NORMATIVA
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Rendere abitabile un sottotetto: requisiti, novità normative e soluzioni
FOCUS
Rendere abitabile un sottotetto: requisiti, novità normative e soluzioni
Altezza minima, rapporto aeroilluminante e isolamento termico, approfondimento dei requisiti essenziali per trasformare un sottotetto in uno spazio abitabile e funzionale
09/10/2024 - Un sottotetto è considerato abitabile quando soddisfa specifici requisiti tecnici previsti dalla normativa edilizia, come l'altezza media ponderale, il rapporto aeroilluminante (R.A.I.) e l’isolamento termico.
Un sottotetto non abitato, al più destinato a vano deposito o tecnico, è lo spazio compreso tra il tetto e il solaio di copertura dell’unità immobiliare posta all’ultimo piano di un edifico, e si configura come una camera d’aria, contribuendo all'isolamento naturale del fabbricato.
Oltre a rispettare i requisiti normativi, rendere abitabile un sottotetto richiede al progettista di creare uno spazio esteticamente piacevole, confortevole dal punto di vista climatico, efficiente sotto il profilo economico e organizzato in modo funzionale.
Se i requisiti di abitabilità non sono già presenti, si può procedere con un intervento di recupero del sottotetto, finalizzato a rendere agibili e convertire in spazi abitativi ambienti originariamente non utilizzabili.
Relativamente a quest’ultimo punto, la maggior parte delle regioni ha introdotto, già da tempo, normative che regolano e incentivano il recupero dei sottotetti, con l'obiettivo di contenere l'espansione urbana e affrontare la carenza di nuovi spazi edificabili nei centri abitati.
A seguito di tale legge, il recupero dei sottotetti è sempre consentito, nei limiti e secondo le procedure stabilite dalla legge regionale, anche quando l’intervento non rispetta le distanze minime tra edifici e dai confini, a patto che:
Altre novità importanti introdotte dal Salva Casa e che riguardano l’abitabilità di un sottotetto, sono:
Anche se il decreto abbassa l’altezza minima per l'abitabilità, questo non rappresenta una grande “rivoluzione”. La maggior parte delle leggi regionali sul recupero dei sottotetti in Italia già permetteva di rendere abitabili sottotetti con altezze inferiori a quelle stabilite a livello nazionale, compreso il nuovo limite di 2,40 metri.
Per ulteriori approfondimenti, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) ha riassunto le peculiarità delle normative regionali in un dossier pubblicato il 26 giugno scorso.
Nel focus "Salubrità, igiene e risparmio energetico con il Rapporto Aeroilluminante" abbiamo approfondito cos'è e come si determina il R.A.I. e abbiamo visto che secondo la normativa nazionale non deve essere minore di 1/8, ma può scendere a valori inferiori per i sottotetti in virtù delle già citate Leggi regionali.
In molti casi, per garantire l'abitabilità di un sottotetto, potrebbe essere necessario installare nuove finestre per raggiungere il rapporto aeroilluminante richiesto. L'apertura di nuove finestre non è solo indispensabile per ottenere l'abitabilità, ma anche per assicurare la vivibilità e la salubrità degli spazi del sottotetto.
Abbiamo trattato questo argomento nel focus “Come aumentare la luce naturale in casa con lucernari e finestre da tetto” evidenziando che le aperture vetrate di un sottotetto possono essere principalmente di tre tipi:
La prima tipologia è realizzabile sugli involucri verticali del fabbricato. Quando questo non è possibile si ricorre a soluzioni alternative come gli abbaini e i lucernari che favoriscono l’ingresso di luce e aria direttamente dalla superficie inclinata della falda di copertura.
Un’altra possibilità di incrementare l’ingresso di luce naturale nel sottotetto è rappresentata dalle “terrazze a tasca”, ossia spazi ricavati per sottrazione all’interno della sagoma del tetto, rimuovendo le porzioni di copertura con altezza inferiore al minimo consentito. In questo caso, essendo all’ultimo piano dell’edificio, si donerebbero al sottotetto abitabile scorci privilegiati sul panorama e viste prospettiche verso l’intorno.
Sarà necessario isolare il sottotetto dal freddo d’inverno e dal caldo in estate.
