NORMATIVA
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Bonus ristrutturazioni al capolinea? Allo studio del Governo meno detrazioni e più mercato
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Bonus ristrutturazioni al capolinea? Allo studio del Governo meno detrazioni e più mercato
Decalage delle aliquote dal 2025. L’Esecutivo propone certificati bianchi per il residenziale e incentivi solo per i redditi bassi
02/10/2024 - Ci sarà il bonus ristrutturazione 2025, cioè la detrazione fiscale per il recupero del patrimonio edilizio esistente?
Al momento è sicuro che il bonus ristrutturazioni nel 2025 sarà diverso dagli ultimi anni perchè subirà la riduzione dell’aliquota di detrazione e del tetto di spesa agevolabile.
Non è tuttavia escluso che nel 2025 il bonus ristrutturazioni sarà definitivamente superato dalla revisione complessiva dei bonus edilizi per centrare gli obiettivi europei sull’efficientamento energetico.
Fino al 31 dicembre 2024, il bonus ristrutturazione avrà un’aliquota al 50% e un tetto di spesa a 96mila euro.
Per effetto del Decreto Superbonus, il bonus ristrutturazione si ridurrà nel seguente modo:
- 36% dal 2025 al 2027;
- 30% dal 2028 al 2033.
Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione sarà pari a 48mila euro per unità immobiliare.
Il Decreto Superbonus ha quindi limitato la portata del bonus ristrutturazione che, senza questa modifica, dal 2025 in poi sarebbe passato ad un’aliquota del 36% e ad un tetto di spesa di 48mila euro. Tali condizioni sarebbero rimaste in vigore a tempo indeterminato.
- gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali;
- gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali;
- gli interventi sugli immobili danneggiati dalle calamità naturali;
- l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione degli atti illeciti, la cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
- la bonifica dall’amianto, gli interventi anti-infortunio, l’acquisto di box auto e posti auto pertinenziali.
La riduzione dell’aliquota e del tetto di spesa non toccherà la detrazione sul 25% del prezzo di acquisto degli immobili oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che li rivendano o li assegnino entro 18 mesi dal termine dei lavori. Questo bonus dal 2025 scenderà al 36% e non dovrebbe avere scadenza.
Il condizionale è d’obbligo dal momento che il Governo ha più volte manifestato l’intenzione di rivedere completamente i bonus edilizi.
Il Piano strutturale di bilancio (Psb), predisposto dal Governo, prevede il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici, ma con un ricorso sempre minore alle detrazioni fiscali.
L’idea del governo è infatti quella di ridurre gli aiuti di Stato, che fino ad ora hanno pesato sui conti pubblici, per stimolare il mercato.
Al posto delle detrazioni fiscali, il Psb propone la creazione di un mercato dei certificati bianchi per il settore residenziale civile e l’estensione del mercato degli attestati di efficienza energetica, cioè titoli negoziabili che certificano la realizzazione di interventi di efficientamento energetico.
Per stimolare il mercato, il Psb propone anche delle semplificazioni, come lo snellimento dei regolamenti condominiali e la creazione di un archivio degli attestati di prestazione energetica (Ape) che dialoghi con il Catasto.
Il Governo sta inoltre riflettendo sulla possibilità di introdurre sistemi premiali per le famiglie in condizioni di povertà energetica, finanziabili con le risorse del Fondo sociale per il clima.
I contenuti del Psb riflettono le intenzioni del Governo, espresse a inizio settembre dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che intervenendo alla cinquantesima edizione del Forum The European House - Ambrosetti presso Villa d'Este a Cernobbio, ha annunciato che “la stagione dei bonus, dei soldi buttati dalla finestra, delle risorse messe su cose che non danno alcun moltiplicatore, che non producono alcun risultato è finita”.
Intenzioni confermate nei giorni scorsi anche dal viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava, che ha parlato di approccio integrato e modulazione sulla base delle performance raggiunte dagli edifici dopo i lavori.
In questo scenario, è probabile che il bonus ristrutturazione scomparirà dal momento che è orientato solo alla riqualificazione edilizia, senza preoccuparsi del miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile.
Il Governo potrebbe decidere anche di adottare una linea soft, concedendo un periodo di transizione con il decalage delle aliquote in arrivo.
