
Verifica dei requisiti ed equo compenso, focus di Oice sul Correttivo Appalti
LAVORI PUBBLICI
Verifica dei requisiti ed equo compenso, focus di Oice sul Correttivo Appalti
Dall'associazione parere negativo sull’esclusione dei progettisti dall’anticipazione contrattuale e dalla nuova revisione dei prezzi
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del 28/01/2025

16/01/2025 - Il Correttivo Appalti, entrato in vigore alla fine dell’anno per mettere ordine nella materia dei contratti pubblici, continua ad essere sotto la lente degli addetti ai lavori.
Secondo l’Oice, associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica, vanno bene la verifica dei requisiti dei progettisti e il compromesso sull’equo compenso, ma destano preoccupazioni l’esclusione dei professionisti dall’anticipazione contrattuale e dal nuovo meccanismo, più favorevole, della revisione dei prezzi.
Oice ha raccolto le sue considerazioni in un focus che riassume le principali novità introdotte dal Correttivo Appalti.
Tale periodo passa da 3 a 10 anni per i requisiti di capacità tecnica ed economica e da 3 anni ai migliori 3 anni degli ultimi 5 anni per i requisiti di capacità economico-finanziaria.
Questa estensione, secondo Oice, sarà utile per favorire una più ampia concorrenza.
Nei contratti di importo inferiore a 140mila euro, affidati direttamente anche senza consultazione di altri operatori, l’Amministrazione può ridurre i corrispettivi fino al 20%. È quindi garantito un minimo dell’80% del corrispettivo previsto.
Nei contratti di importo superiore a 140mila euro, le Stazioni Appaltanti bandiscono le gare e i corrispettivi posti a base di gara sono calcolati secondo il Decreto Parametri. Una volta ricevute le offerte, le Stazioni Appaltanti aggiudicano gli incarichi secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo: per il 65% dell’importo posto a base di gara, l’elemento relativo al prezzo è fisso, quindi i professionisti possono competere in termini di qualità, mentre per il restante 35% i concorrenti possono offrire un ribasso.
Oice ritiene che tale soluzione possa chiudere chiude una stagione di contenzioso destabilizzante per le stazioni appaltanti che, per le gare oltre 140.000 euro hanno per il 40,1% bandito gare con richieste di ribasso solo sulle spese e per il restante 59.9% hanno continuato ad ammettere ribassi sull’intero importo a base di gara.
Al contrario, sottolinea Oice, l’anticipazione è ammessa per la progettazione esecutiva negli appalti integrati, ma in questo caso l'anticipazione va all'impresa di costruzioni titolare del contratto e non al progettista.
Oice chiede quindi che l’anticipazione sia riconosciuta per tutti i servizi intellettuali, e quanto meno per quelli di ingegneria e architettura.
“Si tratta di una previsione che non avrebbe alcun costo per la stazione appaltante - aggiunge - e sarebbe anche garantita dall'operatore economico che è tenuto a prestare apposita garanzia al riguardo”.
Questo determina un rischio di incertezza e di disomogeneità dei comportamenti delle stazioni appaltanti abituate da 25 anni ad applicare disposizioni di dettaglio molto utili a tutelare la qualità dei progetti e l'affidabilità degli operatori economici.
Oice auspica quindi che l’Anac possa varare le linee guida n. 2.
Oice ritiene che il nuovo meccanismo più favorevole, introdotto dal Correttivo Appalti, dovrebbe essere esteso alle prestazioni come la progettazione oltre che per la direzione lavori.
Secondo Oice, infatti, la redazione di un progetto non è una prestazione istantanea perché richiede tempo per le autorizzazioni e per le revisioni richieste dai committenti, che quindi impegna studi e società per un tempo spesso rilevante e anche di due o tre anni.
In questo lasso di tempo, le variazioni di mercato potrebbero determinare un aumento dei prezzi, incidendo sull’attività dei progettisti.
Secondo l’Oice, associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-economica, vanno bene la verifica dei requisiti dei progettisti e il compromesso sull’equo compenso, ma destano preoccupazioni l’esclusione dei professionisti dall’anticipazione contrattuale e dal nuovo meccanismo, più favorevole, della revisione dei prezzi.
