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Entro ottobre il nuovo equo compenso attento ai conti pubblici

Entro ottobre il nuovo equo compenso attento ai conti pubblici

Salvini sul correttivo al Codice Appalti: ‘si scontrano esigenze dei professionisti e degli amministratori pubblici che temono l’esplosione dei conti’

Vedi Aggiornamento del 22/10/2024
Correttivo Codice Appalti - Foto: Consiglio Nazionale degli Ingegneri
Correttivo Codice Appalti - Foto: Consiglio Nazionale degli Ingegneri
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 22/10/2024
03/10/2024 - Il correttivo al Codice Appalti arriverà entro ottobre sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Tra i punti caldi da rivedere ci sarà l’equo compenso, per cui si cerca una mediazione tra le richieste dei professionisti e le esigenze della Pubblica Amministrazione.
 
L’annuncio sull’accelerazione del correttivo al Codice Appalti è arrivato ieri dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto in apertura del 68° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia.
 

Correttivo Codice Appalti entro ottobre in CdM

“Con gli ingegneri stiamo lavorando attualmente al Correttivo dei Codice dei Contratti, che conto di far arrivare al Consiglio dei Ministri entro la fine di ottobre” ha affermato Salvini.
 
Le affermazioni del Ministro sembrano confermare l’accelerazione dei lavori. In una delle ultime riunioni presso il Ministero è infatti emerso che il correttivo al Codice Appalti arriverà entro la fine dell’anno.
 
Per rispettare questa scadenza, il testo del correttivo al Codice Appalti dovrà affrontare questo mese il primo esame del Consiglio dei Ministri, per poi inglobare eventuali richieste di modifica ed essere definitivamente approvato.
 

Correttivo Codice Appalti, si media sull’equo compenso

Tra gli argomenti caldi del correttivo al Codice Appalti c’è la revisione dell’equo compenso.
 
 
Sul tema dell’equo compenso, ha spiegato Salvini, “si scontrano due esigenze, quella dei professionisti che chiedono giustamente l’applicazione della legge e quella degli amministratori pubblici che temono l’esplosione dei conti”.
 
Dalle affermazioni del Ministro si evince il lavoro di mediazione tra due correnti contrapposte.
 
Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), ha spiegato che il CNI “si sta battendo per l’introduzione di una norma di raccordo delle disposizioni del Codice dei contratti con quelle della legge sull’equo compenso”.
 
Secondo Perrini, “un limitato ambito applicativo dell’Equo compenso nella materia dei contratti pubblici rappresenterebbe una grave anomalia del sistema, con evidenti disuguaglianze del regime corrispettivo da applicare ai professionisti intellettuali”.
 
“Tale principio - ha concluso - rischia infatti di essere messo di nuovo in discussione dato che già alcuni Tribunali amministrativi regionali si sono espressi, con orientamenti difformi e contrastanti. Anche l’Anac ha espresso in alcune note posizioni che sembrano dover limitare considerevolmente l’applicazione del principio dell’equo compenso negli affidamenti pubblici”.
 
L’on. Andrea de Bertoldi (Gruppo Misto) ha infine garantito il proprio impegno di parlamentare per risolvere la questione dell’equo compenso.
 
Il correttivo al Codice Appalti dovrà indicare una strada chiara per evitare i dubbi e i contenziosi sorti fino ad ora a causa del mancato raccordo normativo e di interpretazioni diverse sul ruolo dell’equo compenso come strumento per tutelare la qualità della progettazione o costo anticoncorrenziale per la Pubblica Amministrazione.
 
All’inizio di settembre, l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha individuato tre scenari possibili perché alla luce delle norme attualmente vigenti non si può dare una risposta univoca alle incertezze che sorgono nelle procedure di gara.
 
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