Per l’isolamento invernale si dovrà lavorare sulla coibentazione utilizzando uno strato termoisolante di materiale coibente di spessore opportuno. L’isolamento del tetto può avvenire all’estradosso della copertura (soluzione tecnologicamente più efficiente) oppure anche all’intradosso prendendo tutte le opportune cautele per evitare la formazione di ponti termici e condensa.
Ne abbiamo parlato ampiamente qui: "Isolamento del tetto: meglio dall’esterno o dall’interno?".
Per l'isolamento estivo, oltre all'uso dello strato isolante, si sfrutta anche la circolazione dell'aria, attraverso due meccanismi: la microventilazione e la macroventilazione, conosciuti anche come ventilazione sottotegola e sottomanto.
La microventilazione permette all’aria di circolare fra i coppi o le tegole, ed è sempre obbligatorio garantirla; la macroventilazione, non è prescritta dalla norma, ma realizzarla ottimizza il funzionamento della coperta. La ventilazione sottomanto permette all’aria di circolare fra le tegole e lo strato isolante.
Per un approfondimento maggiore si rimanda al focus: "Microventilazione e macroventilazione nei tetti ventilati".
Un sottotetto non abitato, al più destinato a vano deposito o tecnico, è lo spazio compreso tra il tetto e il solaio di copertura dell’unità immobiliare posta all’ultimo piano di un edifico, e si configura come una camera d’aria, contribuendo all'isolamento naturale del fabbricato.
Oltre a rispettare i requisiti normativi, rendere abitabile un sottotetto richiede al progettista di creare uno spazio esteticamente piacevole, confortevole dal punto di vista climatico, efficiente sotto il profilo economico e organizzato in modo funzionale.
Requisiti per l’abitabilità del sottotetto
Per realizzare un sottotetto abitabile la prima cosa da verificare è che esso abbia i requisiti minimi per essere abitabile:- Altezza minima e altezza ponderale: per altezza minima si intende la misura più bassa che il sottotetto deve avere in una determinata area per essere considerato abitabile. L’altezza ponderale è la media delle altezze all'interno del sottotetto, calcolata su tutta la superficie abitabile.
- Rapporto aeroilluminante: è l'indice che definisce la quantità di luce solare ed aria che entra in un vano in relazione alla sua superficie pavimentata. Il sottotetto deve garantire una corretta illuminazione naturale e ventilazione per essere abitabile.
- Isolamento termico: un sottotetto abitabile deve rispettare gli standard di isolamento termico per evitare dispersioni di calore.
Se i requisiti di abitabilità non sono già presenti, si può procedere con un intervento di recupero del sottotetto, finalizzato a rendere agibili e convertire in spazi abitativi ambienti originariamente non utilizzabili.
Come verificare il recupero del sottotetto
Per verificare l’effettiva fattibilità del progetto di recupero del sottotetto occorrerà far rifermento a:- Norme nazionali, come il Testo Unico Edilizia (D.P.R. 380/2001) con le recenti modifiche apportate dal Decreto Salva Casa, le Norme Tecniche Costruzioni (NTC 2018), il Decreto Ministeriale 5 luglio 1975 sulle norme igienico-sanitarie.
- Disposizioni urbanistiche locali (regolamento edilizio, puc, piani particolareggiati, ecc.)
- Leggi regionali.
Relativamente a quest’ultimo punto, la maggior parte delle regioni ha introdotto, già da tempo, normative che regolano e incentivano il recupero dei sottotetti, con l'obiettivo di contenere l'espansione urbana e affrontare la carenza di nuovi spazi edificabili nei centri abitati.
Sottotetto abitabile: le novità del Salva Casa
Il Decreto Salva Casa modifica l’art. 2-bis del D.P.R. 380/01, introducendo nuove regole per facilitare il recupero dei sottotetti, con l'obiettivo di ampliare l'offerta abitativa senza consumare nuovo suolo.A seguito di tale legge, il recupero dei sottotetti è sempre consentito, nei limiti e secondo le procedure stabilite dalla legge regionale, anche quando l’intervento non rispetta le distanze minime tra edifici e dai confini, a patto che:
- siano rispettati i limiti di distanza in vigore al momento della costruzione dell’edificio;
- l’intervento non modifichi la forma e la superficie del sottotetto, come delimitata dalle pareti perimetrali;
- sia rispettata l’altezza massima dell’edificio autorizzata dal titolo edilizio originario.