Oice ha raccolto le sue considerazioni in un focus che riassume le principali novità introdotte dal Correttivo Appalti.
Requisiti dei progettisti nel Correttivo Appalti
Oice ha espresso apprezzamento per l'estensione del periodo da prendere in considerazione per valutare i requisiti dei progettisti.Tale periodo passa da 3 a 10 anni per i requisiti di capacità tecnica ed economica e da 3 anni ai migliori 3 anni degli ultimi 5 anni per i requisiti di capacità economico-finanziaria.
Questa estensione, secondo Oice, sarà utile per favorire una più ampia concorrenza.
Il compromesso del Correttivo Appalti sull’equo compenso
Oice valuta positivamente anche la soluzione di compromesso sull'equo compenso. Il Correttivo Appalti ha introdotto infatti una disciplina ad-hoc per i progettisti che partecipano alle gare pubbliche.Nei contratti di importo inferiore a 140mila euro, affidati direttamente anche senza consultazione di altri operatori, l’Amministrazione può ridurre i corrispettivi fino al 20%. È quindi garantito un minimo dell’80% del corrispettivo previsto.
Nei contratti di importo superiore a 140mila euro, le Stazioni Appaltanti bandiscono le gare e i corrispettivi posti a base di gara sono calcolati secondo il Decreto Parametri. Una volta ricevute le offerte, le Stazioni Appaltanti aggiudicano gli incarichi secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo: per il 65% dell’importo posto a base di gara, l’elemento relativo al prezzo è fisso, quindi i professionisti possono competere in termini di qualità, mentre per il restante 35% i concorrenti possono offrire un ribasso.
Oice ritiene che tale soluzione possa chiudere chiude una stagione di contenzioso destabilizzante per le stazioni appaltanti che, per le gare oltre 140.000 euro hanno per il 40,1% bandito gare con richieste di ribasso solo sulle spese e per il restante 59.9% hanno continuato ad ammettere ribassi sull’intero importo a base di gara.
Anticipazione contrattuale, giudizio negativo sul Correttivo al Codice
Oice giudica invece in modo negativo il mantenimento dell'esclusione dall'anticipazione contrattuale per tutte le prestazioni intellettuali.Al contrario, sottolinea Oice, l’anticipazione è ammessa per la progettazione esecutiva negli appalti integrati, ma in questo caso l'anticipazione va all'impresa di costruzioni titolare del contratto e non al progettista.
Oice chiede quindi che l’anticipazione sia riconosciuta per tutti i servizi intellettuali, e quanto meno per quelli di ingegneria e architettura.
“Si tratta di una previsione che non avrebbe alcun costo per la stazione appaltante - aggiunge - e sarebbe anche garantita dall'operatore economico che è tenuto a prestare apposita garanzia al riguardo”.
Oice: recepire nel Correttivo Appalti le linee guida per la progettazione
Oice sottolinea che non sono state recepite negli allegati le linee guida 1/2016 dell'Anac sugli affidamenti di servizi di ingegneria e architettura, le uniche a non essere state trasfuse negli allegati del d. lgs 36/2023.Questo determina un rischio di incertezza e di disomogeneità dei comportamenti delle stazioni appaltanti abituate da 25 anni ad applicare disposizioni di dettaglio molto utili a tutelare la qualità dei progetti e l'affidabilità degli operatori economici.
Oice auspica quindi che l’Anac possa varare le linee guida n. 2.
Nel Correttivo Appalti disomogeneità sulla revisione dei prezzi
Un altro aspetto che non piace ad Oice è il meccanismo della revisione dei prezzi, che è stato modificato solo per i lavori, ma non per i servizi.Oice ritiene che il nuovo meccanismo più favorevole, introdotto dal Correttivo Appalti, dovrebbe essere esteso alle prestazioni come la progettazione oltre che per la direzione lavori.
Secondo Oice, infatti, la redazione di un progetto non è una prestazione istantanea perché richiede tempo per le autorizzazioni e per le revisioni richieste dai committenti, che quindi impegna studi e società per un tempo spesso rilevante e anche di due o tre anni.
In questo lasso di tempo, le variazioni di mercato potrebbero determinare un aumento dei prezzi, incidendo sull’attività dei progettisti.