NORMATIVA
7 proprietari su 10 vorrebbero ristrutturare casa, lo stop ai bonus edilizi li fermerà?
Patente a crediti, FenealUil: ‘strumento non sufficiente, occasione persa’
NORMATIVA
Patente a crediti, FenealUil: ‘strumento non sufficiente, occasione persa’
Secondo il sindacato, così come è stato elaborato, rischia di essere soltanto uno strumento ‘di facciata’
12/09/2024 - La patente a crediti in edilizia, che entrerà in vigore il prossimo 1° ottobre, mostra “poche luci e molte ombre ma è comunque uno strumento in più da sfruttare al meglio e da migliorare con la contrattazione”.
È il parere espresso da Stefano Costa, segretario nazionale e responsabile Salute e Sicurezza di FenealUil, che ha ricordato le tante criticità riscontrate durante il tavolo tecnico che hanno reso difficile il confronto, soprattutto per le parti sociali maggiormente rappresentative, e la conseguente difficoltà per le forze sindacali di CGIL CISL e UIL di fare sintesi in presenza di una pletora di soggetti minori.
“Da tempo - ha aggiunto - la Uil ha posto al Governo la richiesta di un Tavolo permanente sul tema della salute e sicurezza”. “Alla Ministra Calderone, in particolare, è stato chiesto che il sistema di qualificazione venisse esteso a tutti i settori - così come previsto dal vecchio testo di legge all’art. 27 - indipendentemente dall’introduzione di uno strumento come la patente specifica per le imprese operanti nei cantieri temporanei e mobili”.
Second FenealUil, lo strumento così come è stato concepito non è sufficiente e si è persa un’occasione per favorire un processo di qualificazione delle imprese, che invece avrebbe dovuto essere il fulcro della norma.
Se veramente si vogliono prevenire infortuni e incidenti sul lavoro è necessario adottare standard di sicurezza efficaci e migliorativi rispetto al mero adempimento della normativa. Standard che soprattutto nelle imprese piccole e piccolissime - che rappresentano l’80% del settore - non sono presenti.
La patente a crediti - continua FenealUil - avrebbe potuto spingere le aziende ad avviare processi di strutturazione organizzativa e di crescita dimensionale, in un’ottica di contrasto alla frammentazione in atto da anni. Manca, invece, nella norma qualsiasi legame tra le grandi imprese affidatarie e le imprese subaffidatarie, un meccanismo che avrebbe potuto responsabilizzare la selezione e la scelta di imprese subappaltatrici secondo criteri di qualità anziché, come avviene oggi, favorendo la competizione della filiera soltanto in base al criterio del risparmio a discapito della qualità del lavoro e della sicurezza.
“È una grande occasione persa. Subito osteggiata dalle imprese - continua il segretario -, la patente a crediti, così come è stata elaborata, rischia di essere soltanto uno strumento ‘di facciata’, con punteggi che possono arrivare sino a 100 e molte imprese escluse dalla sua applicazione (quelle con attestazione Soa in classifica pari o superiore alla III).
Ad oggi - ha dichiarato Costa - è difficile valutare l’impatto che la patente a crediti avrà su salute e sicurezza, che comunque non sarà a breve termine. Si tratta comunque di uno strumento normativo che dobbiamo sfruttare al meglio e provare a migliorare in parte attraverso la contrattazione.
Soprattutto, dobbiamo continuare ad investire sulla formazione di lavoratori e lavoratrici e rafforzare il rapporto con RLS e RLST per monitorare attentamente e in concreto i processi aziendali, e non soltanto sulla carta”.
È il parere espresso da Stefano Costa, segretario nazionale e responsabile Salute e Sicurezza di FenealUil, che ha ricordato le tante criticità riscontrate durante il tavolo tecnico che hanno reso difficile il confronto, soprattutto per le parti sociali maggiormente rappresentative, e la conseguente difficoltà per le forze sindacali di CGIL CISL e UIL di fare sintesi in presenza di una pletora di soggetti minori.
Patente a crediti in edilizia, cosa chiedevano i sindacati
“Siamo riusciti - ha detto Costa - a ottenere molte modifiche al testo originario, ad esempio sul piano del rispetto dei CCNL siglati dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative (e non di quelli maggiormente applicati), sul tema della sospensione cautelativa che doveva diventare obbligatoria e non soggetta a ulteriori step autorizzativi da parte degli organi ispettivi e non da ultimo sull’introduzione del riconoscimento delle malattie professionali tra le fattispecie soggette a una decurtazione dei crediti”.“Da tempo - ha aggiunto - la Uil ha posto al Governo la richiesta di un Tavolo permanente sul tema della salute e sicurezza”. “Alla Ministra Calderone, in particolare, è stato chiesto che il sistema di qualificazione venisse esteso a tutti i settori - così come previsto dal vecchio testo di legge all’art. 27 - indipendentemente dall’introduzione di uno strumento come la patente specifica per le imprese operanti nei cantieri temporanei e mobili”.
Patente a crediti in edilizia, il parere di FenealUil
Second FenealUil, lo strumento così come è stato concepito non è sufficiente e si è persa un’occasione per favorire un processo di qualificazione delle imprese, che invece avrebbe dovuto essere il fulcro della norma.Se veramente si vogliono prevenire infortuni e incidenti sul lavoro è necessario adottare standard di sicurezza efficaci e migliorativi rispetto al mero adempimento della normativa. Standard che soprattutto nelle imprese piccole e piccolissime - che rappresentano l’80% del settore - non sono presenti.
La patente a crediti - continua FenealUil - avrebbe potuto spingere le aziende ad avviare processi di strutturazione organizzativa e di crescita dimensionale, in un’ottica di contrasto alla frammentazione in atto da anni. Manca, invece, nella norma qualsiasi legame tra le grandi imprese affidatarie e le imprese subaffidatarie, un meccanismo che avrebbe potuto responsabilizzare la selezione e la scelta di imprese subappaltatrici secondo criteri di qualità anziché, come avviene oggi, favorendo la competizione della filiera soltanto in base al criterio del risparmio a discapito della qualità del lavoro e della sicurezza.
“È una grande occasione persa. Subito osteggiata dalle imprese - continua il segretario -, la patente a crediti, così come è stata elaborata, rischia di essere soltanto uno strumento ‘di facciata’, con punteggi che possono arrivare sino a 100 e molte imprese escluse dalla sua applicazione (quelle con attestazione Soa in classifica pari o superiore alla III).
Ad oggi - ha dichiarato Costa - è difficile valutare l’impatto che la patente a crediti avrà su salute e sicurezza, che comunque non sarà a breve termine. Si tratta comunque di uno strumento normativo che dobbiamo sfruttare al meglio e provare a migliorare in parte attraverso la contrattazione.
Soprattutto, dobbiamo continuare ad investire sulla formazione di lavoratori e lavoratrici e rafforzare il rapporto con RLS e RLST per monitorare attentamente e in concreto i processi aziendali, e non soltanto sulla carta”.