consulenze regolate da contratto di prestazione intellettuale, senza che si configuri un subappalto.