Al momento è sicuro che il bonus ristrutturazioni nel 2025 sarà diverso dagli ultimi anni perchè subirà la riduzione dell’aliquota di detrazione e del tetto di spesa agevolabile.
Non è tuttavia escluso che nel 2025 il bonus ristrutturazioni sarà definitivamente superato dalla revisione complessiva dei bonus edilizi per centrare gli obiettivi europei sull’efficientamento energetico.
Bonus ristrutturazione 2025, cosa cambia
Al momento, se non ci saranno modifiche con la manovra di fine anno, il bonus ristrutturazione subirà un decalage progressivo.Fino al 31 dicembre 2024, il bonus ristrutturazione avrà un’aliquota al 50% e un tetto di spesa a 96mila euro.
Per effetto del Decreto Superbonus, il bonus ristrutturazione si ridurrà nel seguente modo:
- 36% dal 2025 al 2027;
- 30% dal 2028 al 2033.
Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione sarà pari a 48mila euro per unità immobiliare.
Il Decreto Superbonus ha quindi limitato la portata del bonus ristrutturazione che, senza questa modifica, dal 2025 in poi sarebbe passato ad un’aliquota del 36% e ad un tetto di spesa di 48mila euro. Tali condizioni sarebbero rimaste in vigore a tempo indeterminato.
Chi sarà coinvolto dalle novità del bonus ristrutturazione 2025
Sempre se non ci saranno novità nella manovra, il bonus ristrutturazione 2025, con aliquote e tetti di spesa ridotti, riguarderà:- gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali;
- gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali;
- gli interventi sugli immobili danneggiati dalle calamità naturali;
- l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione degli atti illeciti, la cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico;
- la bonifica dall’amianto, gli interventi anti-infortunio, l’acquisto di box auto e posti auto pertinenziali.
La riduzione dell’aliquota e del tetto di spesa non toccherà la detrazione sul 25% del prezzo di acquisto degli immobili oggetto di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che li rivendano o li assegnino entro 18 mesi dal termine dei lavori. Questo bonus dal 2025 scenderà al 36% e non dovrebbe avere scadenza.
Il condizionale è d’obbligo dal momento che il Governo ha più volte manifestato l’intenzione di rivedere completamente i bonus edilizi.
Ci sarà il bonus ristrutturazione 2025?
A questo punto c’è da chiedersi se il bonus ristrutturazione 2025 ci sarà o se, invece, il Governo varerà prima la riforma dei bonus edilizi.Il Piano strutturale di bilancio (Psb), predisposto dal Governo, prevede il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici, ma con un ricorso sempre minore alle detrazioni fiscali.
L’idea del governo è infatti quella di ridurre gli aiuti di Stato, che fino ad ora hanno pesato sui conti pubblici, per stimolare il mercato.
Al posto delle detrazioni fiscali, il Psb propone la creazione di un mercato dei certificati bianchi per il settore residenziale civile e l’estensione del mercato degli attestati di efficienza energetica, cioè titoli negoziabili che certificano la realizzazione di interventi di efficientamento energetico.
Per stimolare il mercato, il Psb propone anche delle semplificazioni, come lo snellimento dei regolamenti condominiali e la creazione di un archivio degli attestati di prestazione energetica (Ape) che dialoghi con il Catasto.
Il Governo sta inoltre riflettendo sulla possibilità di introdurre sistemi premiali per le famiglie in condizioni di povertà energetica, finanziabili con le risorse del Fondo sociale per il clima.
I contenuti del Psb riflettono le intenzioni del Governo, espresse a inizio settembre dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che intervenendo alla cinquantesima edizione del Forum The European House - Ambrosetti presso Villa d'Este a Cernobbio, ha annunciato che “la stagione dei bonus, dei soldi buttati dalla finestra, delle risorse messe su cose che non danno alcun moltiplicatore, che non producono alcun risultato è finita”.
Intenzioni confermate nei giorni scorsi anche dal viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Vannia Gava, che ha parlato di approccio integrato e modulazione sulla base delle performance raggiunte dagli edifici dopo i lavori.
In questo scenario, è probabile che il bonus ristrutturazione scomparirà dal momento che è orientato solo alla riqualificazione edilizia, senza preoccuparsi del miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile.
Il Governo potrebbe decidere anche di adottare una linea soft, concedendo un periodo di transizione con il decalage delle aliquote in arrivo.