Altre novità importanti introdotte dal Salva Casa e che riguardano l’abitabilità di un sottotetto, sono:
- l’abbassamento dell’altezze minime dei locali abitabili a 2,40;
- la riduzione delle superfici minime per gli alloggi monostanza, che scende a 20 mq per monolocale a servizio di una persona, e a 28 mq per monolocale a servizio di due persone.
Anche se il decreto abbassa l’altezza minima per l'abitabilità, questo non rappresenta una grande “rivoluzione”. La maggior parte delle leggi regionali sul recupero dei sottotetti in Italia già permetteva di rendere abitabili sottotetti con altezze inferiori a quelle stabilite a livello nazionale, compreso il nuovo limite di 2,40 metri.
Per ulteriori approfondimenti, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) ha riassunto le peculiarità delle normative regionali in un dossier pubblicato il 26 giugno scorso.
Abitabilità del sottotetto e rapporto aeroilluminante
Per rendere abitabile un sottotetto è importante considerare il rapporto aeroilluminante, che rappresenta il rapporto tra la superficie del pavimento e quella delle finestre.Nel focus "Salubrità, igiene e risparmio energetico con il Rapporto Aeroilluminante" abbiamo approfondito cos'è e come si determina il R.A.I. e abbiamo visto che secondo la normativa nazionale non deve essere minore di 1/8, ma può scendere a valori inferiori per i sottotetti in virtù delle già citate Leggi regionali.
In molti casi, per garantire l'abitabilità di un sottotetto, potrebbe essere necessario installare nuove finestre per raggiungere il rapporto aeroilluminante richiesto. L'apertura di nuove finestre non è solo indispensabile per ottenere l'abitabilità, ma anche per assicurare la vivibilità e la salubrità degli spazi del sottotetto.
Abbiamo trattato questo argomento nel focus “Come aumentare la luce naturale in casa con lucernari e finestre da tetto” evidenziando che le aperture vetrate di un sottotetto possono essere principalmente di tre tipi:
- finestre;
- abbaini;
- lucernari.
La prima tipologia è realizzabile sugli involucri verticali del fabbricato. Quando questo non è possibile si ricorre a soluzioni alternative come gli abbaini e i lucernari che favoriscono l’ingresso di luce e aria direttamente dalla superficie inclinata della falda di copertura.
Un’altra possibilità di incrementare l’ingresso di luce naturale nel sottotetto è rappresentata dalle “terrazze a tasca”, ossia spazi ricavati per sottrazione all’interno della sagoma del tetto, rimuovendo le porzioni di copertura con altezza inferiore al minimo consentito. In questo caso, essendo all’ultimo piano dell’edificio, si donerebbero al sottotetto abitabile scorci privilegiati sul panorama e viste prospettiche verso l’intorno.
Sottotetto abitabile: il pacchetto copertura, isolamento e ventilazione
La copertura è un elemento tecnologico essenziale per garantire il comfort abitativo; di conseguenza, rendere abitabile un sottotetto può richiedere la revisione del sistema di copertura per assicurare che lo spazio sia vivibile e funzionale.Sarà necessario isolare il sottotetto dal freddo d’inverno e dal caldo in estate.
Per l’isolamento invernale si dovrà lavorare sulla coibentazione utilizzando uno strato termoisolante di materiale coibente di spessore opportuno. L’isolamento del tetto può avvenire all’estradosso della copertura (soluzione tecnologicamente più efficiente) oppure anche all’intradosso prendendo tutte le opportune cautele per evitare la formazione di ponti termici e condensa.
Ne abbiamo parlato ampiamente qui: "Isolamento del tetto: meglio dall’esterno o dall’interno?".
Per l'isolamento estivo, oltre all'uso dello strato isolante, si sfrutta anche la circolazione dell'aria, attraverso due meccanismi: la microventilazione e la macroventilazione, conosciuti anche come ventilazione sottotegola e sottomanto.
La microventilazione permette all’aria di circolare fra i coppi o le tegole, ed è sempre obbligatorio garantirla; la macroventilazione, non è prescritta dalla norma, ma realizzarla ottimizza il funzionamento della coperta. La ventilazione sottomanto permette all’aria di circolare fra le tegole e lo strato isolante.
Per un approfondimento maggiore si rimanda al focus: "Microventilazione e macroventilazione nei tetti ventilati".